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21 Ottobre 2002 - 02 Novembre 2002
sport - Vela, Mascalzone fuori dalla coppa
Vela, Mascalzone perde: eliminato Sconfitta decisiva contro Le Defi Fatale sconfitta di Mascalzone Latino nel nono turno del secondo Round Robin della Louis Vuitton Cup. L'imbarcazione italiana ha perso la regata contro i francesi di Le Defi con un distacco di 1'10". A causa di questo ennesimo risultato negativo, Mascalzone Latino è la prima barca eliminata tra le nove sfidanti della Coppa America 2003 Fonte TGCom
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sport - Vela: Luna Rossa batte Mascalzone
Luna Rossa batte ancora Mascalzone Il "derby" deciso all'ultima strambata
In una giornata di vento irregolare, spettacolare derby italiano tra Luna Rossa e Mascalzone Latino. Quest'ultimo, al comando per quasi tutta la regata, anche con vantaggi considerevoli, si è visto sfuggire la vittoria a poche miglia dal traguardo, a causa di un problema tecnico durante una strambata. Nell'ultimo lato di poppa Mascalzone Latino ha dovuto lasciare via libera a Luna Rossa, che ha tagliato il traguardo con con un vantaggio di 1'42''.
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sport - Reggina: Mutti "Una vittoria significativa"
Reggio Calabria 28 Ottobre 2002 - Bortolo Mutti, allenatore della Reggina, tira un respiro di sollievo dopo il successo colto contro il Torino: "Abbiamo rimontato altre volte, solo che poi non abbiamo concretizzato. Oggi è stata una buona gara, il loro vantaggio era immeritato ed è arrivato in un momento in cui eravamo un po' rilassati. Abbiamo reagito bene con una vittoria significativa che ci dà slancio e morale per proseguire in questa avventura. Il gol di Conticchio è avvenuto per una grave disattenzione" .
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sport - Crotone di nuovo alla vittoria
27 Ottobre 2002 - Crotone di nuovo alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive. A farne le spese è un buon Taranto, ma alla fine la grinta degli uomini di Auteri la spuntano e portano a casa i tre punti sospirati che mancavano da 3 settimane: in gol Tarantino dopo che Artistico aveva fallito un calcio di rigore al 4’ del primo tempo. Nel primo tempo il Crotone è apparso lento ma dopo aver preso il ritmo si è visto il Crotone di inzio stagione. Nel secondo tempo, infatti il Taranto è stato letteralmente chiuso nella propria metà campo. La vittoria è importante sopratutto per il morale, dopo le tre sconfitte consecutice e anche per laclassifica, il Crotone prende altri due punti al Pescara che ha pareggiato con il Chieti. Dopo trenta minuti si infortuna Pagliarini e fa così il suop ingresso Tarantino. Il crotone insiste inizialmente con lanci centrali presi però dai difensori. Soltanto al 46-simo c'è una piccola emozione. Juric batte una punizione, quasi un angolo, Pecorari precede tutti e manda però a lato. Il secondo tempo è tutta un'altra musica. già al quarto minuto Pellegrini lancia Sinato che giunto sul fondo cade a terra dopo esser venuto a contatto con Siroti. Per l'arbitro che si trovava alle spalle dell'azione è rigore. E' Artistico a tirare ma viene parato dal portiere. Niente da fare. Si riprende dopo qualche minuto. Al quarto d'ora un lungo traversone di Tarantino viene respinto dal portiere del Taranto. Al 21-simo vengono a contatto Galardo e Migliorini che sopo essere stato superato gli da una gomitata. al 30-simo Capasso respinge un respinge un tiro di Artistico lanciato da Pellegrini. Angolo. Il tiro viene respinto dai difensori del Taranto, ma la palla viene subito ripresa da Leone servendo Pellegrini scattato alla destra. Cross di Leone e Tarantino predece Gagliarducci che supera Capasso su una palla ormai irrangiungibile. E' il gol vittoria. In seguito i pitagorici dimostrano di meritare la vittoria con altre azioni sfiorando il raddoppio. Nei minuti di recupero Tarantino e Artistico cercano di raggiungere il secondo gol, senza successo.
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sport - La Reggina vince con il Torino
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Reggina, la prima vittoria
Comincia male l'era post-Camolese per il Torino. Mentre la Reggina può festeggiare la prima vittoria in campionato. Dopo questa vittoria gli amaranto superano anche in classifica il Torino, che con tre soli punti raccolti è penultimo.Nei primi quarantacinque minuti della gara si è visto un equilibrio fra due squadre apparse complementari, nei pregi come nei difetti. Il Toro è apparso come sempre bene organizzato, abile nell'impostare la manovra e nell'uscire dalla propria area, ma poco incisivo in fase conclusiva. Più dinamica e fantasiosa, invece, la Reggina che è sembrata a proprio agio più nelle ripartenze che nella costruzione del gioco. Il primo tempo, vivace dal punto di vista agonistico, si è concluso a reti inviolate e con poche occasioni da gol da annotare. Gli amaranto collezionano calci d'angolo a ripetizione (6-1 al 45') e da alcuni di questi creano seri pericoli, insieme ai calci piazzati battuti da Nakamura, che spesso hanno chiamato in causa Bucci. I granata si salvano sempre con disinvoltura e quando la difesa è in affanno ci pensa il portiere a mettere le pezze e trasmettere tranquillità a tutti. Anche perché il Torino, davanti, fa davvero poco e Ferrante deve tentare da 35 metri (31') la sortita che non produce nulla. La ripresa inizia con una fulminea azione che porta dopo soli due minuti al vantaggio granata. Castellini, sulla sinistra, riesce a crossare in scivolata dal fondo, Conticchio al centro sfugge alla marcatura di Mozart, si allunga con il destro e corregge in porta. Palla che finisce nell'angolino alla destra di Castellazzi. E' nel momento del vantaggio che il Toro fa vedere i maggiori problemi: la squadra scompare dal campo. Inizia l'assedio della Reggina che dopo 7 minuti riporta la gara sul pari. I calabresi continuano a spingere, dopo mezz'ora il forcing amaranto produce il vantaggio con Paredes al suo primo centro. Dai granata nessun accenno di reazione nemmeno dopo il secondo gol. In bocca al lupo a Ulivieri REGGINA-TORINO 2-1 REGGINA: Castellazzi 6; Franceschini 6, Vargas 7, Morabito 6 (24'st Cozza 6.5); Jiranek 5.5, Mozart 6.5, Paredes 6.5, Mesto 6.5 (31'st Leon 6.5); Nakamura 6.5; Bogdani 7, Di Michele 6 (21'st Savoldi 6.5). In panchina: Belardi, Pierini, Mamede, Rastelli. Allenatore: Mutti. TORINO: Bucci 6; Garzya 6, Comotto 6 (12'st Delli Carri 6), Fattori 5.5, Galante 6; Conticchio 6 (38'st Sommese sv), De Ascentis 5.5, Vergassola 5.5, Castellini 6; Magallanes 5 (1'st Lucarelli 6), Ferrante 5.5.In panchina: Sorrentino, Maspero, Mezzano.Allenatore: Zaccarelli. ARBITRO: Messina di Bergamo. RETI: 2'st Conticchio, 9'st Bogdani, 36'st Paredes. NOTE: pomeriggio primaverile, terreno in perfette condizioni, spettatori 28.000 circa. Angoli 8-2 per la Reggina. Ammoniti Conticchio, De Ascentis, Ferrante. Recupero: 3'; 4'.
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sport - Cosenza: parità e noia
Cosenza 26 Ottobre 2002 - Finisce in parità tra Cosenza e Siena una gara priva di emozioni. E' stata una brutta partita interpretata male dalle due squadre: errori di impostazione, schemi approssimativi, scarsa convinzione nei propri mezzi. Per lunghi tratti il gioco è ristagnato a centrocampo. Rare le azioni di attacco: bisogna attendere il 30' per vederne una; Tiribocchi serve Ghirardello che giunge però con un attimo di ritardo per la deviazione in rete. Poi più nulla fino al 42' quando il Siena costruisce una limpida palla gol ancora con Tiribocchi che da ottima posizione lascia partire un gran destro e costringe Ripa ad un miracoloso salvataggio. Nella ripresa la musica non cambia: le due squadre faticano a costruire gioco. Tra un errore e l'altro è ancora il Siena a rendersi pericoloso sempre con Tiribocchi: fuga in contropiede dell'attaccante sul quale è costretto ad uscire a valanga il portiere dei silani che riesce a deviare in angolo. Ripa sarà poi costretto ad abbandonare il terreno di gioco per infortunio. Il Cosenza si sveglia al 30' con Tedoldi che da buona posizione sciupa spedendo sopra la traversa. Al 38' i silani reclamo un calcio di rigore per atterramento di Guidoni ad opera di Mandelli. L'incontro, praticamente, si chiude qui. Poi i fischi del pubblico di casa. Cosenza-Siena 0-0. Cosenza (4-3-3): Ripa (20 st Agliardi), Lanzaro, Paschetta (1' Pagani), Marco Aurelio, Oshadogan, Cardinale, Edusei, Casale, Antonelli (7' st Tedoldi), Guidoni, Lentini. Allenatore: Sala. Siena (4-3-1-2): Fortin, L.Martinelli, Mignani, Mandelli, Radice, Riccio, Brambilla, Cavallo, Pinga (43' st Aliyu), Tiribocchi, Ghirardello (11 st Scalzo). Allenatore: Papadopulo. Arbitro: Airoldi di Molfetta. Angoli: 5-2 per il Siena. Recupero: 2' e 4'. Ammoniti: Cardinale, Lentini, Martinelli, Brambilla per gioco falloso. Spettatori: 3.000 per un incasso di 28.914 euro.
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sport - Coppa Italia: Reggina qualificata
24 Ottobre 2002 - Finisce 2-1 per il Modena, la gara di ritorno del primo turno di Coppa Italia contro la Reggina. Gli amaranto, però, grazie all' 1-0 dell'andata, passano il turno. Reti di Kamara (30') e Taldo (42') per il Modena, poi nella ripresa è Cozza (60') a qualificare la Reggina. Pochi i tifosi a seguito della squadra, visto che è un giorno non festivo.
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sport - La Reggina smentisce l'esonero di Mutti
L'avvicinamento alla gara di Coppa Italia contro il Modena scivola via tra la quiete e la noia, visto che a Castelfranco Veneto piove da lunedì. La società si è mobilitata contro le voci che volevano imminente l'esonero di Mutti: " La Reggina ritiene che non esistano i presupposti per pensare ad un suo sollevamento dall’incarico in quanto la Società, lo staff tecnico e la squadra sono animati unicamente dalla volontà di ottenere risultati "
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sport - Vela: Il derby a Luna Rossa
Luna Rossa in grande spolvero L'imbarcazione di Prada prima batte Mascalzone nel "derby" italiano, poi vince la prima regata del 2° Round Robin contro Oracle. Mascalzone sconfitto anche da One World.
Luna Rossa ha battuto Mascalzone Latino nell'attesissimo e troppe volte rinviato derby italiano che ha chiuso il primo girone della Louis Vuitton Cup. La regata si è corsa con vento leggero di otto-dieci nodi, e la barca di Prada ha superato Mascalzone Latino sul traguardo con un vantaggio di 4'28''. Ma il povero Mascalzone Latino ha quindi perso anche la prima regata del secondo Round Robin della Louis Vuitton Cup, contro gli imbattuti americani di One World (Seattle), per 4'01''. Bene invece è andata a Luna Rossa, che ha vinto la sua prima regata del secondo Round Robin della Vuitton Cup, battendo gli americani di Oracle BMW Racing (San Francisco), per 1'55''.
Fonte: Il Nuovo
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sport - Il Pescara supera il Crotone
Il Pescara supera il Crotone nel posticipo dell'ottava giornata del campionato di serie C1/B e guadagna la vetta della classifica, superando un lanciato Avellino. Le due compagini partono forte e i padroni di casa vanno in vantaggio al 3' grazie ad una rete del difensore Apa. La reazione degli ospiti non tarda e il pareggio arriva grazie al bomber Artistico (7'), grande ex della partita. La gara scende d'intensità, ma ci pensa un eurogol di Croce al 89' a regalare il successo agli abruzzesi.
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sport - Frosinone Catanzaro 1-0
Seconda sconfitta consecutiva del Catanzaro. Un brutto Catanzaro, quello visto a Frosinone, i giallorossi vanno nell'area avversaria solo 2 volte. Il gol arriva al 28-simo del primo tempo grazie a Sossio. Dopo aver superato due avversari insacca in rete. Un gol in silenzio, visto che i tifosi del Frosinone erano in sciopero (il Catanzaro non approfitta neanchè di questo "silenzio"). Il Frosinone non rimane a guardare il gol fatto e si rimbocca le maniche perchè sa che la partita non è ancora finita e se ne accorgono gli uomini di Dellisanti. Risultato finale 1-0 per il Frosinone. Si prevedono contestazioni tra i tifosi del Catanzaro, iniziate già la scorsa settimana.
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sport - Reggina sciupona torna a casa senza punti
Udinese Reggina 1-0 Anche se con un gioco migliore dell'Udinese, la Reggina torna a casa a mani vuotr
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Il calcio è pieno di luoghi comuni. Uno dei tanti è quello che recita così: chi sbaglia paga. La Reggina lo manda giù alla perfezione. Gioca nel complesso meglio dell'Udinese, crea più occasioni, ma torna a casa senza nessun punto in tasca. Morale della favola, per gli amaranto la classifica piange: penultimo posto in classifica con due punti e Mutti in bilico. Sarà decisivo per il tecnico lo scontro diretto di domenica prossima contro il Torino. L'Udinese si tira fuori da una situazione non piacevole. I tre punti fanno fare un bel salto in avanti alla squadra di Spalletti, che sistema la classifica e guarda avanti con un pizzico in più di fiducia al futuro. Futuro che non potrà prescindere dal recupero dei molti infortunati che stanno costringendo il tecnico friulano ai salti mortali. La partita è stata piacevole. Merito soprattutto della Reggina. Gli amaranto hanno messo in mostra un buon impianto di gioco. Un solo difetto, purtroppo decisivo: la mancata precisione sottoporta. De Sanctis è stato il migliore in campo. Ci ha messo del suo il portiere dell'Udinese. Ma ci hanno messo del loro anche Leon e Di Michele, sui cui piedi sono capitate le occasioni migliori del match. E' piaciuto ancora una volta Nakamura, il giapponese ha buon passo anche se a volte s'intestardisce nel dribbling. Ma la sua presenza è fondamentale per azionare le punte. L'Udinese mostra ancora il cartello 'lavori in corso' ma sopperisce con grinta e carattere alla differenza di tasso tecnico. Per Spalletti i segnali incoraggianti non mancano. Il recupero di Muzzi e soprattutto quello di Jorgensen sono punti importanti da cui partire. PRIMO TEMPO - E' di marca amaranto la prima frazione. Anche se in avvio è l'Udinese a spingere con maggiore insistenza. Soprattutto a sinistra, dove Jankulovski e Jorgensen creano notevoli problemi a Franceschini e Paredes. Ma la spinta friulana si esaurisce presto, la Reggina prende possesso del centrocampo e nel giro di un minuto (tra il 16° e il 17°) va due volte vicina al vantaggio. Leon si fa ipnotizzare da De Sanctis, che sull'azione successiva chiude da campione sul sinistro a giro di Di Michele. L'Udinese si sveglia. Jancker fa l'unica cosa buona della sua gara, serve un pallone d'oro che Muzzi potrebbe trasformare in gol. Un piede di Pierini fa gridare al rigore, Pieri (l'arbitro) fa correre e Jankulovski non riesce a saltare Castellazzi. Poi non succede più nulla. RIPRESA - L'Udinese parte a testa bassa. Warley, entrato al posto di Jancker, si procura un calcio di rigore per un fallo di Vargas. Pizarro spiazza Castellazzi. Sarà il gol che deciderà la gara. La Reggina potrebbe pareggiare subito. Di Michele ha sul sinistro il pallone giusto, il palo gli dice di no. Mutti mette dentro Bogdani e Rastelli, Spalletti riporta la difesa a quattro ma nonostante il possesso palla dei calabresi, De Sanctis non è chiamato a grossi interventi. Il portiere deve mettere i pugni solo su un destro di Di Michele. E' l'Udinese nel finale a sfiorare la seconda rete. Ma sarebbe stato davvero troppo. Udinese (3-4-3): De Sanctis 7, Gemiti 6, Sensini 6.5, Caballero 6, Jankulovski 6 (29' st Pieri sv), Pizarro 6,5, Pinzi 6, Alberto 5.5 (22' st Martinez 6), Jorgensen 6, Jancker 5 (1' st Warley 6), Muzzi 6. (24 Renard, 16 Bedin, 32 Muntari, 79 Iaquinta). Allenatore: Spalletti 5,5. Reggina (4-3-2-1): Castellazzi 6, Franceschini 6, Vargas 6 (35' st Cirillo sv), Pierini 6,5, Morabito 6, Paredes 6, Nakamura 7, Mamede 6 (22' st Rastelli 5,5), Mozart 6.5, Di Michele 6, Leon 6 (22' st Bogdani 5,5). (1 Belardi, 2 Jiranek, 3 Falsini, 72 Veron). Allenatore: Mutti 6. Arbitro: Pieri di Genova 5,5. Rete: nel st 6' Pizarro su rigore. Recupero: 3' e 4'. Ammoniti: Alberto, Pizarro, Caballero, Rastelli e Pierin per gioco falloso. Angoli: 6-2 per l' Udinese.
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sport - Moto: Melandri mondiale
Melandri, giovanissimo iridato A 20 anni vince la gara di Phillip Island e, soprattutto, il titolo Mondiale della 250. Sul gradino più alto del podio anche Valentino Rossi e, nella 125, Poggiali
PHILLIP ISLAND (Australia) - Il dottore è tornato. Ha curato i mali della sua RC211V ed ha vinto, portando così a cinquanta il numero delle sue vittorie. “E’ un sogno, un grande traguardo che si avvera” ha ammesso raggiante Vale Rossi dopo la sua undicesima vittoria stagionale ed aver segnato un altro record. E’ successo nel GP d’Australia, penultima gara del motomondiale 2002, disputato sulla pista vicino a Melbourne. Come tutte le vittorie del pesarese, anche questa ottenuta nella terra dei canguri, ha permesso di verificare che la classe di Valentino è immensa e che, anche fuori dalla pista, riesce ad avere quelle intuizioni tecniche che hanno permesso al team di eliminare quel fastidioso problema alla frizione che non gli ha consentito di vincere sia in Giappone, sia in Malesia. Rossi ha chiuso definitivamente la bocca a tutti quelli che non erano ancora convinti e credevano che le sue performance fossero dovute al fatto di guidare l’astronave di questa prima stagione di motoGP. “Per me si tratta della vittoria numero cinquanta – ha dichiarato Valentino - un gran risultato che non avrei mai immaginato raggiungere così in fretta. Oggi la gara è stata difficile perché Alex (Barros, ndr) andava veramente veloce ed all’inizio della gara il suo ritmo era incredibile. Ho cercato di accelerare al massimo aspettando il momento giusto per passare, quando le gomme cominciavano cedere. Dopo essere passato in testa, non mi sono potuto rilassare, perché sapevo che avrebbe tentato di passarmi, ma non gli è stato possibile. Risolti i problemi alla frizione sono tornato a divertirmi mentre guido e ad assaporare quel gusto particolare che dà la vittoria. Gli altri sono tutti dietro, i più vicini a oltre dieci secondi”. La vittoria sulla tortuosa e veloce pista australiana, la sua undicesima su quindici gare disputate, l’ha conquistata dopo un duello elettrizzante e ravvicinato col brasiliano Barros, alla guida della identica Honda, quella del team Pons. “Ho cercato di spingere al massimo – ha ammesso il brasiliano - già dalla partenza, perché le mie gomme erano più morbide rispetto a quelle di Valentino. E’ riuscito a seguirmi ed abbiamo fatto il vuoto sugli altri. Alla fine della gara, ho avuto anch’io qualche problema con la frizione. Rossi però ha meritato di vincere. Cercherò di fare meglio la prossima volta, nell’ultima gara di Valencia”. Dopo le qualifiche del sabato quando le 2T avevano monopolizzato la prima fila dello schieramento, in gara il dominio delle moto a 4T è stato netto, implacabile, martellante. Nulla hanno potuto i piloti delle ex-500 e ben presto sono finiti nelle retrovie o addirittura doppiati, come McCoy, idolo locale. Capirossi è stato addirittura costretto al ritiro al terzo giro, non potendo così dimostrare la sua solita grinta. Barros e Rossi hanno fatto gara a sé, giocandosi il tutto per tutto all’ultimo giro, quando il carioca nel tentativo di sorpassare il pesarese è andato lungo, impedendo di fatto la lotta fin sul traguardo. Terzo è arrivato Ukawa, che ha vinto la sua battaglia personale contro Kato, quest’ultimo apparso ancora sottotono. Gara incolore per la Yamaha in generale e per Max Biaggi in particolare, costretto a navigare nelle retrovie. Il romano ha chiuso al sesto posto, senza un acuto, un sorpasso. Ora tutti rientrano in Europa ed a Valencia fra quindici giorni, il mondiale 2002 vivrà il suo ultimo appuntamento. 250: Melandri mondiale: L’inno italiano era già risuonato al termine della 250, quando Marco Melandri è stato premiato sia come vincitore della gara, sia nella veste più importante di campione del mondo della categoria. Il ravennate dell’Aprilia è diventato così campione del mondo della classe 250 a soli vent’anni e cinquantaquattro giorni , abbassando il record legato alla possibilità di essere il più giovane iridato nella quarto di litro. “Macio” ha fatto una gara tutta all’attacco, considerando che voleva vincere per scacciare ogni probabilità di giocarsi il titolo a Valencia: una pista dove nel 1999, lo spagnolo Alzamora gli aveva fatto lo scherzo di negargli l’alloro iridato nelle 125 per un solo, misero punto. “È stata una bella gara – ha detto raggiante Marco, non appena al traguardo - e la battaglia con Fonsi (Nieto, ndr) è stata dura. Le condizioni erano difficili per via del forte vento. All’ultimo giro mi ha passato ed è stato difficile recuperare la posizione di testa. Nell’ultima curva non ero abbastanza vicino ma ci ho provato, aprendo il gas con violenza, perché c’era il mondiale in gioco. Siamo passati all’esterno entrambi e adesso sono il campione del mondo”. Ha vinto al fotofinish battendo di soli sette millesimi in volata il grande rivale, Fonsi Nieto e conquistando di fatto quei punti che gli hanno permesso di essere irraggiungibile in classifica. “Ho finalmente raccolto il frutto di cinque anni di duro lavoro – ha ribadito felicissimo Melandri – che nel giro d’onore ha più volte inviato in cielo molti baci, indirizzati alla madre scomparsa quando era ancora in giovane età. La corona iridata del ravennate, che da tempo è stato indicato come l’erede di vale Rossi, suo amico ed in verità molto simile al ravennate, che non pecca in episodi di goliardia, è un titolo assolutamente meritato dopo una stagione iniziata male ma proseguita con una serie impressionante di successi che hanno sancito una assoluta padronanza della moto. Il nome di Meandri si aggiunge nella lista mondiale a quello di Kato, passato fra le motoGP, classe nella quale il prossimo anno approderà il ravennate, verosimilmente prendendo il posto di Max Biaggi alla Yamaha.
125: Poggiali spera nel bis: Nella 125 si deciderà tutto all’ultima gara, poiché Manuel Poggiali, vincendo con autorità la gara australiana, ha ridotto a otto i punti di svantaggio sul francese Vincent, oggi alla guida di un’Aprilia non perfetta. In due gare il transalpino ha visto ridursi sempre più il suo vantaggio in classifica, permettendo ora al sammarinese di tentare l’ultimo, disperato assalto. Poggiali a Phillip Island ha dominato, guidando da campione consumato e ben assecondato da una Gilera nuovamente competitiva. Ha seguito come un ombra Cecchinello la cui Aprilia sembrava un orologio, mentre quella di Vincent ha accusato molti problemi che hanno costretto il ventottenne di Nancy a chiudere in quarta posizione. Certo Vincent è ancora favorito, ma nella rimanente gara in territorio valenciano, dovrà salvaguardare quel minimo vantaggio che potrebbe non bastargli per far suo il titolo nella minore cilindrata del motomondiale. “La mia moto era molto competitiva oggi – ha detto Poggiali sceso dal podio – ma i complimenti vanno fatti anche al mio team, poiché abbiamo fatto un importante lavoro questo fine settimana. Sono contento di questa preziosa vittoria, utile soprattutto per il campionato ed il morale. Ora il distacco non è incolmabile”. Il sammarinese della Gilera ha trovato in Lucio Cecchinello, secondo, e Pablo Nieto, terzo due validi alleati che hanno permesso di rosicchiare punti al francese leader in classifica. Questi tre protagonisti si sono alternati al comando per tutta la corsa ed alla fine ha vinto Poggiali, il più determinato. Buono il sesto posto di Simone Sanna ed il decimo di Andrea Dovizioso
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