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24 Febbraio 2003 - 11 Marzo 2003
sport - Auteri torna sulla panchina Crotone
Crotone 10 Marzo 2003 - Ancora non si conoscono i dettagli, ma una certezza c'e': Gigi De Rosa non e' piu' l'allenatore del Crotone e domani tornera' Gaetano Auteri. Quest'ultimo era stato esonerato il 28 gennaio scorso. Dopo i quattro allenatori cambiati nella stagione calcistica 2001-2002, in poco piu' di un mese sulla panchina calabrese si sono alternati due tecnici. Probabilmente, pero', non tutte le colpe sono della guida tecnica. Ed il presidente della societa', Raffaele Vrenna, lo dice a chiare lettere: ''Abbiamo ritenuto opportuno che tornasse Auteri e ringraziamo mister De Rosa che e' un allenatore in gamba. Probabilmente, pero', la situazione in cui ci troviamo non e' tutta colpa dei tecnici''. Guardando indietro si scopre che, forse, l'esonero di Auteri e' stato un po' affrettato: ''Quella scelta fu fatta per dare una scossa all'ambiente. E' stato un peccato che la squadra non l'abbia recepita''. Nello stesso stato, pero', si trova anche il Crotone, in crisi, praticamente, da due mesi.
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sport - Catanzaro-Brindisi 1-1
Catanzaro 9 Marzo 2003 - I padoni di casa passano al 37’ della prima frazione di gara con il solito Corona, che sfrutta un cross di Terrevoli per trafiggere l’estremo difensore calabrese. Ma, nel secondo tempo, i giallorossi agguantano il pareggio grazie ad un rigore trasformato da Moscelli , dopo che lo stesso era stato atterrato senza troppi complimenti.
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sport - Taranto-Crotone 2-0
9 Marzo 2003 - Grazie a uno strepito Cappioli, una compagine ionica più incisa e determinata si aggiudica con merito la sfida contro un’equipe calabrese ben organizzata, ma poco cinica in fase offensiva. La prima rete viene confezionata al 45’ in virtù di un perfetto colpo di testa del veterano giocatore dei pugliesi, su traversone dalla destra di Esposito. Il raddoppio porta ancora la firma dell’ex giocatore della Roma, che fulmina Dei con una potente rasoiata su punizione dal vertice destro dell’area. Migliori in campo: Cappioli (T), Vanoli (C).
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sport - Bari Cosenza 1-0
E' stato il Bari ad avere la meglio nella sfida-salvezza con il Cosenza: tre punti che valgono doppio per i pugliesi che nelle ultime tre partite hanno conquistato ben 7 punti. Bari-Cosenza non è stata una bella partita: le due squadre, condizionate dal valore della posta in palio, hanno giocato con concretezza e determinazione ogni pallone, chiudendo soprattutto a centrocampo tutti gli spazi.Tardelli, costretto a rinunciare agli squalificati D'Agostino e Lafortezza, ha lasciato in panchina De Rosa, confermando fiducia al cileno Von Schwedler al centro della difesa, e schierando l'altro sudamericano Valdes dietro le punte. Il Cosenza ha invece impostato la partita sui cross per gli attaccanti Guidoni e Alteri. Nel primo tempo, nonostante una leggera superiorità territoriale del Bari, è stato il Cosenza a creare le occasioni migliori con Antonelli e Guidoni nei primi minuti. Solo dopo la mezz'ora il Bari ha dato qualche pensiero ad Aglierdi con una girata di testa di Neqrouz. Sempre lo stesso marocchino, proprio allo scadere, ha corretto in rete un angolo di Collauto siglando il gol-partita. Nella ripresa Salvioni ha inserito Gonzalez e Tedesco, e la reazione dei calabresi si è fatta veemente, nonostante Tardelli avesse infoltito il centrocampo con De Rosa al posto di Collauto. L'arrembaggio del Cosenza si è fatto, con l'andare dei minuti, sempre più incessante: al 19' Lentini, al 33' Edusei ed Alteri, al 45' Bedin (ha colpito il palo) ed al 46' Marcaurelio avrebbero potuto con maggior fortuna portare al pareggio i calabresi. BARI (4-4-2): Battistini, Innocenti, Von Schwedler, Neqrouz, Mora, Collauto (36' st De Rosa), Pizzinat, Bellavista, Valdes (21' st Cordova), Godeas (34' st Vantaggiato), Spinesi. (23 Gillet, 17 Brambilla, 29 Mazzarelli, 2 Candrina). COSENZA (4-4-2): Agliardi, Brioschi, Lanzaro, Marco Aurelio, Sabato, Antonelli (18' st Gonzalez), Edusei, Bedin, Lentini (21' st Tedesco), Guidoni, Altieri. (1 Ripa, 16 Luciani, 17 Parisi, 6 Tedoldi, 13 Oshadogan). Arbitro: Preschern di Mestre. Rete: 44' Neqrouz Note: Ammoniti: Godeas e Neqrouz per proteste, Pizzinat e Bedin per gioco falloso. Recupero: 2' e 3'. Spettatori: 4.500 circa. Angoli: 6-1 per il Bari. Fonte: Kataweb
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sport - Torino Reggina 1-0
La Reggina si fa male da sola
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Dopo quattro mesi, con la salvezza ormai entrata nel catalogo delle imprese (quasi) impossibili, il Torino è tornato alla vittoria, battendo la Reggina grazie a un calcio di rigore di Ferrante (12' pt). I granata non vincevano infatti dal 6 novembre (2-1 in casa con il Bologna). Un'eternità.Dell'exploit del Torino ha fatto le spese chi, invece, almeno guardando i punti in classifica, ha ancora chance per rinnovare il biglietto per la serie A. La Reggina, capace di prendersi 18 punti nelle ultime 9 giornate, è apparsa inconcludente, giocando una partita troppo soffice, senza mai avere la necessaria cattiveria in attacco. E a nulla è servito ai calabresi dare l'impressione di una superiorità territoriale complessiva. Nel primo tempo il Torino è stato pericoloso solo in occasione del calcio di rigore, concesso forse troppo generosamente dall'arbitro Gabriele, peraltro impreciso in diverse decisioni. Vergassola è scappato via sulla destra e ha messo un pallone in mezzo, poi Lucarelli, all'altezza del dischetto, è andato giù preso in sandwich fra Paredes e Franceschini. Ferrante ha calciato fortissimo, quasi sotto la traversa, imprendibile per Belardi. Dopo quell'episodio il timone della partita l'ha avuto in mano la Reggina, mentre la squadra di Zaccarelli ha tentato qualche contropiede. Il più pericoloso al 39', quando Lucarelli sulla sinistra ha spedito un diagonale rasoterra sul palo più lontano, tiro che Belardi ha toccato in angolo. Prima, c'è stata quasi sempre Reggina. Al 14' Nakamura è andato vicino al pareggio con una bella punizione che ha sfiorato l'incrocio dei pali mentre, tre minuti più tardi, Bucci ha anticipato di un soffio Di Michele, pescato da un cross di Diana, dopo che lo stesso portiere aveva respinto un tiro da fuori di Mamede. Il numero uno granata ha avuto un bel riflesso anche al 37' quando ha bloccato un colpo di testa di Diana, che ha deviato una punizione ancora battuta dal giapponese. Sullo sfondo c'erano stati 45 minuti non particolarmente esaltanti, con grande battaglia a centrocampo, pure per gli assetti speculari: entrambi erano 3-5-2. Nella ripresa è continuato l'assalto della Reggina che però non ha mai avuto la mira giusta, spesso per la giornataccia di Bonazzoli (ben marcato da Galante) e di Di Michele. Al 18' del secondo tempo proprio Di Michele ha sbagliato una conclusione da due passi, solissimo davanti a Bucci; e al 37' è stato Savoldi, entrato nella ripresa, a tirare in curva un assist d'oro dello stesso Di Michele. Nel finale la partita si è pure scaldata, fino all'espulsione per doppia ammonizione di Galante (al 46'), colpevole, secondo Gabriele di avere troppo sceneggiato in due occasioni diverse, per un colpo al volto. Prima della partita, durante il minuto di silenzio in memoria dell'agente Emanuele Petri, ucciso dalle Br, gli ultras granata avevano cantato un coro contro la Polizia, subito coperti dagli applausi del resto del pubblico. Altri cori, prima e durante la partita, avevano bersagliato il proprietario e il presidente del Torino Cimminelli e Romero: 'Andatevene', chiedeva la curva granata. Torino-Reggina 1-0 (1-0) Torino (3-5-2): Bucci 6, Delli Carri 6, Fattori 6, Galante 6, Sommese 6.5 (21' st Conticchio 6), Vergassola 6.5, Donati 5.5, De Ascentis 6, Castellini 5.5 (34' st Mantovano sv), Lucarelli 6 (44' st Marinelli sv), Ferrante 6. (16 Sorrentino, 2 Garzya, 30 Mezzano, 7 Franco). All. Zaccarelli 6. Reggina (3-5-2): Belardi 6, Franceschini 5, Torrisi 5.5, Morabito 5.5, Diana 5.5 (28' st Savoldi 5.5), Mamede 5.5, Paredes 5 (6' st Leon 5), Nakamura 5.5, Falsini 5.5, Bonazzoli 5, Di Michele 5. (16 Lejsal, 2 Jiranek, 13 Vargas, 22 Mozart, 72 Veron). All. De Canio 5. Arbitro: Gabriele di Frosinone 5.5. Rete: nel pt 12' Ferrante su rigore. Angoli: 5-2 per la Reggina. Recupero: 1' e 5'. Espulso: Galante per doppia ammonizione al 46' st. Ammoniti: Franceschini, Bonazzoli per proteste; Lucarelli per comportamento non regolamentare. Spettatori: 4.500. Fonte: Kataweb
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sport - Formula 1: vince Coulthard
GP Australia: Schumi beffato, vince Coultard Mondiale di Formula Uno con esordio caotico e spettacolare. Il tedesco perde pezzi e vede sfumare la vittoria nel finale, ne approfitta lo scozzese della McLaren.
Ha vinto Coulthard, ma la notizia è che la Ferrari stavolta non è nemmeno riuscita a finire sul podio. Nessun disastro, sia chiaro, visto che Schumi era in testa fino a una decina di giri dalla fine. Il tedesco ha cominciato a perdere pezzi dalle fiancate, e i commissari gli hanno imposto di recarsi ai box: ha chiuso quarto, con tanta delusione ma con la consapevolezza di essere ancora il punto di riferimento, nonostante la sua superiorità non appaia più netta come l'anno scorso. In mezzo ai due, Montoya e Raikkonen. I due sono stati grande protagonisti, alternandosi al comando con Schumacher. Ma alla fine anche loro hanno dovuto pagare dazio alla sfortuna. Coulthard invece no: partito undicesimo, non ha fatto altro che raccogliere il frutto delle disgrazie altrui. Gara divertente e ricca di colpi di scena, dunque, ma più per le circostanze e la sagra degli errori che per merito delle nuove regole. Per la Ferrari il Mondiale parte in salita, Mosley starà facendo i salti di gioia. Prima dello spegnersi del semaforo, il primo colpo di scena: Raikkonen non si schiera in griglia, entra ai box e monta subito le gomme da asciutto. Parte dietro a tutti, ma l'azzardo pagherà. Schumi e Barrichello, con gomme da bagnato, scattano alla perfezione e fanno il vuoto nei primi 4 giri, mentre dietro si scatena una sarabanda di sorpassi. Montoya si fa sorprendere dalla Sauber di Frentzen, salvo poi riprendersi la posizione. Ma per la Ferrari la sfortuna è in agguato: Barrichello sbaglia la curva e va contro le barriere, gara finita. Schumi vede scendere a vista d'occhio il suo vantaggio: Montoya, con gomme da asciutto, si porta da 9" a 3". Il tedesco si rassegna, e monta pure lui le gomme d'asciutto. Quando rientra in pista è settimo, mentre Montoya vola al comando. Ma si schianta anche Firman, e l'entrata della safety car impedisce al colombiano di prendere il largo. Fuori anche l'esordiente Da Matta con la Toyota. Alonso,secondo, ne approfitta per rifornire. Quando la safety car toglie il disturbo, Montoya comanda davanti alla Renault di Trulli, Ralf Schumacher, Webber, Raikkonen e Schumacher. Il tedesco si beve subito Webber e pressa il finlandese della McLaren, ma Montoya allunga. Webber si ferma sul tracciato, dentro di nuovo la safety car. I primi tre rientrano in un colpo solo ai box, e la coppia Raikkonen-Schumi va al comando. Pasticcio Williams: il bocchettone di Ralf non entra, i secondi volano. Il tedeschino rientra nervoso, va in testacoda e scivola in fondo al gruppo. Schumacher non riesce a saltare Raikkonen, e decide di effettuare il secondo pit stop: rientra al sesto posto, dietro Frentzen e Fisichella. Due McLaren in testa, con Montoya che arranca a 14" dal finlandese. Sosta anche per le McLaren, con Raikkonen che al rientro riesce a restare davanti a Schumi. Montoya intanto torna in testa. Il campione del mondo attacca il rivale finlandese all'esterno in fondo al rettilineo, ma il finlandese tiene giù: Schumi mette le ruote sul prato, brividi. Il duello viene però interrotto da una penalità a "Iceman", stangato per eccesso di velocità ai box. Schumi secondo senza rischi ulteriori, e poi primo, quando Montoya effettua la seconda sosta. Ma tutto si complica di colpo per il ferrarista, che comincia a perdere pezzi quando ha 11 secondi abbondanti di margine sulla Williams del grande nemico. Le appendici laterali della Ferrari si staccano, ma una resta impigliata sotto la fiancata. Il tedesco deve rientrare per ordine dei commissari, Montoya torna primo. Ma il colombiano parte in testacoda, e dà via libera a Coulthard. Lo scozzese si vede la vittoria servita sul piatto d'argento, mentre dietro i grandi sconfitti Montoya, Raikkonen e Schumacher battagliano per il podio gomito a gomito fino all'arrivo in volata. Vince Coulthard, davanti al colombiano e al compagno. Schumi è quarto, con un pugno di mosche in mano. Dietro di lui Trulli, Frentzen, Alonso, Ralf Schumacher. Sul primo atto cala il sipario, ma lo spettacolo è appena cominciato. Fonte: Il Nuovo
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sport - Castrovillari-Siracusa 1-0
Castrovillari (CS) 3 Marzo 2003 - nell’anticipo di sabato al “Rende” disco rosso per il Siracusa privo del proprio bomber Pannitteri. Un Castrovillari anch’esso incerottato a causa le rilevanti assenze di Incitti e Morelli prevale grazie ad un penalty assegnato dopo un dubbio fallo di mani in area di Rinaudo e trasformato impeccabilmente da Visciglia al 69’, e resiste poi agli assalti finali degli aretusei, che sfiorano il pari quando all’86’ la conclusione di Follera si perde di un soffio a lato. I migliori in campo: Ferraro (C), Baratto (S)
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sport - Catanzaro-Frosinone 1-0
Catanzaro 3 Marzo 2003 - L’esonero di mister Silva non ha portato ai romani quella grinta necessaria per risalire una classifica che prima della crisi appariva positiva. Il solito Falco dopo la squalifica riprende a segnare, al 36’ sfrutta dalla destra un cross di Toledo per stoppare e battere l’estremo del Frosinone. Il nuovo mister Pagliari dovrà ora lavorare in vista del match casalingo contro i sardi dell’Olbia.
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sport - Crotone-Pescara 1-1
Crotone 3 Marzo 2003 - La truppa di De Rosa rallenta la corsa della corazzata biancoceleste, dopo tre vittorie. Aprono le marcature gli adriatici. È l’11: Giampaolo recupera un pallone sulla linea di fondo, scodella al centro per l’accorrente Bonfanti, il quale, liberissimo, da due passi appoggia in rete con un piattone destro. I calabresi pareggiano su rigore al 37’ con il bomber Artistico. La massima punizione viene decretata per un fallo di mano di Bonfanti. Migliori in campo: Juric (C), Giampaolo (P).
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sport - Vela: Storica vittoria di Alinghi
Alinghi vince la coppa America Gli svizzeri di Ernesto Bertarelli hanno battuto il Team New Zealand anche nella quinta regata, conquistando il trofeo con lo schiacciante punteggio di 5-0. La Coppa torna in Europa dopo 152 anni.
Fiumi di champagne e fragorosi applausi hanno salutato la vittoria di Alinghi alla 31/a edizione della Coppa America. Gli svizzeri di Ernesto Bertarelli hanno battuto il Team New Zealand anche nella quinta regata, conquistando il trofeo con lo schiacciante punteggio di 5-0. La Coppa sbarca così in un paese senza tradizioni marinare, per il semplice motivo che il mare non ce l'ha, e abbandona una paese, la Nuova Zelanda, che aveva fatto una questione patriottica della difesa della Coppa. Uno schiaffo alla logica, che però si è rivelato tale solo in apparenza, vista la quantità di denaro investita nell'impresa e soprattutto il valore dell'equipaggio vincitore, guidato da un Russell Coutts implacabile, che ha dato un grosso dispiacere ai suoi connazionali kiwi. E ora, chissà se Bertarelli porterà il trofeo in cima al Cervino, come aveva promesso prima della manifestazione.Quanto all'ultima regata, non c'è stata storia neanche questa volta. Gli sfidanti guidati dal neozelandese Russell Coutts hanno condotto dall'inizio alla fine, e non sono mai stati impensieriti dai defender, guidati da Dean Barker, che hanno concluso il torneo subendo un pesantissimo e umiliante cappotto. Alinghi ha tagliato il suo traguardo finale nel Golfo di Hauraki con 45 secondi di vantaggio, mentre l'equipaggio esultava insieme al patron Bertarelli, che era a bordo. La storica vittoria pone fine al dominio anglosassone nella 'Formula 1' della vela e riporta la prestigiosa Coppa per la prima volta in Europa, dove nacque nel 1851, quando gli inglesi la misero in palio per la prima volta e la persero contro gli americani della goletta America. Poi, per più di un secolo, la vecchia brocca d'argento era rimasta imbullonata nella sede del New York Yachting Club affacciato sull' Oceano Atlantico. Quindi aveva preso a girare nell' Oceano Pacifico, tra Australia, California e Nuova Zelanda. Da oggi la sede del più antico trofeo velico del mondo diventa la Società Nautique di Ginevra, sul lago Lemano. Svizzera impazzita - Il trionfo di Alinghi ha fatto impazzire anche la tranquilla Svizzera: tutti i telegiornali hanno aperto con la notizia della vittoria in America's Cup, e la normale programmazione pomeridiana è stata interrotta per tramettere le immagini della folle festa di Bertarelli e dei suoi uomini. La posta ha annunciato l'emissione di un francobollo commemorativo di 90 centesimi (circa 60 centesimi di euro, la tariffa per le lettere prioritarie), che sarà disponibile già da lunedì. Il trionfo di Alinghi ha suscitato in tutto il paese un sentimento di grande orgoglio, ma anche di rivalsa su una situazione economica particolarmente delicata. Il presidente della Confederazione Pascal Couchepin, che ha immediatamente telefonato all'imprenditore ginevrino di origine italiana per complimentarsi, ha riassunto questa impressione con una battuta: ''Siamo meno bravi nelle banche, ma siamo migliorati nelle regate...''. Fonte: Il Nuovo
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sport - Cosenza Sampdoria 1-3
La Sampdoria sfrutta al meglio la superiorità numerica e batte il Cosenza che chiude l' incontro in nove uomini. Un successo che per i liguri vale il primato solitario in classifica. I calabresi, invece, vedono allontanarsi sempre di più la zona salvezza adesso distante cinque punti. Gara vera solo fino al 30', quando, per fallo da ultimo uomo, l' arbitro espelle il centrale difensivo rossoblù Paschetta.Ridotti in dieci i calabresi subiscono il gioco della Sampdoria. E dire che i silani avevano iniziato benissimo, dominando i blucerchiati e passando in vantaggio con Antonelli che finalizzava di destro in rete una corta respinta del portiere Turci. Con un uomo in meno la squadra di Salvioni soffre e ad avvio di ripresa (9') è costretta a subire il gol del pareggio ad opera di Flachi che realizza di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Cosenza in ginocchio e liguri che approfittano dello stato psicologico continuando ad attaccare. Lo sforzo della squadra di Novellino trova sbocco al 16', complice un infortunio del portiere Vita, con Bazzani che realizza di testa (gol assegnato dal guardalinee che giudica ininfluente il disperato tentativo di Lanzaro che allontana la palla proprio sulla linea bianca). Dopo lo svantaggio, nei calabresi subentra la rassegnazione anche perchè al 19' viene espulso De Angelis, reo di aver protestato troppo vivacemente con il guardalinee per un fallo laterale. La squadra silana, ridotta in nove, subisce il terzo gol direttamente su calcio piazzato ad opera di Volpi. Poi più nulla, se non una interminabile ragnatela di passaggi messa in atto dalla Sampdoria per non infierire sull' avversario. Sampdoria batte Cosenza 3-1 (0-1). Cosenza (4-4-2): Ripa, Brioschi, Paschetta, Lanzaro, De Angelis, Antonelli (21' st Tedoldi), Edusei, Bedin, Lentini (28' st Tedesco), Guidoni, Alteri (30' pt Parisi). (20 Agliardi, 7 Baldi, 75 Amoruso, 22 Gonzales). All. Salvioni. Sampdoria (4-4-2): Turci, Zivkovic, Grandoni, Paganin, Domizzi, Bernini (1' st Gasparroni), Volpi, Palombo, Pedone, Flachi (37' st Valtolina), Colombo (12' st Bazzani). (12 Pinato, 3 Bettarini, 65 Miceli, 7 Rabito). All. Novellino. Arbitro: Giraldi di San Donà di Piave. Reti: nel pt 10' Antonelli; nel st 9' Flachi, 16' Bazzani, 21' Volpi. Note: Espulsi: 30' pt Paschetta per fallo da ultimo uomo; 19' st De Angelis per proteste. Ammoniti: Lentini, Lanzaro, Bernini e Volpi per gioco falloso; Guidoni per proteste. Angoli: 9 a 4 per la Sampdoria. Recupero: 2' e 3'. Spettatori: 4.000 per un incasso di 20.798 euro. Fonte: Kataweb
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sport - Reggina Udinese 3-2
La Reggina coglie la sua quinta vittoria di fila in campionato ed esce, per la prima volta dalla zona retrocessione. La "cura De Canio" non è quella di Vanna Marchi: funziona. Davvero una bella prospettiva per una squadra che supplisce con la grinta e il cuore a evidenti lacune quando è chiamata a difendersi.E vista sul fronte opposto? Che si sarebbe trattato di un pomeriggio non certo tranquillo, Spalletti il pelato lo ha cominciato a capire dopo pochi secondi, quando l'Udinese aveva lasciato in Friuli l'ardore che gli aveva permesso di piegare il Milan - tanto per fare un esempio - e restava per interminabili minuti in balia dei giocolieri calabresi di centrocampo. Subito a segno Bonazzoli. E Spalletti in piedi a gridare, soprattutto ad Almiron - quello comunque più giustificato nel marasma generale - perchè rientrava dopo tanti mesi. De Sanctis aveva già salvato bravamente in uscita su Bonazzoli stesso prima del guizzo dell'attaccante, di testa. Tutto bene da un lato e male dall'altro? Macchè. Al primo lancio in profondità, l'Udinese sfrutta uno svarione di Vargas e una trattenuta di Jiranek. Rigore che Pizarro realizza. Uno a uno. La Reggina insiste con veemenza e grandi idee offensive: Di Michele si avventa su un pallone respinto al limite e scarica un bolide lontano dalla portata di De Sanctis. Un grande gol: 2 a 1. La sfuriata reggina tiene sul chi vive i friulani fin quasi la mezzora, ma piano piano Udine si riordina a centrocampo, comincia a cercare gioco sulle fasce - dove Falsini e Diana avevano in avvio imperversato. Ma quando ormai sembra tempo di riposare, secondo affondo udinese e secondo gol. Cross di Pinzi, spostato a destra e torsione splendida di Iaquinta che infila Belardi. Come Jeckyll e Hide, la Reggina vede evaporare tutto quello che costruisce e produce sciogliendosi in difesa come burro. Il secondo tempo è più nervoso, sconnesso come il terreno di gioco, scorbutico, affiora qua e là qualche nervosismo di troppo. La Reggina si affida al cuore, avendo perso le distanze giuste: un angolo, Iaquinta fa una follia, un mani sul primo palo. Un episodio che fa precedente: per ben tre volte Racalbuto invita Cozza a tirare, la prima volta calcia fuori, la seconda in porta, la terza segna il 3 a 2, sempre scegliendo lo stesso angolo. Il tutto per un'entrata anticipata in area di rigore (che avviene, reiteratamente, anche in occasione della terza conclusione). Nel convulso finale, l'Udinese si getta nell'area della Reggina ormai senza fiato. Senza sbocchi. Iaquinta, una cosa buona e tante scelleratezze, vede bene di sfogare la sua rabbia su racalbuto per una presunta trattenuta di Jiranek. E come Bierhoff in Chievo-Juventus e Okan in Chievo-Inter, finisce sotto la doccia anzitempo. Se non altro, Racalbuto non cambia mai metro. Tabellino e voti. Reggina (3-5-2): Belardi 5,5; Jiranek 6, Torrisi 6, Vargas 5; Diana 6,5, Cozza 6,5 (Mozart sv.), Nakamura 6,5 (Mamede sv.), Paredes 6, Falsini 6; Di Michele 7 (Morabito sv.), Bonazzoli 6,5. All. De Canio 7. Udinese (3-4-3): De Sanctis 7; Bertotto 5,5, Sensini 6, Sottil 5,5 (Jancker sv.); Almiron 5 (dal 46' Rossitto 6), Pinzi 6, Pizarro 5,5, Pieri 5,5; Alberto 5 (Gemiti 6), Iaquinta 5,5, Muzzi 5,5. All. Spalletti 6. Arbitro Racalbuto di Gallarate 6. Reti: nel pt 1' Bonazzoli, 9' Pizzarro su rigore, 12' Di Michele, 44' Iaquinta; nel st 19' Cozza su rigore. Note: Angoli: 5-2 per la Reggina. Recupero: 3' e 5'. Espulso: 44' st Iaquinta per doppia ammonizione. Ammoniti: Jiranek, Cozza, Bertotto, Sottil, Mozart, Sensini per gioco falloso; Iaquinta per fallo di mano; Pizzarro per comportamento non regolamentare. Spettatori: 23.000. Fonte: Kataweb
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sport - Per Cosenza-Samp biglietto in curva a 5 euro
Cosenza 28 Febbraio 2003 - In vista della partita Cosenza-Sampdoria, fondamentale per la permanenza dei rossoblu' in serie B, la societa' ricorda che il costo dei biglietti di accesso ai settori curva ''Bergamini'' e curva ''Catena'' rimane fissato a 5 euro, anziche' 8. Nei due settori, inoltre, sara' consentito l' ingresso gratuito alle donne e ai ragazzi fino a 16 anni. La Societa', contestualmente, conferma l'impegno, preso con i rappresentanti del tifo piu' caloroso, di fissare il biglietto di Curva sud ad 1 euro per la partita Cosenza-Triestina
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sport - Reggina: il Fulham si intromette nella trattativa Fukunishi
Reggio Calabria 24 Febbraio 2003 - Il club inglese frl Fulham sta cercando di strappare alla Reggina il giapponese Takashi Fukunishi. Il nipponico, che attualmente milita nel Jubilo Iwata, dovrebbe finire a Reggio Calabria come erede di Nakamura (promesso al Parma), ma gli inglesi stanno cercando di convincerlo a raggiungere il connazionale Inamoto. Se il Fulham acquistasse definitivamente il cartellino, potrebbe spuntarla sugli amaranto.
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sport - Cosenza Napoli 1-0
Il Cosenza incamera 3 punti importantissimi per la lotta alla salvezza. I calabresi non hanno fallito un appuntamento per loro fondamentale, battendo una diretta concorrente, il Napoli di Scoglio. Silani motivati, ben messi in campo dall'esordiente Salvioni (subentrato a Mondonico all'indomani della sconfitta di Vicenza). Campani apparsi, invece, giù di tono: squadra poco incisiva e confusionaria.I due attaccanti Stellone e Dionigi, non sono stati quasi mai messi in condizioni di battere a rete. Parte benissimo il Cosenza, per i primi 3' impegna due volte Mancini: su colpo di testa di Oshadogan e su girata di sinistro di Guidoni. I rossoblu tengono bene il campo: squadra corta, con Lentini e Antonelli a spingere sulle fasce laterali. Il tema tattico è chiarissimo: calabresi in avanti e Napoli pronto a colpire in contropiede. Nel momento migliore dei padroni di casa è, però, la squadra di Scoglio, ad andare vicina al vantaggio con Stellone che di testa colpiste la traversa, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuta da Pasino. Il Cosenza accusa il colpo e stenta a ripartire. Alla mezz'ora i silani passano in vantaggio: De Angelis lavora un bel pallone sulla sinistra e mette in area dove, però, Guidoni non aggancia. Alle sue spalle sbuca Edusei che piatto destro insacca. Il Napoli non ci sta e prova a reagire: l'occasione migliore capita a Dionigi al 32', il cui tiro, però, viene neutralizzato da Ripa. Nella ripresa la gara, praticamente, scivola via stancamente, senza grosse emozioni. Il Cosenza tira i remi in barca, lasciando il pallino del gioco al Napoli. La squadra di Scoglio mostra, però, grosso limiti in fase di impostazione. Nonostante, il professore, abbia provato l'inserimento di Montezine e Floro Flores. Finisce, quindi, con la vittoria del Cosenza che saluta così l'inizio della stagione Salvioni a cui la società ha affidato il compito di centrare l'obiettivo salvezza. Cosenza batte Napoli 1-0 (1-0). Cosenza (4-4-2): Ripa; Brioschi, Oshadogan, Marco Aurelio, De Angelis; Antonelli (23' st Tedoldi), Edusei, Bedin, Lentini; Guidoni, Alteri (30' st Gonzales). (20 Agliardi, 28 Paschetta, 17 Parisi, 11 Tedesco, 32 Piemontese). All.: Salvioni. Napoli (3-4-1-2): Mancini; Baldini, D'Angelo (30' st Montezine), Bonomi; Martinez (11' st Floro Flores), Vidigal, Marcolin, Bocchetti; Pasino (1' st Montervino); Dionigi, Stellone. (26 Manitta; 21 Troise; 2 Saber; 7 Fesa). All.: Scoglio. Arbitro: Trentalange di Torino Reti: nel pt 30' Edusei Note: Angoli: 6-2 per il Cosenza. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Marco Aurelio e Gonzales per gioco scorretto, Vidigal per simulazione. Spettatori: 7.500. Fonte: Kataweb
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sport - Brescia Reggina 2-1
Ci aspettavamo cose da circo, per le qualità individuale degli "iscritti a referto", per la buona salute delle squadre e vista pure la tendenza dei due tecnici a non pareggiare mai negli scontri diretti. Ma se la cabala viene rispettata - e Mazzone si prende il successo lasciando a De Canio solo i complimenti - va detto che Reggina e Brescia, fini dicitori di questo scampolo di stagione, lasciano da parte le loro qualità e danno vita a un match dall'alto livello del tackle.Nel primo tempo, il traffico di centrocampo - ove Appiah e matuzalem vengono sistematicamente aggrediti per velocizzare l'azione - viene rotto dal duello aereo tra Toni e Franceschini che vede quest'ultimo prevalere con la benedizione dell'"inglese" Dondarini. Belardi deve sbrogliare un paio di situazioni scabrose che si creano davanti a lui, poi esce a valanga su Baggio, perde palla e spalanca le porte del paradiso a Toni stesso... che non gradisce e calcia sul palo, errore marchiano! La Reggina osa poco: e alla fine questo particolare ha la sua importanza. Mazzone perde un pezzo pregiato per strada, quel Bachini che serviva. Deve cambiare gioco in corsa, la Reggina ne approfitta e finisce il tempo in forcing, senza mai calciare in porta, però. Nella ripresa, subito avvio favorevole al Brescia, ma il gol di Baggio rompe una monotona fase di equilibrio, un rigore che Dondarini decreta per un contrasto rude ma a noi parso sul pallone di Vargas. Rigore che lo stesso Dondarini fa calciare due volte, Baggio al primo tiro fa centro subito, sul secondo vede il tiro deviato sul palo da Belardi, ma poi non ha problemi nell'infilare il "sette". Il gol potrebbe incoraggiare il Brescia che invece... si addormenta. O meglio, subisce la reazione fresca degli amaranto, che si gettano in avanti, creano scompiglio in area, finiscono a volte per essere persino traditi dalla foga e per ostacolarsi a vicenda. ma il Brescia ora dorme sonni tranquilli, quando Di Michele pareggia, sembra il naturale sviluppo degli eventi. La Reggina si butta ancora avanti, il Brescia frana in mezzo, non che Sereni debba intervenire, però. Su un rovesciamento di fronte, quando il pareggio pare scritto, ecco l'angolo di Baggio, la deviazione disgraziata di Coxzza a centro area, Petruzzi che dà lezione di opportunismo coronando una prova molto molto attenta. E non è la prima volta. Il finale vede la Reggina in disperato forcing rischiare la goleada. Baggio, tradito dai crampi, non infierisce sulla città che, un paio di estati fa, lo ha a lungo sognato e desiderato. BRESCIA (4-4-1-1): Sereni 6, Martinez 6, Petruzzi 7, Bilica 6, Seric 5,5 (44' st Mareco sv), Filippini 5.5, Appiah 6, Matuzalem 6.5, Bachini 6,5 (32' pt Tare 5,5), Baggio 6, Toni 5.5 (19' st Pisano 6). (12 Micillo, 19 Schopp, 7 Jadid, 24 Del Nero). All: Mazzone 6.5 REGGINA (3-4-1-2): Belardi 5.5, Jiranek 6, Vargas 6 (28' st Torrisi sv), Franceschini 6,5 (42' st Savoldi sv), Diana 5,5, Paredes 6, Cozza 5,5, Nakamura 6, Falsini 6, Di Michele 6,5, Bonazzoli 5.5. (16 Lejsal, 6 Morabito, 18 Mamede, 20 Mesto, 22 Mozart). All: De Canio 6.5 Arbitro: Dondarini di Finale Emilia 5 Reti: nel st 15' Baggio, 24' Di Michele, 41' Petruzzi Angoli: 11-5 per il Brescia Note: Recupero: 4' e 3'. Ammoniti: Franceschini e Baggio per gioco falloso, Vargas e Nakamura per comportamento non regolamentare Spettatori 18.000. al 15' st Belardi ha deviato sul palo un rigore di Baggio, che ha poi ripreso il pallone realizzando.
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