16 Marzo 2003 - 31 Marzo 2003



sport - Catanzaro-Giugliano 3-1

Catanzaro 30 Marzo 2003 - Il Catanzaro va subito sotto dopo soli 11’ dal fischio d’inizio, per mano di Corona che, al volo, porta i campani in vantaggio. Il carattere dell’undici guidato da Dellisanti viene fuori quando Ferrigno al 16’ di testa e Corazzini al 42’ di controbalzo, acciuffano prima e ribaltano poi lo svantaggio iniziale. Arriva anche il gol della sicurezza al 51’ con Falco, che incornando dal limite, batte l’estremo Corona su perfetto assist di Ferrigno.





sport - Sora-Crotone 0-0

30 Marzo 2003 - Sette punti in tre partite. La cura ‘Auteri due’ sortisce i suoi effetti benefici. In un clima primaverile il pubblico sugli spalti assiste a un incontro piacevole. I ciociari sono più vivaci e hanno un leggero predominio territoriale, ma i calabresi si difendono con ordine e attenzione. L’occasione più nitida capita all’undici rossoblu al 85’. Dalla fascia Porchia calibra sulla testa di Artistico, che dal limite dell’area piccola indirizza un colpo di testa incrociato che sembra destinato all’angolino. Ma Aprea estrae dal cilindro un intervento da autentico fuoriclasse ed evita ai laziali una sconfitta sicuramente immeritata.
Migliori in campo: Aprea e Mantelli (S), Artistico (C).





sport - Siena Cosenza 1-0

30 Marzo 2003 - Soffre più del previsto il Siena per avere ragione di un Cosenza coriaceo, che reagisce con orgoglio a una settimana terribile scandita dall'arresto del suo presidente. Decide un colpo di testa del brasiliano Taddei al 26' del primo tempo, ma gli ospiti a lungo impensieriscono i bianconeri, anche se l'unica vera occasione da rete arriva su calcio piazzato di Tedesco al 28' della ripresa.
Il Siena schiera un inedito 4-3-3: assente Ghirardello per infortunio, Papadopulo piazza Taddei e Pinga molto alti sugli esterni, al fianco dell'unica punta di ruolo Tiribocchi. Ed il modulo offensivo premia in avvio i padroni di casa, che mettono più volte in difficoltà un Cosenza che schiera una difesa alla ricerca costante del fuorigioco. Al 7' Agliardi perde palla in uscita, ma Tiribocchi conclude addosso a Marco Aurelio piazzato sulla linea di porta.

Il Siena spinge sulle fasce e al 26' arriva il gol: cross perfetto di Radice, avvitamento di Taddei e palla in rete con un preciso colpo di testa. Il Cosenza tiene bene il campo e si fa vivo con le conclusioni di Guidoni e Piemontese, che però non impensieriscono Fortin. Ed è ancora Tiribocchi al 42' a concludere a lato da ottima posizione, dopo un passaggio smarcante di Taddei.

Nell'intervallo Salvioni sostituisce l'impalpabile Lentini con Tedesco, che alla fine risulterà tra i migliori dei suoi. Ma è ancora Tiribocchi, al 6', a sbagliare da ottima posizione concludendo sull'esterno della rete. Il Cosenza prende coraggio e gestisce bene il pallone a centrocampo, ma troppo raramente riesce ad arrivare in zona pericolosa. L'unico brivido arriva al 28', con la punizione di Tedesco che sfiora il palo alla sinistra di Fortin. Poi l'inutile sforzo finale, con Marco Aurelio che finisce in posizione di centravanti, ma senza che arrivino veri pericoli per la vittoria del Siena.

Siena-Cosenza 1-0 (1-0)
Siena (4-3-3): Fortin, Martinelli L., Mandelli, Mignani, Radice, Riccio (29' st Cavallo), Brambilla (20' st Argilli), Ardito, Taddei, Pinga (37' st Agostini), Tiribocchi. (1
Taglialatela, 27 Martinelli D., 7 Scalzo, 31 Rubino). All. Papadopulo.
Cosenza (4-4-2): Agliardi, Parisi (20' st Brioschi), Lanzaro, Marco Aurelio, De Angelis, Antonelli, Edusei, Bedin, Lentini (1' st Tedesco), Piemontese (35' st Alteri), Guidoni. (1 Ripa, 6 Tedoldi, 28 Paschetta, 81 Cardinale). All.:Salvioni.
Arbitro: Rizzoli di Bologna.
Rete: nel pt 26' Taddei.
Recupero: 2' e 5'.
Angoli: 4-4.
Ammoniti: Antonelli, Taddei e Martinelli L. per gioco falloso, Marco Aurelio e Mandelli per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 6 mila circa.

Fonte Kataweb





sport - Squadra Cosenza partita tranquilla per Siena

Cosenza 28 Marzo 2003 - Il Cosenza, che domenica sara' impegnato a Siena, ha fatto tappa a Roma per completare la preparazione nel ritiro della Borghesiana.
Nonostante l'arresto del presidente, ''i ragazzi sono tranquilli'', fa sapere l'addetto stampa. Tra l'altro, il centravanti Guidoni, scendendo dal pullman per salutare, e' scivolato e si e' procurato una brutta storta ad una caviglia. Una borsa di ghiaccio dovrebbe aver limitato i danni e Guidoni dovrebbe essere regolarmente in campo.





sport - Cosenza: arrestato il presidente Pagliuso

Cosenza 26 Marzo 2003 - Maxi-operazione dei carabinieri di Cosenza all'alba: tra gli arresti eccellenti quello del presidente del Cosenza calcio, Paolo Fabiano Pagliuso. Il manager è stato arrestato insieme ad altre 13 persone. Pesanti le accuse nei suoi confronti e degli altri arrestati: associazione per delinquere ed estorsione aggravata con modalità mafiose, appropriazione indebita e truffa ai danni della Federazione italiana giuoco calcio e della Lega Calcio. Secondo quanto si è appreso fino ad ora sono state sequestrate le società di calcio del Cosenza e della Spal e beni per dieci milioni di euro.
L' inchiesta, secondo quanto si è appreso, è nata dopo la trattativa, avviata nei primi mesi del 2001, per l' ingresso nel Cosenza di un nuovo socio, Settimio Lorè. Lorè, che poi morì in un incidente stradale, aveva rilevato il 50 per cento delle quote della società. Ma incomprensioni e l' amarezza per una intimidazione subita, lo spinsero, a giugno 2001, ad uscire. L'inchiesta nacque proprio dalla vicenda Lorè.

Tra le persone arrestate, secondo quanto si è appreso, figurano anche alcuni elementi di spicco della 'ndrangheta cosentina.

L' inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Eugenio Facciolla, e denominata ''Lupi'', è partita nel marzo 2001 dopo l' acquisto, avvenuto a gennaio, da parte dell' imprenditore Settimio Lorè (morto nel novembre dello stesso anno in un incidente stradale), del 43 per cento del Cosenza, detenuto da Pagliuso, per la somma di tre miliardi e 100 milioni di lire.

Tra marzo e aprile 2001, Lorè fu oggetto di vari atti intimidatori. Al fine di placare la diatriba insorta tra lui e il gruppo Pagliuso, secondo gli investigatori, intervennero due elementi della criminalità organizzata cosentina, Carmine Pezzulli (ucciso in un agguato mafioso il 22 luglio dello scorso anno) e Giulio ''Tonino'' Castiglia, i quali imposero a Lorè di vendere la sua quota societaria a Pagliuso ''garantendo'' la solvibilità di quest' ultimo che non era in grado di offrire garanzie ipotecarie e fidejussorie sufficienti per un' operazione finanziaria di tale livello. L' accordo di vendita fu perfezionato il 6 giugno 2001. Dalle indagini, secondo quanto riferito, è emerso come l' attore occulto della pressione illecita sia stato proprio Pagliuso.

Inoltre sono stati identificati gli autori dei danneggiamenti compiuti ai danni di un giornalista sportivo di un' emittente televisiva privata cosentina, Giuseppe Milicchio, e all' allenatore della ''primavera'' del Cosenza, Gigi Marulla.

Per il primo episodio, i carabinieri hanno accusato Alberigo Granata di avere sparato contro l' auto del giornalista ''colpevole'' di avere criticato la gestione della societa' da parte di Pagliuso. A Marulla, invece, l' auto è stata incendiata, secondo l' accusa, da Angelo Saverio Marsicato per ''convincere'' l' allenatore, riuscendovi, a far giocare titolare nella formazione giovanile suo figlio, primo passo per accedere al Cosenza.

All' operazione hanno partecipato oltre 100 carabinieri del Comando provinciale supportati dai ''cacciatori'' e da unità cinofile del gruppo operativo di Vibo Valentia.

I militari hanno inoltre sequestrato tutti i beni mobili ed immobili di Paolo Fabiano Pagliuso e del figlio Peppuccio (non coinvolto nell' inchiesta), compresi la società del Cosenza e quella della Spal di Ferrara, tutti i rapporti bancari di qualsiasi natura detenuti dai soci del gruppo Pagliuso, composto da Vincenzo Vetere e Pietro Marsico, nonchè l' As Azzurra di Rende, che è risultata essere gestita da Giulio Castiglia.





sport - Crotone-Lanciano 3-1

Crotone 23 Marzo 2003 - Seconda vittoria consecutiva della truppa di Auteri. Sbloccano il risultato i calabresi al 15’ in seguito a un rigore trasformato dallo specialista Artistico e decretato per un fallo di Bocchini su Pagliarini. Il bis direttamente da calcio d’angolo, grazie a un tiro tagliato di Sciaccaluga che inganna Paoletti. Il tris al 54’ con una precisa rasoiata dal limite di Giraldi. Il gol della bandiera degli abruzzesi porta la firma di Taccola, che al 77’ devia di testa in modo imparabile un pallone vangante in area rossoblù, sugli sviluppi di una punizione.
Migliori in campo: Galardo (C), Taccola (L).





sport - Ascoli Cosenza 3-0

Cosenza, salvezza più lontana


L' Ascoli torna alla vittoria, dà respiro alla classifica, che ultimamente si era fatta difficile e inguaia il Cosenza, che vede allontanarsi sempre più l' obiettivo salvezza.
Vittoria netta oggi dei bianconeri, col risultato in discussione solo nel primo tempo, chiuso poi dai padroni di casa in vantaggio di una rete. La ripresa è stata un monologo dei marchigiani coi rossoblu ospiti alla stregua di spettatori.
Pesanti le assenze nell' Ascoli, dove mancano per squalifica Fontana, Bruno e Barzagli. Pillon rinuncia inizialmente a Mendil e punta ad un atteggiamento meno spavaldo, con Lavecchia sulla destra; in attacco c' è Bonfiglio. Dalla parte opposta, Salvioni deve fare a meno dello squalificato Edusei e dell' infortunato Oshadogan: a sorpresa Lentini siede in tribuna.
Avvio nervoso e pieno di errori, d' altronde la posta in palio è molto alta: il primo tiro verso una porta lo scocca Guidoni al 9', ma è debole, e Cejas non fa fatica a parare.
La replica bianconera è più pericolosa: all' 11' Bonfiglio gira di testa un cross di Lavecchia e la palla sfiora il palo.
L' Ascoli insiste, ed al 16' Di Venanzio cincischia in area vanificando una buona opportunità ispirata ancora da Lavecchia.
Il centrocampo operaio dell' Ascoli fa fatica a tessere trame importanti ed il Cosenza sembra contenere agevolmente la scarsa pressione dei padroni di casa, che si sviluppa solo sulle corsie esterne.
Ma al 27' l' Ascoli va in vantaggio: gli ospiti si fanno sorprendere da un pallone che sfila al limite dell' area dove Bonfiglio è lesto ad impossessarsene, l' attaccante supera Agliardi in uscita e deposita in rete a porta vuota nonostante il tentativo disperato di Marco Aurelio. Il Cosenza reagisce con un destro di Antonelli al 33' che Cejas vola a deviare in angolo. Proteste bianconere al 39', quando un contatto fra Lanzaro e Brienza in area cosentina fa gridare al rigore il pubblico di casa: l' internazionale Trentalange consulta a vista il collaboratore di linea e fa proseguire. Calabresi vicini al pareggio al 45': Antonelli addomestica un bel pallone e sferra un destro che impegna severamente il portiere ascolano. Le squadre vanno così al riposo con l' Ascoli in vantaggio per 1-0. Schieramenti invariati alla ripresa delle ostilità e al 3' st l' Ascoli raddoppia; ancora un' incertezza della difesa rossoblu, stavolta in fase di disimpegno: ne approfitta Levacchia che supera due avversari, lancia in profondità Brienza che di sinistro infila all' angolo basso il pallone del 2-0. Salvioni gioca il tutto per tutto e butta dentro Piemontese al posto di uno spento De Angelis. Al 15' Brienza cerca la giocata di classe, ma il suo sinistro a giro sorvola la traversa.
I bianconeri continuano a tenere in mano le redini della partita e il Cosenza conferma tutti i suoi limiti in fase di impostazione di gioco. Ma è la difesa (schierata troppo alta) a fare acqua da tutte le parti. Al 23' Brioschi sbaglia il disimpegno, Lanzaro di testa mette maldestramente all' indietro verso il portiere, in agguato c' è ancora Brienza che supera in corsa Agliardi e firma la doppietta personale che vale il 3-0 per l' Ascoli che chiude definitivamente la gara. Da questo momento alla fine solo la girandola delle sostituzioni: uno spunto di Muslimovic che al 40' sfiora la quarta rete per i padroni di casa e un tiro di Marco Aurelio che accarezza il palo.

Ascoli (4-4-1-1): Cejas, Tentoni, Zini (Tangorra dal 25' st), Savini, Aronica, Lavecchia, Montesanto, Caracciolo, Di Venanzio, Brienza (Muslimovic dal 37' st), Bonfiglio (Mendil dal 21' st). (27 Maurantonio, 22 La Vista, 29 Cristiano, 69 Montalbano). All.
Pillon.
Cosenza (4-4-2): Agliardi, Brioschi (Parisi dal 25' st), Lanzaro, Marco Aurelio, De Angelis (Piemontese dal 13' st), Antonelli, Bedin (Cardinale dal 31' st), Tedesco, Sabato, Gonzalez, Guidoni. (1 Ripa, 6 Tedoldi, 7 Baldi, 28 Paschetta).
All. Salvioni.
Arbitro: Trentalange di Torino
Reti: nel pt, 27' Bonfiglio; nel st, 3' e 23' Brienza.
Note: Angoli: 7-2 per il Cosenza. Recuperi 2' e 3'. Ammoniti: Antonelli, Montesanto.
Spettatori: 7.500 circa per un incasso di 68.247 euro.

Fonte: Kataweb





sport - Modena Reggina 2-1

Ballotta e i pali fermano la Reggina


Finisce con il Braglia in festa la sfida-salvezza tra Modena e Reggina. Un match fatto di tante idee sui due lati, ma segnato dagli episodi, così come ormai accade spesso nel calcio moderno. La Reggina, alla fine, recrimina: ha avuto molte più occasioni, dopo la bella partenza gialloblù, dapprima per le agili azioni di rimessa di Cozza e Di Michele - nella prima parte - poi nel tentativo estremo di ristabilire l'equilibrio.

A rompere il quale ci ha pensato l'arbitro Pellegrino, protagonista nel cacciare l'anima lunga di Cevoli, ingenuo più cattivo, cui scappa la parolina di troppo. Non è certamente il solo, in serie A, ma il romagnolo ha il torto di giocare in una provinciale...

Il match, che De Canio e De Biasi giocano sui binari delle idee, dell'impeto, ma anche dell'estrema correttezza, ha un sussulto nervoso, vive di scaramucce che sporcano le linee piuttosto chiare, con il Modena che cerca subito ritmo e velocità e la Reggina difende con ordine, chiude bene sulla tre quarti e sfrutta la verve propositiva di Cozza, tra i reparti.

L'espulsione di Cevoli scuote la partita, Cozza scarica sulla traversa la conseguente punizione dal limite, Ballotta compie il primo intervento miracoloso su Diana.

De Biasi aspetta il riposo per riordinare le idee, De Canio non sfrutta l'inerzia quando Di Michele si presenta a tu per tu con Ballotta e gli tira addosso.

Secondo tempo. De Biasi non lascia, raddoppia. Toglie Ponzo e inserisce Scoponi, dando così al gruppo un segnale evidente. Altro che accontentarsi, bisogna vincere!
Il Modena interpreta così meglio la prima parte della ripresa, quando la Reggina perde tempo, non sfrutta il vantaggio numerico, si lascia pressare e non riparte più.
Un quarto d'ora o qualcosa di più e arriva il gol di Balestri, che scatta in posizione regolare e beffa in diagonale il lungo Lejsal (ma dopo un bel fendente di Scoponi che il giovane ceko vola a mettere in corner). L'azione scuote i calabresi che mettono alle corde gli emiliani, affaticati dalle energie profuse.

Uno a zero. La Reggina inserisce Nakamura e Savoldi, e poi Bogdani, accentuando la pressione.
De Biasi che fa? Dà spazio a Sculli, scelta efficace per cercare profondità in contropiede. Le mischie in area gialloblù si moltiplicano, Ballotta le risolve tutte in suo favore: un autentico eroe. E' un giusto onore a chi si è visto notificare gli oneri di alcune paperissime (vedi Como o vedi Torino con Trezeguet) che hanno appesantito. Sono decisivi gli interventi del numero uno su Savoldi, sul colpo di testa di Bogdani.

Non si passa. Anzi, Milanetto capovolge il fronte lanciando Sculli che infila Lejsal alla sua maniera. Due a zero, vittoria in cassaforte. Quando lo scassinatore Savoldi trova la combinazione giusta, non c'è più tempo.

Concludendo: per il Modena la vittoria del coraggio. Per la Reggina, una battuta d'arresto pesante, ma forse anche propedeutica. Per Pellegrino, invece, invochiamo una pausa per rifiatare.

Tabellino e voti

MODENA: Ballotta 8; Mayer 6, Cevoli 4,5, Ungari 6; Ponzo 5,5 (al 46' Scoponi 6,5), Marasco 6, Milanetto 7, Balestri 6,5; Vignaroli 5,5 (al 72' Sculli 6,5), Kamara 5,5 ( al 34' Moretti 6,5), Colucci 6. All. De Biasi 7

REGGINA: Lejsal 6; Jiranek 5,5, Vargas 6, Franceschini 5,5, Falsini 5,5; Cozza 7, Mamede 6,5, Paredes 6,5 (al 67' Savoldi 7), Diana 5,5 (al 67' Nakamura 6,5); Bonazzoli 6, Di Michele 5,5 (all'83' Bogdani 6). All. De Canio 6

Arbitro: Pellegrino di Barcellona Pozzo di Gotto 5

RETI: al 62' Balestri, all'89' Sculli, al 94' Savoldi.





sport - Comune Cosenza rimborsa biglietti a tifosi

Cosenza 22 Marzo 2003 - Il comune di Cosenza compra i biglietti per i tifosi della squadra di calcio cittadina. L'amministrazione comunale ha infatti accettato la richiesta avanzata dal Centro di Coordinamento Cosenza Clubs, dichiarandosi disponibile all'acquisto di biglietti d'ingresso allo stadio di Ascoli in occasione della partita di domenica prossima.





sport - Latina-Catanzaro 1-2

16 Marzo 2003 - Un Catanzaro che ringrazia un Ambrosino superlativo, ma, dalla parte opposta degli spalti, il pubblico si chiede quale rimedio si possa trovare per un Latina così imbarazzante. Ambrosino al 43’ apre le marcature e, nel secondo tempo, il risultato pare rimanere invariato; ma, negli ultimi cinque minuti, succede di tutto. I padroni di casa pareggiano i conti all’84’ con Simonetti , ma, all’88’, Ambrosino decide di rovinare la festa ai romani: davvero molto modesti





sport - Crotone-Benevento 2-0

Crotone 16 Marzo 2003 - Non si lascia andare a facili entusiasmi Auteri, al ritorno sulla panchina dei calabresi: “Il successo è molto importante. Il campionato è incerto e sarà così sino alla fine, sia per quanto riguarda i play-off che i play-out.” Rende merito agli avversari Di Costanzo, tecnico degli stregoni: “Il risultato, sostanzialmente, è giusto. Il Crotone ha meritato la vittoria. E’ stata una partita nervosa, sbloccata da un episodio. Ma dopo il gol i calabresi hanno meritato. Anche noi abbiamo costruito qualche buona giocata, ma non siamo stati freddi in fase conclusiva. Però questo è un problema che ci portiamo dietro da tempo.”





sport - Cosenza Triestina 1-0

Il Cosenza torna a sperare, la Triestina frena
I rossoblu conquistano tre punti pesanti in chiave salvezza superando di misura i giuliani grazie ad una rete di Oshadogan


Finalmente tre punti che fanno classifica per il Cosenza. I calabresi battono la Triestina e tornano in corsa per la salvezza, per i giuliani invece una battuta d'arresto che porta adesso a sei i punti di ritardo dalla Sampdoria.

La fame di punti dei rossoblù alla fine ha deciso la partita affamati. Salvioni, dopo lo scivolone di Bari, dispone in campo i suoi in funzione di un obiettivo irrinunciabile, conquistare la vittoria. Inizio vibrante ma non bello: silani contratti, timorosi, e con poche idee, Triestina geometrica e pungente. Con il passare dei minuti, però, i calabresi prendono coraggio, guadagnando metri e campo. Al 21' prima palla gol per i padroni di casa: Tedesco conquista palla sulla trequarti e serve Guidoni in area. Girata di sinistro dell' attaccante e Pagotto devia in angolo. Immediata la risposta della Triestina, che per ben due volte impegna seriamente Agliardi. Prima con Boscono, con un gran destro, e poi con Del Nevo, autore di una fiondata da fuori area. In entrambe le occasioni il portiere si salva in angolo.

Il Cosenza capisce che non può distrarsi e che, soprattutto, non può concedere spazi alla squadra di Rossi. Ed al 30' i calabresi passano in vantaggio: Tedesco batte dalla bandierina, irrompe Oshadogan e di testa manda la palla in rete.

Nella ripresa il Cosenza arretra il baricentro, nel tentativo di sfruttare le ripartenze degli esterni Lentini e Antonelli. La mossa sortisce l' effetto sperato perchè la Triestina, nel tentativo di pareggiare, lascia ampie fette di campo a disposizione degli avanti rossoblù. Occasioni ghiotte per raddoppiare capitano, così, a Lentini, Guidoni e Gonzales.
Malgrado si caratterizzi per un maggior possesso di palla, la Triestina non riesce quasi mai ad impensierire Agliardi e il Cosenza incassa così la vittoria contro un avversario di tutto rispetto.

Cosenza batte Triestina 1-0 (1-0)
Cosenza (4-4-2): Agliardi, Brioschi, Oshdogan, Marco Aurelio, Sabato, Antonelli (45' st Tedoldi), Edusei, Tedesco, Lentini (26' st Baldi), Gonzales, Guidoni. (1 Ripa, 5 Lanzaro, 81 Cardinale, 52 Alteri, 32 Piemontese). All. Salvioni.
Triestina (4-3-3): Pagotto, Bega, Medri, Venturelli, Carbone, Budel, Boscolo (1' st Masolini), Del Nevo (17' st Montasser), Bau (32' st Beretta), Fava, Zanini. (12 Pinzan, 23 Scotti, 16 Rigoni, 27 Gubellini). All. Rossi.
Arbitro: Nucini di Bergamo.
Rete: Nel pt 30' Oshadogan.
Angoli: 7 a 6 per la Triestina.
Recupero: 1' e 5'.
Ammoniti: Edusei, Boscolo e Bega per gioco falloso e Guidoni per proteste.
Spettatori: 7.000.

Fonte: Kataweb





sport - Milan Reggina 0-0

La Reggina si ferma al palo
E' la Reggina ad avere avuto la più ghiotta occasione per segnare.


Una si ferma al palo, la più ghiotta occasione per segnare capitata in novanta accademicvi e a volte stucchevoli minuti. L'altra va all'assalto, ma la sua paziente opera ai fianchi finisce per trasformarsi in un lezioso palleggio, senza alcuno sbocco.

Reggina e Milan conquistano così un punto che sembra essere più utile alle speranze calabresi. Il Milan infatti continua la sua carestia offensiva, non sbaglia un colpo a centrocampo, ma li fallisce tutti in area di rigore, con un gioco che sembra un imbuto, permettendo a chi si difende di chiudere tempestivamente.

De Canio alla fine può essere soddisfatto perchè l'ex banda del buco amaranto ha imparato a vestirsi pesante prima di sentire freddo

Vargas fa le prove di Juventus e impressiona per il suo essere sempre al posto giusto nel posto giusto. L'unica sbavatura arriva proprio per eccesso di zelo, andando a raddoppiare una marcatura di Franceschini su Inzaghi. Ma fa in tempo a correggersi. Vicino a lui Jiranek e Franceschini danno al reparto una parvenza di impenetrabilità aiutati come sono dai centrocampisti. Paredes su tutti.

Dal canto suo il Milan cresce con il passare dei minuti e dopo aver concesso alla Reggina - il Granillo è diventato nel tempo terreno minato per tutti - ficcanti ripartenze, nella ripresa stringe d'assedio la metacampo amaranto. ma lo fa senza perdere la tendenza a portar palla, cosa che consente agli avversari di organizzare in fretta le contromisure.

Cosicchè l'occasione più importante di tutti i 90 minuti capita sui piedi di Bonazzoli, incredulo di tanta libertà e di una porta sguarnita a non più di due metri dal bersaglio. Timido piattone destro della pertica d'attacco e palla sul palo.

Lo zeroa zero rimane invariato anche nel finale, quando Belardi si fa cacciare ingenuamente - e più maliziosamente protesta - per fallo di mano fuori area, perchè anche con Shevchenko in campo come terza punta al posto di un positivo Gattuso, e con Tomasson in luogo dell'irriconoscibile Rivaldo, il Milan non riesce a farsi vivo con pericolosità dalle parti del giovanissimo Lejsal.


Reggina (3-5-2): Belardi 6, Jiranek 7, Vargas 7, Franceschini 7, Diana 6, Falsini 6,5, Paredes 7, Cozza 5.5 (27' st Mamede sv), Nakamura 6 (23' st Mozart 6), Bonazzoli 6, Di Michele 6(35' st Lejsal 6). (6 Morabito, 15 Torrisi, 21 Rastelli, 27 Bogdani). All. De Canio 6,5.
Milan (4-3-2-1): Dida 6, Simic 6.5, Nesta 6,5, Costacurta 6,5, Maldini 6,5, Pirlo 6, Gattuso 7 (36' st Shevchenko sv), Seedorf 6, Rui Costa 6, Rivaldo 4,5 (18' st Tomasson 6), Inzaghi 5,5. (18 Abbiati, 24 Laursen, 5 Redondo, 32 Brocchi, 28 Dalla Bona). All. Ancelotti 5,5.
Arbitro: Trefoloni di Siena 7.
Note: Angoli: 8-5 per il Milan. Recupero: 1' e 3'. Espulso: Belardi per aver toccato il pallone con le mani fuori area al 34' st. Ammoniti: Franceschini per fallo di mano e Mozart per gioco falloso. Spettatori: 26.000.

Fonte: Kataweb





sport - La Reggina fermata da un palo

Una si ferma al palo, la più ghiotta occasione per segnare capitata in novanta accademicvi e a volte stucchevoli minuti. L'altra va all'assalto, ma la sua paziente opera ai fianchi finisce per trasformarsi in un lezioso palleggio, senza alcuno sbocco.

Reggina e Milan conquistano così un punto che sembra essere più utile alle speranze calabresi. Il Milan infatti continua la sua carestia offensiva, non sbaglia un colpo a centrocampo, ma li fallisce tutti in area di rigore, con un gioco che sembra un imbuto, permettendo a chi si difende di chiudere tempestivamente.

De Canio alla fine può essere soddisfatto perchè l'ex banda del buco amaranto ha imparato a vestirsi pesante prima di sentire freddo

Vargas fa le prove di Juventus e impressiona per il suo essere sempre al posto giusto nel posto giusto. L'unica sbavatura arriva proprio per eccesso di zelo, andando a raddoppiare una marcatura di Franceschini su Inzaghi. Ma fa in tempo a correggersi. Vicino a lui Jiranek e Franceschini danno al reparto una parvenza di impenetrabilità aiutati come sono dai centrocampisti. Paredes su tutti.

Dal canto suo il Milan cresce con il passare dei minuti e dopo aver concesso alla Reggina - il Granillo è diventato nel tempo terreno minato per tutti - ficcanti ripartenze, nella ripresa stringe d'assedio la metacampo amaranto. ma lo fa senza perdere la tendenza a portar palla, cosa che consente agli avversari di organizzare in fretta le contromisure.

Cosicchè l'occasione più importante di tutti i 90 minuti capita sui piedi di Bonazzoli, incredulo di tanta libertà e di una porta sguarnita a non più di due metri dal bersaglio. Timido piattone destro della pertica d'attacco e palla sul palo.

Lo zeroa zero rimane invariato anche nel finale, quando Belardi si fa cacciare ingenuamente - e più maliziosamente protesta - per fallo di mano fuori area, perchè anche con Shevchenko in campo come terza punta al posto di un positivo Gattuso, e con Tomasson in luogo dell'irriconoscibile Rivaldo, il Milan non riesce a farsi vivo con pericolosità dalle parti del giovanissimo Lejsal.

Reggina (3-5-2): Belardi 6, Jiranek 7, Vargas 7, Franceschini 7, Diana 6, Falsini 6,5, Paredes 7, Cozza 5.5 (27' st Mamede sv), Nakamura 6 (23' st Mozart 6), Bonazzoli 6, Di Michele 6(35' st Lejsal 6). (6 Morabito, 15 Torrisi, 21 Rastelli, 27 Bogdani). All. De Canio 6,5.
Milan (4-3-2-1): Dida 6, Simic 6.5, Nesta 6,5, Costacurta 6,5, Maldini 6,5, Pirlo 6, Gattuso 7 (36' st Shevchenko sv), Seedorf 6, Rui Costa 6, Rivaldo 4,5 (18' st Tomasson 6), Inzaghi 5,5. (18 Abbiati, 24 Laursen, 5 Redondo, 32 Brocchi, 28 Dalla Bona). All. Ancelotti 5,5.
Arbitro: Trefoloni di Siena 7.
Note: Angoli: 8-5 per il Milan. Recupero: 1' e 3'. Espulso: Belardi per aver toccato il pallone con le mani fuori area al 34' st. Ammoniti: Franceschini per fallo di mano e Mozart per gioco falloso. Spettatori: 26.000.

Fonte: Kataweb