03 Dicembre 2002 - 20 Dicembre 2002



sport - Reggina: assenti Bogdani e Mamede

Dopo la bella e inutile vittoria del Delle Alpi contro la Juventus il gruppo amaranto ha ripreso la preparazione nel pomeriggio di giovedì al S.Agata. Tutti presenti tranne gli infortunati Mamede e Bogdani. Domenica la Reggina ospiterà il Piacenza e De Canio potrebbe decidere di schierare Nakamura al fianco di Savoldi. Intanto sembra imminente l'arrivo di Roberto Sosa, ex Udinese. Pare sia stato richiesto da De Canio.





sport - Lecce-Cosenza posticipo della 18ma giornata

Disposte dalla Lega Calcio le variazioni di calendario della 18ma giornata di andata della serie B che si giocherà domenica 12 gennaio alle 15.00: Salernitana-Vicenza sarà l'anticipo (venerdì 10 gennaio alle 20.30), mentre il posticipo vedrà in campo Lecce-Cosenza, in programma lunedì 13 gennaio alle 20.30





sport - Coppa Italia: la Reggina vince

La Juve di riserva avanti col brivido
Al Delle Alpi i bianconeri colpiti a freddo da un gol di Maffucci. Poi non riescono più a reagire, apparendo lenti ed impacciati. Ma passano ai quarti in virtù del 2-0 dell'andata.


Juventus-RegginaSvogliata ma promossa. In Coppa Italia, contro la Reggina, la Juventus è stata sconfitta 1-0 ma accede alla fase successiva grazie il 2-0 messo a segno a Reggio Calabria. Come vuole il copione della Coppa Italia di questi tempi le formazioni sono stravolte. La Juventus manda in campo le seconde linee: Chimenti, Zenoni, Fresi, Baiocco e Olivera. La Reggina sceglie di escludere i titolari come Nakamura e Vargas. De Canio si affida ai ragazzi della formazione primavera. Tra questi il portiere ceco Lejsal e il difensore centrale Alderuccio, Maffucci e Salvestroni. Tutti sotto l'ala del trentaquattrenne Rastelli. Nella Juventus dovevano riposare i titolari e fare largo ai "secondi". La Juventus B sembra gemella di quella che solo 3 giorni prima ha issato bandiere bianca con la Lazio. Segno che è una questione di testa. Gli obiettivi sono altrove e i bianconeri cercano di massimizzare le poche occasioni e non sprecare energie. Al 3 minuto punizione dal limite di Olivera. Nulla di fatto e si riparte con i calabresi che riescono ad operare un fulmineo ribaltamento di fronte. La palla spiove in area, nessun bianconero l'arpiona e Leon è fuori tempo. Il ritmo è blando, la Juventus gestisce il vantaggio dell'andata e le cose migliori le fanno i giovani della Reggina. Non è un caso che il primo tiro in porta sia degli amaranto. Veron arriva al limite dell'area e calibra un tiro potente. Chimenti intuisce e respinge. Al 15' rete annullata a Rastelli per fuorigioco. La pressione sulla metà campo bianconera prosegue e al 21' arriva il premio. Leon vede Rastelli in area e lo pesca con precisione. Rastelli ha a fianco un compagno e gli appoggia il pallone. Maffucci non si fa pregare e supera Chimenti. La Juventus soffre lo svantaggio e lascia aperti dei varchi. Ancora Maffucci ne approfitta, al 24', per portarsi al cross ma la difesa bianconera si chiude. Manca però un cambio di passo e di velocità che faccia prendere un'altra piega all'incontro. Al 36' la migliore occasione per la Juventus. Lejsal sbaglia i tempi dell'uscita su calcio d'angolo e lascia la porta sguarnita. Fresi raccoglie la palla e tira ma la posizione non è favorevole e non indovina la porta. Al 42' nuova opportunità. Olivera tira dalla lunga distanza e il portiere reggino si oppone con personalità. Nel secondo tempo Lippi inserisce Birindelli e Salas. La Juventus prova a crederci e fa avanzare il fronte del gioco. I calabresi si difendono e cercano di ripartire in contropiede. Al 13' bianconeri vicini al pareggio. Al limite dell'area Baiocco viene fermato fallosamente da Salvestroni. Tombolini fischia e Olivera s'incarica della punizione. La palla scende pericolosamente verso la traversa e Lejsal si salva in corner. La pressione cresce e il portierino ceco si deve superare in 2 occasioni per sventare. Mancano però in area attaccanti pronti a sfruttare le occasioni offerte dal caso. Al 25' Reggina nuovamente pericolosa. Maffucci, sempre il giovane attaccante, soffia con destrezza la palla a Moretti e s'invola. Moretti lo rincorre e Maffucci crolla in area. I ragazzi della Reggina chiedono il rigore ma secondo Tombolini Maffucci è caduto da solo. Alla Juventus manca l'ultimo passaggio, quello decisivo, perché i raddoppi reggini funzionano. Dalla metà del secondo tempo cambia l'impostazione della Reggina. Maffucci getta la spugna colpito da crampi. Al suo posto entra un altro "primavera", Di Siena, e Rastelli va a fare la punta unica. Al 32' Juventus pericolosa in area reggina. Zalayeta dal fondo serve Zenoni ma la difesa calabrese sbroglia. La Reggina gioca gli ultimi minuti in 10 dopo l'espulsione di Alderuccio ma l'assedio bianconero è vano. Al 48' è la Reggina a provarci ancora. Un retropassaggio di Fresi a Chimenti potrebbe aprire le porte dei supplementari ma Rastelli non arriva in tempo sulla palla. Un deluso Lippi bolla la partita dei suoi: "Brava la Reggina, negativa la Juventus".

JUVENTUS-REGGINA 0-1. Reti: 21' pt Maffucci. JUVENTUS: himenti 6, C. Zenoni 5, Moretti 5.5, Fresi 6, Pessotto 6, Camoranesi 5.5 (Birindelli 6 dal 1 s.t.), Conte 6.5, Baiocco 6.5 (Paro dal 27' s.t. s.v.), Olivera 6.5, Di Vaio 5 (Salas dal 1 s.t 5.5), Zalayeta 5.5. Allenatore: Lippi 6. REGGINA: Lejsal 5.5, Alderuccio 6.5, Cirillo 6, Pierini 6.5, Mesto 6.5, Veron 6, Salvestroni 6.5, Morabito 6 (Coliandro dal 19 s.t) , Rastelli 6.5, Maffucci 7 (Di Siena dal 26' s.t s.v, dal 41' s.t. Checcaglini s.v.), Leon 6.5. Allenatore: De Canio 7. ARBITRO: Tombolini. AMMONITI: Alderuccio, Salvestroni e Cirillo. ESPULSO Alderuccio per doppia ammonizione.





sport - Luna Rossa doppio ko

Doppio ko per la Luna, ora serve un miracolo
Nelle due regate di semifinale Prada è stata sconfitta nettamente da One World. Gli americani conducono adesso per 3-1. Nell'ultima giornata di gare sono previste altri due match.


Doppia sconfitta per Luna Rossa, a un passo dall'eliminazione. Con vento finalmente regolare tra 15 e 18 nodi sono state corse le due regate in programma su percorso ridotto, valide per il quarto e quinto turno di semifinale della Louis Vuitton Cup: e l'esito è stato pesante per l'imbarcazione italiana, in difficoltà tecnica e nervosa, per un 1-3 che tra errori propri e brillantezza dell'avversario rischiano di rispedire a casa il team di Prada in tempi brevi. Basta infatti un altro punto a One World per guadagnare l'accesso allo spareggio per la finale contro Oracle. Gli americani hanno vinto nettamente entrambe le regate, mostrando una velocità superiore a Luna Rossa. Il timoniere di One World, James Spithill, non ha avuto difficoltà ad aggiudicarsi due volte lo start, scegliendo il lato favorevole e beneficiando del primo salto di vento. Nel primo match Prada ha scelto di usare il gennaker nel lato di poppa, mentre gli americani hanno optato per lo spinnaker, dimostratosi più veloce con il vento a 17-18 nodi.

Tra la prima e la seconda regata, Luna Rossa ha chiesto un rinvio tecnico per riparare una leggera avaria a uno dei sistemi
idraulici che perdeva olio. Ma la seconda sfida è stata senza storia, con Luna Rossa subito in grave ritardo. Alla fine della prima poppa, errore in manovra per l'equipaggio di Prada, che lasciava cadere le scotte dello spinnaker sotto la prua e la chiglia della barca, rallentandola ulteriormente. One World ha vinto il primo match con 58 secondi di vantaggio e il secondo con 2 minuti e 32 secondi di margine. Ora il punteggio vede One World in vantaggio per 3-1 su Luna Rossa, con due match point a disposizione per il passaggio del turno. Per la sfida italiana e' l'ultima spiaggia: Francesco de Angelis deve compiere il miracolo di ridare fiducia all'equipaggio, apparso stanco e nervoso. Luna Rossa è chiamata a vincere assolutamente le due prossime regate per sperare nello spareggio, eventualmente da disputare mercoledì 18 (martedì notte in Italia) su percorso regolare, altrimenti sarà eliminata dalla Louis Vuitton Cup. Nella notte italiana sono previste due regate su percorso ridotto e con partenza alle 10,30 (le 22,30 in Italia).

LA SITUAZIONE
Alinghi 4 - Oracle 0 (Alinghi si qualifica per la finale della Louis Vuitton Cup)
OneWorld * 3 - Luna Rossa 1

* Oneworld parte da -1 per aver avuto un punto di penalizzazione in seguito al caso di spionaggio.

IL PROGRAMMA
16 dicembre Alinghi - Oracle; OneWorld - Luna Rossa





sport - Il Cosenza travolto da un ex, perde

Il Livorno conquista un brillante successo contro il Cosenza che gli consente di restare a ridosso delle prime della classifica. La partita però è rimasta in bilico costantemente ed è stata fortemente condizionata dal campo reso pesante dalla pioggia.
Nei primi venti minuti le due squadre badano soprattutto a non scoprirsi anche se sono i padroni di casa a dettare il ritmo al 25/mo inizia lo show di Negri, alla sua seconda partita con la casacca amaranto: l'attaccante ribadisce in rete di testa una deviazione aerea di Vanigli su calcio d'angolo.

Immediata la reazione degli ospiti e Amelia 2 minuti più tardi deve salvarsi d'istinto su una deviazione ravvicinata di Perrone. Ma è proprio il portiere amaranto a farla grossa poco prima dell'intervallo: Amelia tenta di controllare con i piedi un innocuo pallone scagliato in avanti dai calabresi, ma la sfera finisce in angolo. Ed è proprio dal successivo tiro dalla bandierina che arriva il pareggio di Alteri che risolve una mischia sotto porta. Per fortuna del portiere toscano ci pensa ancora Negri al 44' a riportare in vantaggio i padroni di casa: l'attaccante controlla la sfera di petto, (anche se Cosenza ha protestato per un presunto controllo del giocatore con il braccio) e gira a rete un perfetto diagonale che batte Ripa.

Nella ripresa il ritmo cala, ma è sempre il Livorno a tenere in mano la partita. Al 25/mo un micidiale contropiede innescato da Protti viene risolto letteralmente con un capolavoro di Doga che da 30 metri sorprende Ripa fuori dai pali e lo batte con un perfetto pallonetto. Sembra il colpo del ko e il Livorno perde la concentrazione: ne approfittano gli ospiti che prima accorciano le distanze con Perrone poi si fanno sempre più minacciosi nell'aera livornese, ma è ancora Negri a fissare il risultato in contropiede al 44' e a regalare il successo agli amaranto.

Livorno batte Cosenza 4-2 (2-1)
Livorno (3-4-3) Amelia, Cannarsa, Vanigli, Protti, Biliotti (30' st Saverino) Grauso, Bortolazzi (39' st Ciaramitaro) Doga, Negri, Balleri, Melara (13' pt Mezzanotti). (76 Aldegani, 7 Ruotolo, 8 Piovani, 9 Tanilevicius). Allenatore: Donadoni.
Cosenza (4-4-2): Ripa, Lanzaro, Edusei, Guidoni, (13' pt Perrone) Lentini, Oshadogan, Pagani (10' st Antonelli) Marco Aurelio, Sabato, Alteri, Cardinale (16' pt Consonni). (82
Occhiuzzi, 4 Scarnato, 28 Paschetta, 30 Pavone) Allenatore: Mondonico.
Arbitro: Cruciani di Pesaro.
Reti: nel pt 25' Negri, 42' Alteri, e 44' Negri; nel st 25' Doga, 27' Perrone, 44' Negri.
Note: angoli 10-4 per il Livorno, Recupero 3-4, ammoniti Bortolazzi e Doga per scorrettezze, Oshadogan per proteste, espulso Consonni al 44" del st per gioco scorretto. Nel primo tempo Melara e Guidoni sono usciti in barella e sono stati accompagnati in ospedale perchè feriti alla testa in uno scontro aereo e al 16' del st è uscito anche in barella Cardinale che ha riportato una grave distorsione al ginocchio destro. Spettatori: 8 mila per un incasso di quasi 97 mila euro.

Fonte: Kataweb





sport - Reggina perde contro una ritrovata Roma

La Roma termina l'inquietante periodo di quarantena e, dopo trentanove interminabile giorni vissuti tra polemiche e delusioni di vario genere, torna a conquistare i tre punti battendo in maniera inequivocabile (3-0 il punteggio) la Reggina. Una prestazione convincente ma non senza macchia quella della squadra di Capello: positivi nella fase offensiva, interpretata bene dal punto di vista tecnico, tattico ed agonistico, i giallorossi sono infatti piombati soprattutto nella prima fase in ricorrenti amnesie difensive che hanno determinato chance - peraltro non sfruttate - per i calabresi. Sensazioni sulla Reggina: un discreto primo tempo condito anche da episodi sfortunati, una ripresa sotto tono ed in generale la sensazione di un atteggiamento poco "provinciale" della squadra di De Canio, incapace di produrre quell'ardore agonistico fondamentale per chi deve salvarsi.

Certo, va anche detto che la Roma vedeva subito spianata la strada. Dopo una manciata di minuti infatti Emerson colpiva a botta sicura, respingeva la difesa e Samuel non perdonava da ottima posizione. Un vantaggio immediato che tranquillizzava giocatori e pubblico e cominciava a creare patemi in De Canio, che spostava subito Cozza a far coppia con Nakamura (evanescente il nipponico) dietro al guizzante Di Michele. Neanche il tempo di assestarsi però, che la Roma sfiorava il raddoppio con doppia conclusione ravvicinata di Panucci e Batistuta (uno di testa, l'altro di destro) salvata miracolosamente da Castellazzi. Tutto facile per la Roma? Non è stagione per profezie di questo tipo. Di Michele eludeva il fuorigioco e filava al cospetto di Pelizzoli per poi deporgli la sfera tra le braccia dopo un innocuo pallonetto; quindi Cozza scagliava un destro maligno, con palla sfiorata dall'estremo giallorosso prima di scuotere la traversa. Due classici segnali che per i calabresi non girava bene. Girava a luci ed ombre invece per Totti, che prima festeggiava le 300 da professionista in giallorosso gonfiando la rete dopo un assist di Cassano, poi veniva "convinto" dal solito problema al ginocchio a lasciare il posto a Bombardini. Non si esaurivano qui comunque i fuochi del primo tempo: Batistuta si batteva con ritrovato vigore e di testa metteva al lato di poco, Zebina provava la rete con una discesa e tiro in area (ribattuto), Mozart girava di testa da pochi passi esaltando ancora l'ottimo Pelizzoli, quindi Cozza con un tocco lento ma preciso colpiva il secondo legno di giornata.

Nella ripresa la musica però cambiava e l'inchiostro veniva consumato solo per i giallorossi. Con l'entrata di Montella, Batistuta trovava l'ispirazione da uomo assist e cominciava a servire il compagno di reparto in tutte le maniere, eseguendo un cross dalla fascia destra ed un passaggio in profondità: sul primo Montella colpiva di testa trovando un grande Castellazzi, sul secondo scansava equivoci saltando netto il portiere per sigillare definitivamente il risultato. A proposito di assist, prima ce n'era stato anche uno involontario del Re Leone: punizione deviata da Montella con palla sul palo. Nel finale lo stesso Batistuta cercava, non trovandola, gloria personale mentre l'ultimo spunto era di Candela che con un'azione imperiosa (conversione e destro sul fondo) sanciva il suo dominio sulla fascia. Finiva così la sfida, con l'uscita dal campo accompagnata da una pioggia intensa, quasi purificatrice dei bollenti spiriti giallorossi. Per capire se è giunta l'ora della riscossa bisognerà aspettare, per il momento Capello si contenta di chiudere una gara con nessuna rete al passivo: e di questi tempi è un vero evento…

ROMA-REGGINA 3-0
Roma (3-4-1-2): Pelizzoli 6.5 - Zebina 6.5, Samuel 6.5, Panucci 6 - Cafu 6, Emerson 6.5, Lima 6, Candela 7 - Totti 6.5 (dal 37' pt Bombardini 6) (dal 39' st Tomic sv) - Cassano 6 (dal 10' st Montella 6.5) , Batistuta 7
Reggina (4-4-1-1): Castellazzi 7 - Cirillo 5.5, Pierini 5, Franceschini 6, Morabito 5 (dal 34' pt Mesto 6) - Cozza 7, Paredes 6, Mozart 6 (dal 18' st Rastelli 6), Falsini 6 - Nakamura 5.5 (dal 24' st Savoldi 5.5), Di Michele 6
Arbitro: Messina di Bergamo
Reti: 3' pt Samuel, 24' pt Totti, 25' st Montella
Ammonizioni: 10' pt Pierini, 8' st Bombardini, 22' st Cirillo, 28' st Batistuta





sport - Cosenza: Guidoni si scusa con i tifosi

Cosenza 9 Dicembre 2002 - Venerdì scorso, al termine di Cosenza-Messina, terminata 3-3 grazie anche alla sua doppietta, aveva avuto parole polemiche nei confronti della sua tifoseria. Oggi, Stefano Guidoni, attaccante rossoblù, si è scusato con i tifosi. "Mi dispiace - ha detto Guidoni - per la reazione che ho avuto al termine della partita di venerdì scorso. Per carattere sono uno che s' impegna sempre al massimo quando scende in campo, senza risparmiarsi mai. A Cosenza, poi - ha aggiunto - mi trovo bene, ed è per questo che ho accettato di tornare per la terza volta in questa città. Forse ho sbagliato a fare di tutta l' erba un fascio e non chiedo di essere giustificato, ma credo di poter essere compreso da tutti. Quando ti impegni fino allo spasimo per fare risultato e senti che anche quelli che ritieni amici ti fischiano e ti ingiuriano, preferendo fare gli applausi agli avversari, possono saltarti i nervi"





sport - Reggina: De Canio "Possiamo salvarci"

Ennesima sconfitta per la Reggina. Il tecnico Gigi De Canio sottolinea i limiti caratteriali dei suoi. "Il Parma è superiore a noi, ma se scendiamo in campo con la voglia di spaccare il mondo non usciremo mai da questo momento. I ragazzi danno l'anima, ma non sono sempre lucidi. A Parma ci siamo difesi bene per almeno un tempo. Una volta sotto, per noi era estremamente difficile rimontare. Comunque resto fiducuoso. Possiamo salvarci" .





sport - Parma Reggina 2-0

Chi si aspettava novità clamorose sotto il sole (si fa per dire) di Parma è rimaso deluso. Il risultato è stato giusto; non poteva, diremmo, finire diversamente anche se in avvio era sembrato che qualcosa potesse arrivare.

Gigi De Canio, allenatore degli amaranto, aveva annunciato un atteggiamento tattico diverso da parte della sua Reggina. Diverso nel senso che sperava di fermare qui almeno la striscia negativa che durava dall’inizio stagione, visto che la squadra dello stretto ha finora sempre incassato gol, almeno uno, ogni domenica. Per farlo De Canio chiedeva una difesa più accorta, ovviamente. Ma per poter portare a casa qualcosa, oltre alla difesa, serve qualcosa anche nelle altre zone del campo. Ed è lì che la Reggina non ha trovato nulla.

A centrocampo ha fatto vedere qualcosa di buono Nakamura, bello a vedersi, autore di giocate tecnicamente importanti, gran tocco, grande classe. Però era drammaticamente solo, il più classico dei predicatori nel deserto, a cercare assistenza inutilmente. Al suo fianco pure bravo (ma lento) Mozart, e, davanti, Di Michele e Savoldi, specie quest’ultimo parso non ancora da serie A.

Il Parma per vincere non ha così dovuto fare mirabilie, le è stato sufficiente chiedere ai suoi due fenomeni, Mutu e Adriano, di fare quello che sanno fare palla a terra. E i due hanno difatti messo su un’azione strepitosa che è stata quella che ha segnato e chiuso la partita, il gol-chicca del 2-0. Mutu ha fatto un "macello" con un incursione caracollante delle sue sulla sinistra e poi, arrivato in area, ha messo indietro un assist strepitoso per il compare brasdiliano che ha dovuto solo appoggiare in gol. E la partita era ovviamente finita lì.

Dunque risultato più che giusto, anche se la Reggina era messa veramente bene in campo; tanto da poter legittimamente sperare in chissà che. E De Canio aveva fatto certamente un buon lavoro, come detto, probabilmente sperando in qualche "colpo" dei suoi in avanti. Colpi che però non sono arrivati, frustrando le speranze sue e di tutta la Calabria..

Miglior lavoro l’ha fatto in sede di preparazione della squadra la società parmense. Il club della famiglia Tanzi ha insomma vinto semplicemente perché talvolta vincono i più bravi e non solo quelli che combattono e mordono di più. La partita di oggi è stata il manifesto di quello che tutti si sa, ma di cui talvolta ci si dimentica.

Parma (4-3-3): Frey 6, Benarrivo 6.5, Bonera 6.5 (44' st Siviglia sv), Cannavaro 6,5, Junior 6, Brighi 5 (38' st Donati sv), Barone 6,5, Filippini 7, Nakata 5,5, Adriano 7, Mutu 6 (36' st Gresko sv). (22 Taffarel, 2 Diana, 7 Marchionni, 18 Gilardino). All. Prandelli 6.
Reggina (4-3-1-2): Castellazzi 4,5, Cirillo 5, Pierini 6 (32' st Jirianek sv), Franceschini 6, Falsini 6, Cozza 5.5 (16' st Leon 5.5), Paredes 5.5, Mozart 6.5, Nakamura 6 (21' st Rastelli 6), Savoldi 5.5, Di Michele 5.5. (1 Belardi, 6 Morabito, 20 Mesto, 72 Veron). All. De Canio 5.5.
Arbitro: Trentalange di Torino 6.5.
Reti: nel st 12' e 35' Adriano.
Note: angoli: 7-4 per il Parma. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: nessuno. Spettatori: 13.000 circa.





sport - Pugilato: Laganà vince titolo intercontinentale WBO Mosca

7 Dicembre 2002 - Il reggino Giuseppe Lagana', battendo ai punti in 12 riprese l' argentino Marcos Obregon, ha conquistato il titolo intercontinentale dei pesi mosca Wbo. Il pugile calabrese ha ampiamente meritato il successo per avere tenuto costantemente in pugno l' incontro nel quale ha dimostrato di possedere i numeri per puntare ancora piu' in alto.





sport - Cosenza: Mondonico "Alla fine meritavamo di più noi"

Cosenza 6 Dicembre 2002 - Al termine della partita pareggiata per 3-3 tra Cosenza e Messina (anticipo della 15.a giornata di serie B), il tecnico dei rossoblù, Emiliano Mondonico, tornato da una settimana sulla panchina del Cosenza, si è dichiarato soddisfatto, anche se si aspettava qualcosa di più. "Hanno tutti fatto una grande partita - ha detto - così come quelli del Messina. Diciamo che loro sono stati bravi ad approfittare delle nostre distrazioni, ma alla fine penso che meritassimo di più noi" .
"Nel primo tempo - spiega il tecnico - la difesa a cinque è andata in difficoltà perché qualcuno non riusciva a scalare nella giusta maniera. Poi nella ripresa ci siamo sistemati. Comunque non ho ancora fatto nulla - conclude il tecnico - in una settimana è impossibile sistemare qualcosa, ho solo cercato di mettere in campo la squadra nel miglior modo possibile" .
Infine una battuta. E' la seconda volta che prende il Cosenza in corsa... non è rammaricato di non poter costruire dall'inizio il "suo Cosenza? "Sarebbe troppo facile" ribatte con un sorriso Mondo.





sport - Cosenza Messina 3-3

Cosenza 6 Dicembre 2002 - Finisce 3-3 l'anticipo della 15.ma giornata di serie B tra Cosenza e Messina. Primo tempo emozionante: Cosenza due volte in vantaggio con Guidoni e Lentini, ma il Messina risponde con due gol di Zampagna e un guizzo di Portanova. Giallo nel finale: l'arbitro De Santis assegna un rigore al Cosenza per fallo su Alteri ma, dopo avere consultato il guardalinee, cambia idea e ammonisce il giocatore per simulazione. Guidoni firma il 3-3 all'89'.





sport - Reggina Juventus 0-2

La Juve bella anche con le riserve
A Reggio Calabria i bianconeri vincono per 2-0: la Reggina spreca troppo con Savoldi. In gol Salas su rigore e Zalayeta. Delude Trezeguet al ritorno in campo dopo due mesi.



L’“Oreste Granillo” si dimostra ancora una volta terra di facile conquista: per la Reggina è l’ennesima sconfitta interna, per una Juve fredda e calcolatrice un risultato fin troppo rotondo, che implica a suo favore l’ipoteca sul passaggio ai quarti di Coppa Italia. Stentato l’inizio: difficile pensare che la blasonata Juve sbarchi a Reggio Calabria e per quasi 45’ non succeda assolutamente niente. Invece è andata proprio così, complici le scelte di Lippi e De Canio che, pensando al campionato, hanno messo in campo quasi tutte le seconde linee.

Il primo tempo s’è rivelato una valeriana calcistica: solo al 16’ un pallone transita dalle bande di Belardi perché Olivera fa cilare una punizione davvero innocua verso le braccia del portiere avversario. Sul rovesciamento di fronte, Savoldi in ottima posizione è anticipato in extremis. Poi rimane lo squallore: tra i reggini, Nakamura sembra depotenziato rispetto ai suoi standard, mentre l’unica cosa bella di Trezeguet è una sfera recuperata che, a metà tempo, gli consente d’indirizzare un diagonale, flebilmente, fuori dallo specchio della porta. Ma comincia a farsi sentire qualche incursione di Zenoni. Emozione in sordina al 27’ quando un cross dello stesso Zenoni, rimpallato, costringe Belardi a inarcarsi, per poi finire (spinto irregolarmente) al di là della linea bianca insieme al pallone. La prima, vera occasione è però per la Reggina. L’honduregno Leon imbecca da 40 metri Savoldi, che ha davanti a sé solo Fresi, ma attende troppo e perde l’attimo. Reggina, comunque, rinfrancata: Nakamura torna a fare il virtuoso e proprio Leon “ci prova” con un bolide da 30 metri, potente però non angolato. Al 34’ si rivede Trezeguet: il francese colpisce di testa all’indietro, mettendo Belardi in apprensione. Nuova e più insidiosa girata di testa del cileno Salas, due minuti più tardi. Ma sono episodici flash che sprofondano nella noia che assedia il “Granillo”. Velleitario, poi, il calcio di punizione di Birindelli dalla lunghissima distanza; Paredes lo imita, su azione. Nuovo, reale pericolo quando il giovane Mesto fa la cosa migliore della prima frazione di gioco: pescato nei paraggi del limite dell’area controlla, sbilancia il suo marcatore e lascia partire un malefico sinistro a rientrare che per un soffio non regala il vantaggio.

La ripresa mostra un altro volto della partita, fortunatamente più vivace. Dopo un tiro al volo “dimostrativo” e inefficace di Baiocco, trema Chimenti per la serpentina in area di Savoldi (51’): ne nasce un angolo non sfruttato. Bellissima azione, quindi, di un pimpante Ciccio Cozza: al momento del passaggio, quella verve si scontra però con un errore banale. Ancora, al 55’, Paredes crossa e l’incornata incrociata dello stesso Cozza impegna Chimenti a terra. E’ ancora Reggina, e due minuti dopo Nakamura vede Savoldi in grado di smarcarsi e lo serve alla perfezione: l’attaccante è solo, guadagna metri, tira, ma è bravo il portiere bianconero. La Juventus-2 trova parecchie difficoltà a disimbrigliarsi. E quando una triangolazione ordita da Olivera mette Birindelli davanti a Belardi, lo juventino conferma d’essere in serata “no”. Poi però la “dea bendata” ci mette lo zampino: Zambrotta entra in area e, secondo il signor Palanca, Mesto lo butta giù. Rigore, che Salas trasforma, implacabile. Poi esulta in modo polemico sotto la curva reggina, con un gesto da censura visto che si tocca i pantaloncini in un punto "proibito".A questo punto gli amaranto, in pratica, spariscono dal campo. Zenoni impegna severamente Belardi direttamente dalla bandierina del corner; la Vecchia Signora, comunque, continua a giocare maluccio, ma un paio di volte la difesa amaranto deve intervenire in affanno. Mancano 4’ e la penetrazione di Cozza non va a buon fine, però sul rimpallo Savoldi è per l’ennesima volta solo davanti al portiere avversario: non riesce a produrre più di un tiraccio nettamente a lato. Non fa così Zalayeta (giocatore che si dice interessato a uno scambio di mercato col reggino Mesto): rimasto senza “angelo custode” a un passo dalla porta calabrese, cinicamente trafigge Belardi. Ecco lo 0-2, che punisce esageratamente la Reggina.

REGGINA-JUVENTUS 0-2. Reti: 23' st Salas su rig., 43' st Zalayeta. REGGINA: Belardi 5,5, Jiranek 5,5 (1' st Cozza 6,5), Franceschini 6, Pierini 6, Morabito 5,5 (25' st Falsini 6), Mesto 5,5, Paredes 5, Leon 6,5, Nakamura 6,5, Rastelli 5 (32' st Cirillio sv), Savoldi 4,5. Allenatore: De Canio 5,5. JUVENTUS: Chimenti 7, Pessotto 6, Fresi 6, Birindelli 5,5, Moretti 6, Zenoni 6,5, Conte 5, Baiocco 5, Salas 5,5, (25' st Zalayeta 6), Olivera 6 (43' st Paro sv), Trezeguet 5 (16' st Zambrotta 7). Allenatore: Lippi 6,5. ARBITRO: Palanca 5. AMMONITI: Franceschini, Rastelli, Cirillo.

Fonte: Il Nuovo





sport - Auto: coppa "Città di Campo Calabro"

CAMPO CALABRO – Si è svolta, domenica mattina, la IV coppa «Città di Campo Calabro», organizzata, dalla «Scuderia Aspromonte» di Reggio Calabria (la più antica d'Italia), di cui sono responsabili il dottor Colosi e il giovane Lello Pirino, sul percorso Campo-Matiniti avente una lunghezza di km. 2,8. La vittoria è andata al messinese Giacomo Munafò (Fiat 127) che ha impiegato 2 minuti, 9 secondi e 13 centesimi (129.13) precedendo di soli 2 secondi i concittadini Giuseppe Riggio (Renault 5 Gt) e Salvatore Caristi (Peugeot 205 Rally). Seguono poi, nell'ordine, Domenico Gangemi su Fiat 127 (tempo 133.33), Salvatore Lo Re su Fiat 126 Honda (tempo 134.15) e Giacomo Suraci su Renault 5 GT (tempo 135.04). La competizione a cui hanno partecipato ben 65 vetture si è svolta senza incidenti di rilievo nonostante le pessime condizioni atmosferiche. A fine gara abbiamo avvicinato il vincitore, Giacomo Munafò, il quale ha detto: «Il percorso Campo Calabro Matiniti è stato affascinante, impegnativo, selettivo e rischioso perché si è svolto sotto una pioggia incessante. Personalmente posso affermare che, quando piove, mi sento più sicuro per cimentarmi nelle gare automobilistiche. Oggi, infatti, ho vinto anche se ho incontrato atleti molto validi e coraggiosi». Al di là della legittima soddisfazione, da parte dei promotori della kermesse motoristica c'è da dire che, il solo fatto che si è raddoppiato il numero degli atleti partecipanti e di vetture, è un segnale chiaro e indicativo della giustezza di un'intuizione maturata negli anni. Un fatto è certo: il grande favore suscitato dalla corsa che, al suo quarto compleanno, ha mobilitato interessi crescenti tra gli «aficionados» delle quattro ruote da competizione. Presenti alla manifestazione, oltre a un numerosissimo pubblico, proveniente anche dalla Sicilia, il presidente del consiglio provinciale Piero Patafi e il sindaco, di Campo Calabro, Antonino Scopelliti. Impeccabile l'ordine pubblico effettuato, con diligente impegno, dai carabinieri della stazione di Campo Calabro, dai militari della Polizia di Stato di Villa S. Giovanni e dalla protezione civile di Mosorrofa (Cispana).
Fonte: GazzettaSud