10 Febbraio 2003 - 22 Febbraio 2003



sport - Cosenza sotto accusa dalla Bulgaria

Sul quotidiano bulgaro Capital è riportato che il Cosenza riceverà una notifica dall'Uefa per non avere pagato l'acquisto di Petar Dimitrov Zhabov, attualmente alla Pistoiese e proveniente dal CSKA Sofia, che con il Cosenza aveva disputato le stagioni fra il 1998 e il 2001.





sport - Basket: A1; Viola, presentata la nuova maglia della squadra

Reggio Calabria 21 Febbraio 2003 - Presentata a Forli' la nuova maglia del Nuovo Basket Viola di Reggio Calabria (A/1).
Bianca e arancione, con inserti neri e short bianchi, per le gare in casa, mentre quella da trasferta e' arancione e nera con short arancioni. Realizzata dalla Macron, un' azienda di Crespellano (Bologna), la maglia e' prodotta in tessuto dazzle, ottimo in termini di qualita' e traspirazione, utilizzato da tutte le squadre universitarie americane Ncca.
I numeri ed i nomi dei giocatori sono stati realizzati in stampa digitale. 'L'accordo con la Macron prevede la fornitura di materiale ed abbigliamento sportivo anche per il settore giovanile della squadra reggina'. Alla presentazione della nuova maglia hanno partecipato il presidente Agostino Silipo; il direttore generale Saverio Abenavoli; il giocatore J.J. Eubanks; il responsabile della produzione della Macron, Ivan Di Scioscio, ed il presidente della Legabasket, Enrico Prandi.





sport - Catanzaro Gladiator 2-1

Catanzaro 17 Febbraio 2003 - La differenza tra dottor Jekyll e mister Hyde è tutta in quei due giovanotti di colore che mister Dellisanti ha deciso di gettare nella mischia nell'intervallo tra il primo ed il secondo tempo. Il giorno e la notte. Prima c'era stato un Catanzaro tutto fumo, niente arrosto, sotto d'un gol e senza prospettive per l'evidente incapacità di andare a tiro contro la porta avversaria. Poi, dopo Machado e Toledo, c'è stata una squadra forse ancor priva di lustrini e tecnica calcistica, d'accordo, ma con tanto cuore, in grado di pareggiare, andare in vantaggio, resistere al ritorno degli avversari e rischiare infine di fare morzeddhu di quegli improbabili gladiatori. Non che i due giovanotti di cui sopra debbano essere considerati i salvatori della patria, gli eroi d'un freddo pomeriggio d'inverno, no di certo; ma è certamente vero che la squadra, nella seconda frazione di gioco, ha ritrovato d'improvviso energie fresche e qualche spunto in più. Ciò che mancava, cioé, ai giallorossi versione primo tempo. generosi non con se stessi ma con gli avversari, ai quali hanno concesso un gol di vantaggio (gentile omaggio di Ciardiello) e un uomo in più dopo una ventina di minuti di gioco (Alfieri è caduto nella rete della provocazione avversaria come un pivello alle prime armi). C'erano tutte le premesse per rendere decisamente amara, alla nuova dirigenza giallorossa, la tanto attesa “prima”; ma il caso (e non solo il caso: mettiamoci dentro la felice intuizione del mister, che con quella panchina non particolarmente gloriosa al momento dei cambi deve inventarsi autentici miracoli, e quel ripostiglio di energie in cui gli undici in campo scovano qualche riserva e molta volontà), ma il caso - dicevamo - ha voluto che per la Premiata Ditta P&P tutto si risolvesse nel migliore dei modi. Sulle prime è buio pesto: già al 6' il Gladiator va in vantaggio: cross di Poziello dalla destra, Ciardiello, che sembra il padrone assoluto dell'area, ferma la sfera ma se la lascia sfuggire, Majella alle sue spalle se ne impossessa e da due passi trafigge l'incolpevole Gentili. Il Catanzaro accusa il colpo, e trova difficoltà a reagire. E le cose vanno di male in peggio quando al 21' i padroni di casa si ritrovano con un uomo in meno per lo stupido fallo di Alfieri che a gioco fermo spintona un avversario e si fa espellere. “Piove sul bagnato” pensano i più quando un minuto più tardi in contropiede Poziello si mangia praticamente un gol già fatto. E che dire quando, al 26', Basile si fa rubare la sfera da un avversario e per poco non ci scappa il raddoppio? Insomma, i giallorossi sembrano in balia di un avversario che non fa cose straordinarie ma, almeno, prova a giocare. Solo al 33' il Catanzaro riesce a rendersi pericoloso, quando ad Ascoli, ben appostato sul secondo palo, viene servito un buon pallone; fuori misura la deviazione di testa. Di contro i campani tornano a farsi sotto e al 47' Poziello con un cross serve Majello davanti a Gentili; l'attaccante cerca di scavalcare l'estremo difensore giallorosso con un pallonetto ma la sfera sorvola la traversa e si perde sul fondo. Nel secondo tempo, come accennato, Dellisanti mette dentro Machado e Toledo e, in campo, cambia tutto, e il dato negativo dell'inferiorità numerica viene di fatto annullato. Già al 9' il Catanzaro agguanta il pareggio con Pastore: calcio di punizione, pallone in area, mischia, Toledo cerca la conclusione, la palla è fuori bersaglio ma Pastore, spintosi in avanti, allunga la gamba e in spaccata devia il pallone sul palo interno alla destra del portiere. Ora è il Catanzaro a condurre le danze, ed al 17' si porta in vantaggio con un'azione travolgente: Moscelli supera un avversario, cede la sfera a Ferrigno sulla sinistra che, con cross al centro, serve Machado che insacca. La reazione del Gladiator produce solo un brivido alla difesa giallorossa, al 25' quando Poziello viene lanciato in area: arpiona bene la sfera ma, davanti a Gentili, spreca tutto con un tiro rabbioso fuori dallo specchio della porta. Al 30' il Catanzaro rischia di fare anche il terzo gol: Moscelli lanciato in contropiede da Ferrigno, appena in area tira a rete ma la sua violenta conclusione si stampa sulla traversa; sulla ribattuta ci prova Machado a tirare a rete, ma il portiere avversario si supera e respinge la sfera.
Paolo Cannizzaro

Fonte: Gazzetta del Sud





sport - Sambenedettese Crotone 1-1

17 Febbraio 2003 - Un ottimo Crotone è riuscito a conquistare un prezioso pareggio sul difficile campo della Sambenedettese, lasciando così inalterate le distanze dalla compagine adriatica. La formazione calabrese avrebbe potuto meritare qualcosa in più in virtù del bellissimo primo tempo quando ha dimostrato di possedere buone qualità tecniche, ma se si pensa che i padroni di casa hanno fallito un penalty nel finale di gara, per Pecorari e compagni il pareggio può essere sicuramente un ottimo risultato. Parte fortissimo la Samb e al 1' una maligna conclusione di Napolioni dalla lunga distanza chiama all'intervento Dei. Sul corner il colpo di testa di Soncin, da distanza ravvicinata, viene neutralizzato ancora da Dei con una bellissima parata d'istinto. Il Crotone vacilla e all'8', su un assist di Teodorani, Soncin fa partire un bolide dai 25 metri e il pallone si infila alle spalle di Dei. Esplode il Riviera con i tifosi della Samb in delirio. La compagine calabrese non ci sta e reagisce da grande squadra. 1' più tardi Bertolini sfiora il pari con un tiro di sinistro che va a morire vicino al palo. Al 15' è ancora lo scatenato Bertolini a creare panico nella retroguardia dei padroni di casa, ma il suo tiro fa la barba al palo. Al 17' un assist di Campolonghi viene banalmente sprecato da Leone che, da posizione favorevole, manda a lato. Il pareggio è nell'aria e puntualmente arriva al 21' con un colpo di testa vincente di Pecorari che, ben appostato sul secondo palo, raccoglie un assist aereo di Pavone dopo un corner battuto da Juric. La Samb accusa il colpo e il Crotone vuole approfittarne. Al 23' Artistico riesce ad anticipare con la punta del piede destro gli interventi di Pedotti e Pardini, ma la sfera va vicinissima al palo. La Samb cerca di scuotersi e passato il pericolo si rende minacciosa prima al 23' con una punizione di De Amicis, ma è bravo Dei a respingere in corner, e poi al 27' con un colpo di testa di Fanesi, deviato in corner dalla schiena di Catalucci. Pericoloso il Crotone al 35', ma Campolonghi non si avvede di Artistico tutto solo in area della Samb, e spreca banalmente. Nella ripresa la gara si fa meno bella ed è sembrato che il Crotone volesse amministrare il pari, con la Samb che non riesce a trovare i varchi giusti e soprattutto a creare grattacapi alla rocciosa retroguardia calabrese. Per vedere una prima azione pericolosa bisogna attendere il 16', quando Campolonghi, ricevuto un assist dalla destra di Leone, impatta il pallone di testa, ma la mira è sbagliata. Le due squadre si temono e non vogliono correre pericoli. La Samb ha un leggero predominio territoriale, ma non riesce ad andare alla conclusione. Al 35' un tiro-cross di Corradi costringe alla deviazione in corner Dei. I padroni di casa prendono fiducia ed accennano a portarsi con più frequenza dalle parti di Dei; al 38' Teodorani scocca un forte tiro, ma il pallone termina fuori dal rettangolo di gioco. Quando sembra che la partita si possa incanalare sull'1-1, ecco l'episodio che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita e forse del campionato. Infatti al 46' il Crotone ha rischiato la capitolazione per un intervento falloso, nella propria area di rigore, di Leone ai danni di Kanjengele. Irremovibile la decisione dell'arbitro di decretare la massima punizione. Sul dischetto si presenta l'ex Corradi, che fallisce la ghiotta occasione grazie anche ad un ottimo intervento di Dei che intuisce il tiro. Svanisce così, per la Samb, l'obiettivo della vittoria, mentre il Crotone può tirare un sospiro di sollievo e guardare con più fiducia al futuro.
Luca Bassotti

Fonte: Gazzetta del Sud





sport - Cosenza, Salvioni comincia dalla difesa

Cosenza 16 Febbraio 2003 - Il primo giorno dedicato a stampa, tifosi e dirigenti. Gli altri tre, alla squadra. Con doppia seduta giornaliera a base di lavoro in palestra e lezioni di tattica sul campo. Sei allenamenti per cominciare a capire qualcosa. Vedere di che pasta sono fatti Lentini e soci. Avere conferme o smentite rispetto alle notizie apprese al momento dell'ingaggio. Per Sandro Salvioni è tempo di primi bilanci. «Sono contento – dice l'allenatore dei silani – perché i ragazzi stanno dimostrando grande professionalità. Mi seguono durante gli allenamenti con grande attenzione e partecipazione. Ciò fa ben sperare. Vuol dire che hanno capito che per fare qualcosa di importante bisogna essere uniti. Formare un gruppo di compatto e remare tutti verso la stessa direzione. Attraverso questo tipo di lavoro si potrà raggiungere l'obiettivo sperato». Salvioni approfittando della pausa di campionato ha fatto qualche prova in vista dell'impegno casalingo con il Napoli schierando due formazioni diverse nella partitella di sabato contro la Primavera. Poco attendibile però lo schieramento proposto nel corso del primo tempo. «C'erano due squadre da fare – spiega il tecnico – ho chiesto ai giocatori se c'erano esigenze particolari. Sapevo che qualcuno avrebbe dovuto prendere l'aereo a Lamezia per cui gli avrebbe fatto comodo giocare il primo anziché il secondo tempo. Ma ciò non vuol dire che alcuni giocatori verranno messi da parte. L'allenamento è stato positivo. Mi ha permesso di vedere cose interessanti. Ho avuto conferme da Baldi che già avevo visto all'opera in occasione della trasferta di Verona. È uno che in certe situazioni tattiche tornerà sicuramente utile. Nella ripresa ho provato Tedoldi nel ruolo di terzino destro. È un giocatore che non è rapido nella corsa breve, può esaltarsi invece nella corsa lunga e rendere di più partendo da dietro anziché giocare davanti al terzino. Deve migliorare solo la fase difensiva».
– La squadra nelle ultime settimana ha dato l'impressione di corricchiare, non di correre. Di giocare un po' al rallentatore. Nell'allenamento di sabato abbiamo visto i giocatori muoversi più facilmente sul terreno di gioco. È solo un'impressione? «Non voglio parlare di quello che è avvenuto in passato. Voglio parlare di presente e futuro. Per adesso posso ritenermi soddisfatto».
– Non è stato possibile vedere insieme Guidoni e Alteri. Ma i due faranno coppia fissa in attacco? «Non ho ancora lavorato sulla fase offensiva. Ci siamo concentrati soprattutto sulla fase difensiva anche se qualcosa i ragazzi mi hanno fatto vedere: sovrapposizioni sulle corsie esterne, tagli. I nostri esterni devono sempre viaggiare, portare palla e pervenire al cross per le punte. Questo movimento sarà fondamentale. Con gli attaccanti parlerò alla ripresa degli allenamenti anche se ho già fatto capire che non li voglio sugli esterni, bensì vicini al centro, perché devono essere di appoggio al compagno che va sulla fascia, pronto a cambiare gioco. I due attaccanti sono fondamentali nel mio modulo perché devono essere i primi ad andare a pressare, seguiti da centrocampisti e difensori. Squadra corta, aggredire, movimento. Queste le caratteristiche che dovremo avere. Non dovremo sbagliare i movimenti, gli inserimenti. Potremo anche sbagliare, senza esagerare, naturalmente. Ma se non arrivi sotto porta, non avrai mai la possibilità di andare a segno».
– Sabato ha visto il secondo tempo della partita con la Primavera dalla parte del campo dov'erano sistemati i tifosi. Cosa le hanno detto? «Niente di particolare. Le solite cose. Li frusti, mi hanno detto. Ho risposto che non è possibile, ci sono altri metodi per fare correre e rendere una squadra. Ho notato che molti sono ottimisti, altri un po' meno. Altri ancora che pretendono di fare formazioni, di dare suggerimenti sulla tattica, dicono che non ci sono attaccanti. Le solite battute dei tifosi. Scherzi a parte, sono andato da quella parte del campo perché volevo vedere da vicino e guidare Tedoldi che non ha mai fatto il terzino e Antonelli che è un giocatore che intendiamo recuperare».
– Antonelli in effetti è in assoluto il giocatore più involuto rispetto alla scorsa stagione. I metodi di Sala e Mondonico hanno peggiorato la situazione. «Non mi piace parlare dei singoli. Antonelli è comunque un buon giocatore. Spero che capisca cosa voglio da lui. Non deve girare le spalle alla porta. Questo riguarda anche le punte. E poi non deve guardare il pubblico, Antonelli diventa importante quando guarda il campo. Deve fare una corsa lunga, che venga incontro al pallone e riparta per andare dentro come gli ho visto fare in qualche circostanza. Ci eserciteremo nei prossimi giorni».
– Come ha trovato Lentini? «Devo dire che mi sta dando molto. Sotto l'aspetto dell'attenzione e della partecipazione. Me ne accorgo, perché guardo negli occhi i giocatori. Vedo se i giocatori abbassano la testa, se a loro volta mi guardano. Sono contento di Lentini. Un esempio da seguire. E poi dico che non si è vecchi a 36 anni, ma quando si viene sul campo e pensa di essere già bravo. Si può essere vecchi anche a 18 anni se non si ha voglia di migliorare».
– Sarà un Napoli molto prudente quello che domenica verrà al “San Vito”. «Non bisogna perdere la testa quando si trova una squadra ben chiusa. Non c'è problema se dopo un quarto d'ora non riusciamo a fare gol. Dovremo fare circolare la palla, cercando di trovare gli spazi giusti e la situazione favorevole per realizzare qualcosa di importante. Non dovremo buttare la palla, favorendo le loro ripartenze. Ci vuole calma. Il gol può arrivare anche all'ottantesimo».
Franco Rosito

Fonte: Gazzetta del Sud





sport - Reggina Como 4-1

C'è una squadra che diverte. Che divertendosi e divertendo, vince. E vincendo sta scalando la classifica in cerca di tranquillità. E' la Reggina di De Canio. Nel girone di ritorno, la formazione amaranto sta viaggiando a ritmi impressionanti: tre vittorie e una sconfitta. Ma non solo, perché il bello della Reggina è che gioca un calcio spumeggiante, fatto di rapidità e grinta. Non c'è stato spazio per il Como, che pure si era presentato al Granillo ancora imbattuto nella seconda parte di stagione. Il risultato finale (4-1) è l'esatta fotografia di un match che la Reggina ha meritato ampiamente di vincere. Con questi tre punti, la squadra di De Canio aggancia Atalanta e Modena al quart'ultimo posto e può guardare con maggiore ottimismo al futuro. Se la marcia sarà questa, problemi per restare in A non ce ne saranno.
La gara è stata bella, soprattutto nel primo tempo. La reggina ha dimostrato doti caratteriali non indifferenti. Già, perché a passare per primo è stato il Como. E non solo. Caccia ha sorpreso con un colpo di testa all'indietro Belardi ammutolendo uno stadio intero. Pochi istanti più tardi, la squadra di casa, in cui ha debuttato dal primo minuto Torrisi, ha avuto l'opportunità per pareggiare. Tarantino ha steso in area Cozza, Cassarà (buona la sua direzione) ha fischiato il rigore, sul dischetto si è presentato Nakamura che con il sinistro ha spiazzato Brunner mandando però il pallone sul palo. Anziché abbattere, l'errore ha caricato la Reggina, che nel giro di cinque minuti ha ribaltato il risultato. E a prendersi la scena è stato Ciccio Cozza. Prima la punizione del pari, poi il colpo di testa del vantaggio.

E ancora un paio di occasioni fallite di un soffio. Il Como non si è più visto. Caccia e Amoruso sono rimasti isolati in avanti, Carbone è partito bene ma si è spento alla distanza. La Reggina, invece, ha messo il turbo paradossalmente dopo essersi trovata sotto. Cozza e Di Michele (gli è mancato solo il gol) hanno messo in crisi la difesa del Como, quasi mai capace di arginare gli attacchi calabresi, bravo Brunner ad evitare un passivo più pesante. La gara è calata notevolmente nella ripresa. Il Como avrebbe potuto approfittarne, Fascetti ha inserito Rossi al posto di Carbone, ma grossi pericoli Belardi non ne ha mai corsi. E' stata così la Reggina, nel finale, ad arrotondare il punteggio con Diana e Mozart e a legittimare una prestazione decisamente buona.

Reggina-Como 4-1 (2-1)
REGGINA (4-4-2): Belardi 6, Jiranek 6, Torrisi 6 (19' st Franceschini 6), Vargas 6, Falsini 6.5, Diana 6, Cozza 8 (33' st Mozart 6), Paredes 6, Nakamura 6 (36' st Veron sv), Bonazzoli 6, Di Michele 6. (16 Lejsal, 6 Morabito, 9 Savoldi, 21 Rastelli. All. De Canio 7.
COMO (3-4-1-2): Brunner 6, Juarez 6, Tarantino 5.5, Tomas 5.5, Music 5.5 (40' pt Gregori 6), Cauet 6, Corrent 5.5 (17' st Pecchia 5.5), Bigotto 5.5, Carbone 5.5 (1' st Rossi 6), Amoroso 5.5, Caccia 6. (1 Ferron, 6 Stellini, 15 Allegretti, 81 Anaclerio). All. Fascetti 5.5.
Arbitro: Cassarà di Palermo 6,5.
Reti: nel pt 11' Caccia, 33' e 38' Cozza; nel st, 34' Diana e 44' Mozart.
Angoli: 9-2 per la Reggina.
Recupero: 3' e 4'.
Ammoniti: Tarantino, Jiranek e Corrent, tutti per gioco falloso.
Note: al 15' del pt Nakamura tira contro il palo un calcio di rigore fischiato per un fallo di Tarantino su Cozza.
Spettatori: 24 mila.

Fonte: Kataweb





sport - Reggina: De Canio chiude il dossier Inter

Reggio Calabria 13 Febbraio 2003 - Mentre la formazione amaranto sta continuando la preparazione in vista della gara contro il Como, il tecnico De Canio vuole chiarire definitivamente le parole pronunciate dopo la gara contro l'Inter.
"La squalifica di Batistuta e la sua revoca non sono argomenti che possono interessare la Reggina. Le dichiarazioni che ho rilasciate sono forse state discutibili nella forma, ma non certo nei contenuti, espressi con lealtà e serenità".





sport - Cosenza, il neotecnico Salvioni si presenta: "Questa squadra si salverà"

Cosenza 12 Febbraio 2003 - Sono entusiasta di questa nuova esperienza e sono convinto che questa squadra può raggiungere la salvezza". Così si é presentato alla sua nuova squadra e al suo nuovo pubblico il neo tecnico Sandro Salvioni.Al suo fianco, nella conferenza stampa di presentazione, il presidente Paolo Fabiano Pagliuso, che ha precisato i motivi che lo hanno spinto ad esonerare Mondonico. "Dispiace sempre licenziare un allenatore ma purtroppo, quando i risultati non arrivano, bisogna cambiare. Salvioni é una persona seria e preparata e sono certo che riuscirà a centrare l' obiettivo della permanenza tra i cadetti". Salvioni, che nella scorsa stagione ha guidato il Nizza alla promozione nella serie A francese, quest'anno aveva rifiutato le offerte di Florentia Viola e Spezia. Con il Cosenza ha sottoscritto un contratto che scadrà a giugno.





sport - Basket: presentati nuovi acquisti della Viola

Reggio Calabria 12 Febbraio 2003 - Sono stati presentati a Reggio Calabria, nel corso di una conferenza stampa, i due nuovi acquisti della Viola, Gabriel Diaz e Joey Beard.
Gabriel Diaz, 30 anni e 1 metro e 99, guardia ala di nazionalita' argentina, nazionale e campione di Argentina nel 2001 con l' Estudiantes Olavarria, per la prima volta in Italia, si trovava a Reggio Calabria gia' da tre mesi e si allenava con la squadra reggina. Una settimana fa e' stato ingaggiato per sostituire nell' organico l' americano J. J. Eubanks, infortunato, ed ha gia' esordito con la Viola domenica scorsa al Palapentimele nella vittoriosa gara contro la Pompea Napoli, giocando per 13 minuti e realizzando 8 punti. Joey Beard, 28 anni e 2 metri e 10, ala-centro di origine statunitense ma con passaporto italiano fin dall'ottobre del 2000, nella stagione 2000/2001 ha giocato nella Vip Rimini, mentre lo scorso anno e' stato impegnato nel campionato spagnolo nelle file della ''Caja San Fernando'' di Siviglia. La Viola lo ha ingaggiato per sostituire l'americano-irlandese Alan Tomidy, ceduto la scorsa settimana al Roseto. Il cartellino di Beard e' di proprieta' della Benetton Treviso, che lo ha girato in prestito adesso alla Viola dopo che ad inizio di questa stagione lo aveva dato in prestito alla Virtus Bologna, dove ultimamente era finito fuori rosa per un infortunio. Beard e' giunto nella tarda serata di lunedi' in citta' ed esordira' in maglia neroarancio domenica prossima in casa contro la Lauretana Biella.





sport - Cosenza: esonerato Mondonico

Cosenza 12 Febbraio 2003 - Emiliano Mondonico non è più l'allenatore del Cosenza. La società calabrese ha infatti deciso di esonerare il tecnico di Rivolta d'Adda alla luce dei risultati negativi della squadra, ultimo lo 0-3 di domenica sul campo del Vicenza. Il Cosenza attualmente occupa la penultima posizione in classifica del campionato cadetto. Al suo posto è stato chiamato Sandro Salvioni, che lo scorso anno ha portato il Nizza dalla serie B alla serie A francese





sport - Cosenza: spunta il nome di Stringara

Cosenza 11 Febbraio 2003 - Ancora nulla di ufficiale riguardo alla panchina del Cosenza.
La società ha smentito sia l'esonero di Emiliano Mondonico che l'arrivo di Beppe Bergomi, ma una decisione definitiva deve ancora essere presa.
Due le ipotesi all'orizzonte: la prima riguarda il duo formato da Gigi Marulla e Antonio Tortelli; la seconda l'ingaggio di Paolo Stringara, già tecnico di Livorno, Modena, Viterbese, L'Aquila e Pistoiese.





sport - Figc, Deferiti De Canio e Reggina

10 Febbraio 2003 - L'allenatore della Reggina, Luigi De Canio, e' stato deferito alla Commissione Disciplinare presso la Lega ''per aver reso dichiarazioni ritenute lesive della reputazione di persone e organismi operanti nell'ambito della Federazione e idonee a negare la regolarita' delle gare e la correttezza dello svolgimento dei campionati''. Lo ha comunicato la Figc. Stesso provvedimento e' stato deciso per la Reggina Calcio Spa, per ''responsabilita' oggettiva''. De Canio, ieri al termine dell'incontro Inter-Reggina (3-0), aveva parlato di ''partita pilotata''.





sport - Crotone Sassari 1-1

E sono tre le brutte figure confezionate dal Crotone e tutte contro le squadre del fondo classifica. Contro la Torres, però, oltre a qualche nota di demerito, c'è lo zampino maligno dell'arbitro, al secolo Paolo Mazzoleni di Bergamo. C'è da stabilire se la sua direzione che ha penalizzato la squadra di casa, sia dovuta ad una giornata nera, oppure alla scarsissima qualità tecnica del fischietto lombardo che si unisce nella bocciatura a numerosi colleghi visti a Crotone. Non è per prendersela con gli arbitri ma i numerosi errori, anzi gli orrori commesi, avrebbero potuto far riscaldare pubblico e giocatori in campo con tutte le conseguenze che in casi del genere non fanno parte del calcio ma della cronaca. Va anche sottolineato che i rossoblù non sono esenti da colpe anche se, a giudizio di mister De Rosa, sono attribuibili alla mancanza di tranquillità, ormai cronica. Ipotesi da scartare in quanto il pubblico, più di quanto sta facendo, francamente non può. È la stagione “no” per cui non resta che proseguire ed attendere che qualche mano pietosa ci metta una pezza, magari rifacendo gli esami a certi arbitri arrivati lì, in serie C certamente non per caso. La partita. La Torresi ha giocato in maniera impeccabile con puntiglio sapendo di trovarsi difronte un avversario che sul piano tecnico, lo sovrastava. Quindi, mister Mereu, ha disposto i suoi uomini col metodo del non concedere respiro ai rossoblù crotonesi e così facendo, ha strappato un pareggio meritato e perfino sfiorato il colpaccio sul finire della partita. Tutto questo sul piano del gioco, versione sarda. Sul fronte opposto, va rilevato la mancata concessione di un calcio di rigore nettissimo, commesso da Porcu e che Mazzoleni ha visto e fatto finta di non vedere. Se fosse stato concesso e realizzato, sarebbe stato il possibile raddoppio che avrebbe potuto aprire in maniera diversa il proseguo della gara. L'azione va descritta: Su cross teso dalla sinistra di Sciaccaluga in area di rigore del Sassari, il centravanti crotonese Artistico salta ma sfiora di testa la palla. Dietro di lui è appostato Porcu che allunga la mano commettendo fallo nettissimo da punire con la massima punizione. Mazzolei è lì, vede e dice di no. Protestano i rossoblù e Caterino si becca il giallo, secondo la prassi applicata dagli arbitri quando si sentono in colpa. Probabilmente quel mancato penalty, se fosse stato concesso, avrebbe potuto dare una svolta diversa e chissà che il Crotone, non sarebbe uscito con i tre punti. Dal possibile vantaggio dei pitagorici, si è passati alla reazione psicologica dei sardi che hanno aumentato la carica agonistica riuscendo anche a mettere in difficoltà gli avversari fino a sfiorare la vittoria che, vista da questa posizione, non avrebbero rubata anche se poco meritata. Ma il calcio è così. Se hai contro chi dirige, sei spacciato, perchè, alla fine, il fischietto, anche quello incapace e scarso ha sempre ragione. Amareggiato il tecnico De Rosa che al suo debutto casalingo avrebbe voluto regalare al pubblico la vittoria. Il mister, infatti, è stato bravo nell'inventare la difesa, inedita e che ha risposto in maniera positiva. E come si dice in questi casi, arrivederci alla prossima, sempre sperando in qualcosa che la tifoseria aspetta da tempo. A San Benedetto, contro una squadra forte, si vedrà la vera forza del Crotone che dovrà alimentare la fiammella dei play off, oppure calarci sopra il cappuccio e spegnerla definitivamente. I gol: va per primo a segno Artistico su uno splendido calcio di punizione da fuori area in posizione centrale. Il pari ospite è opera di Udassi da dentro l'area e in sospetta posizione di fuori gioco ovviamente non rilevata da arbitro e guardaliea.
Osvaldo Scida

Fonte: La Gazzetta del Sud





sport - Vicenza Cosenza 3-0

Una punizione immeritata per la formazione di Mondonico porta ai tre gol del Vicenza



9 Febbraio 2003 - La partita del Menti non è stata spettacolare e il Vicenza ha faticato, forse più del previsto, contro il 4-4-2, ottimamente messo in campo da Mondonico, che a metà ripresa ha intravisto anche la possibilità del colpaccio. Ma Mandorlini ha giocato il tutto per tutto togliendo il difensore Tamburini ed inserendo l'attaccante Margiotta: alla fine il risultato gli ha dato ragione ma prima del vantaggio il Vicenza ha rischiato più volte di essere infilato.

Sin dall'inizio il Vicenza ha trovato pochi spazi nella ragnatela della formazione ospite, abile a chiudere tutti i passaggi e limitando la manovra delle due ali Semioli e Jeda. Al 5' un tiro da fuori di Bedin viene bloccato da Avramov, mentre all'11 una conclusione di Marcolini è alta sopra la traversa. Al 30' Schwoch, lanciato in profondità, si trova a tu per tu con Ripa ma fallisce la mira, mentre al 35' grossa occasione fallita dal Cosenza: cross dalla destra di Brioschi, svirgola Guastalvino e da due passi Alteri non ci arriva.

Nella ripresa il tema tattico non cambia fino a quando Mandorlini gioca la carta d' azzardo, inserendo un quarto attaccante, Margiotta. Al 21' Ripa si salva d' istinto su botta a colpo sicuro di Zanchetta, ma è il Cosenza, con Guidoni al 23' e Alteri al 32', a fallire clamorosamente. Il gol del vantaggio arriva al 34', sugli sviluppi di un' insistita azione, al termine della quale Semioli mette al centro per Jeda che di testa scavalca Ripa. Il Cosenza prova l'arrembaggio ma nel finale viene infilato due volte, prima con Schwoch al 39' (pallonetto sull'uscita di Ripa) e poi con Bernardini al 3' di recupero, lesto a appoggiare in rete una corta respinta del portiere su tiro di Margiotta.

Il Vicenza di Andrea Mandorlini ha già battuto un record assoluto: sei vittorie consecutive in campionato, un fatto mai avvenuto in oltre cento anni di storia.

Vicenza-Cosenza 3-0 (0-0)
Vicenza (4-3-2-1): Abramov, Rivalta, Guastalvino, Vasco Faisca, Tamburini (14' st Margiotta), Zanchetta, Zanetti, Marcolini, Semioli, Jeda (41' st Rostirol), Schwoch (41' st Bernardini). (24 Campagnolo, 21 Rigoni, 13 Veronese, 11 Colacone). All.: Mandorlini
Cosenza (4-4-2): Ripa, Parisi, Lanzaro, Marco Aurelio, De Angelis, Brioschi (24' st Tedoldi), Edusei, Bedin, Tedesco (40' st Antonelli), Guidoni (29' st Gonzales), Alteri. (22 Agliardi, 23 Sabato, 13 Oshadogan, 10 Lentini). All.: Mondonico.
Arbitro: Cannella di Palermo.
Reti: nel st 34' Jeda, 39' Schwoch, 48' Bernardini.
Angoli: 5-4 per il Vicenza
Recupero: 2' e 4'
Ammoniti: Marco Aurelio, Tamburini, Guidoni e Lanzaro per gioco scorretto.
Spettatori: 8.000.

Fonte: Kataweb





sport - Inter Reggina 3-0

9 Febbraio 2003 - De Canio, se la prende con l'arbitro De Santis: "La vittoria dell'Inter non è in discussione, ma mi sento sconfitto come uomo di sport. L'interpretazione della gara da parte di De Santis ci ha condizionato. Cito solo un episodio: sull'uno a zero c'è stata una manata di Batistuta su Franceschini sotto gli occhi dell'arbitro, che non ha preso provvedimenti". Previsioni del tempo: ancora tempesta sul settore arbitrale. Ma veniamo alla partita.
Memore della precedente gara interna con l'Empoli, il tecnico argentino schiera una formazione molto offensiva: difesa a tre (Cordoba, Materazzi e Cannavaro), Javier Zanetti che scala in mediana a dar man forte a Cristiano Zanetti, Emre e Okan dietro il celebrato tridente Recoba, Vieri, Batistuta. Ma la Reggina non erige alcun bunker. De Canio conferma la formazione vincente domenica scorsa col Perugia, con Diana preferito a Paredes e le due punte, Di Michele e Bonazzoli, entrambe in campo davanti a Nakamura, Falsini e Cozza. Dalle prime battute si capisce che l'Inter è sorpresa.

Nei primi dieci minuti, la Reggina ha per due volte l'occasione per imprimere la svolta positiva alla sua partita. Al 4' Bonazzoli approfitta di uno scivolone di Cannavaro e si presenta solo davanti a Toldo: il tiro è respinto di piede dal portiere nerazzurro, che tre minuti dopo nega il gol a Cozza tuffandosi sulla sinistra a respingere una conclusione a colpo sicuro scoccata in piena area. L'Inter ringrazia portiere e buona sorte, Javier Zanetti arretra dalle parti di Di Michele, e alla prima occasione i milanesi non perdonano. E' il 10' quando Cordoba, nell'inedita veste di fluidificante di sinistra, raggiunge il fondo e crossa: Vieri anticipa l'avversario e batte Belardi di sinistro.

Il vantaggio non porta tranquillità tra i nerazzurri, che nella mezzora successiva subiscono la pressione dei calabresi, ben orchestrati da Nakamura e pronti ad affondare con Falsini sulla sinistra e Cozza sulla destra. Una pressione sterile, ma l'impressione è che al primo errore l'Inter debba finire con l'essere punita. Al 26', prima tegola su Cuper: Vieri è toccato da dietro da Jiranek, cade pesantemente a terra e, qualche minuto dopo, chiede il cambio toccandosi il ginocchio destro. Entra Kallon. Seguono una decina di minuti in cui si vede poco calcio e molte botte, tackle affondati e la manata di Batistuta cui faceva riferimento De Canio.

Si giunge così al 39': sembra il momento peggiore per l'Inter, ma Batistuta pesca Okan solo in area reggina, leggermente spostato sulla destra. Il tiro è secco, Belardi si accartoccia e respinge, ma sui piedi di Kallon per un facile raddoppio. Nemmeno due minuti ed Emre si incunea veloce da sinistra nell'area avversaria, dove viene steso da Diana: rigore, trasformato da Kallon, quando tutti si aspettavano di vedere Batistuta sul dischetto.

La partita finisce qui. Nella ripresa si diverte solo l'Inter, con le applaudite progressioni di Javier Zanetti sulla destra e buone iniziative di Recoba sull'altro fronte. Ma l'allegria si spegne al 64', quando Emre viene stretto tra due avversari e stramazza al suolo in prossimità dell'area avversaria reggendosi la caviglia. Il turco esce in barella, rilevato da Di Biagio. Più tardi si vedrà di nuovo Dalmat al posto di Batistuta, ancora a secco nonostante la ripresa sia stata il festival del cross. Proprio in chiusura, il giallo del rigore assegnato e poi negato alla Reggina. Cannavaro si inarca anticipando Bonazzoli con una 'schiacciata' pallavolistica: De Santis fischia la massima punizione, salvo poi tornare sui suoi passi su segnalazione del guardalinee, secondo il quale il difensore non ha toccato la palla. Fischio finale, la parola a De Canio.

INTER (4-4-2): Toldo 6.5, J.Zanetti 6.5, Cannavaro 6, Materazzi 6, Cordoba 6.5, Okan 6.5, C.Zanetti 6.5, Emre 7 (21' st Di Biagio 6), Recoba 6, Vieri 7 (29' pt Kallon 7), Batistuta 6 (35' st Dalmat sv). (12 Fontana, 26 Pasquale, 11 Guly, 10 Morfeo). All.: Cuper 7.

REGGINA (3-5-2): Belardi 6, Jiranek 4, Vargas 6, Franceschini 5.5, Diana 5, Mamede 5, Cozza 6.5 (1' st Paredes 5,5), Nakamura 5.5 (15' st Morabito 5.5), Falsini 6.5, Bonazzoli 6, Di Michele 5.5. (16 Lejsal, 15 Torrisi, 22 Mozart, 21 Rastelli, 9 Savoldi). All.: De Canio 5.5.

Fonte: Kataweb