05 Maggio 2003 - 02 Giugno 2003



sport - Cosenza in serie C1

Il Cosenza dice addio alla serie B con una giornata di anticipo. Per il Lecce, la serie A oggi è più vicina. E' stata una partita bella, vibrante, tonica, ben giocata dalle squadre: Cosenza all' ultima spiaggia, Lecce ad un passo dal grande sogno. In campo, però, il divario di classifica che c'è tra le due formazioni non si è affatto notato. I padroni di casa hanno giocato alla pari con i quotati avversari.

Salentini sostenuti da oltre duemila tifosi giunti in riva al Crati per festeggiare. La squadra di Rossi comincia la partita col piglio giusto e all'8' raccoglie i frutti: gran tiro di Camorani che Srnicek respinge; la palla batte sul corpo di Vucinic e termina in rete. I calabresi non ci stanno. Si catapultano in avanti trascinati da un ottimo Lentini che, con le sue serpentine mette in apprensione la difesa ospite. Al 20' arriva la rete del meritato pareggio: Lentini, servito da Tedesco, entra in area, si libera di due avversari e lascia partire un sinistro imparabile sotto l'incrocio dei pali.

Il goal è una doccia fredda per i pugliesi. Sulle ali dell'entusiasmo, i rossoblu spingono ancora mettendo più volte in difficoltà i difensori giallorossi. Nella ripresa, al primo affondo il Lecce raddoppia: fuga di Camorani, che vede libero in area Vucinic e lo serve, perfetto colpo di testa e pallone in fondo al sacco. Il goal a freddo ha un effetto devastante sul Cosenza, che non riesce più a essere brillante come nella prima frazione. Il Lecce, dal canto suo, rallenta, affidandosi alle ripartenze che fruttano due occasionissime, mal gestite dagli avanti salentini. Poi più nulla, se non il fischio finale dell' arbitro Gabriele a sancire la fine delle ostilità e il verdetto: Cosenza in C/1 e Lecce fortemente agganciato al treno della serie A.

Nel dopopartita l'amarezza in casa rossoblu si taglia a fette. Dopo sei anni di cadetteria, si dovrà ricominciare dalla serie C. Inevitabile epilogo di una stagione costellata da molti errori (tre allenatori) e di avvenimenti traumatici: l'ultimo in ordine di tempo, l'arresto del presidente Paolo Fabiano Pagliuso. Si chiude, quindi, un capitolo nerissimo per il calcio cosentino e che lascia più di un interrogativo sul suo futuro.

Il tecnico dei silani Sala, in sala stampa, ha parlato della necessità di "rifondare tutto con gente motivata, che abbia voglia di mettersi in mostra". Per ciò che riguarda la retrocessione, il tecnico ha detto che "il Cosenza si è complicato la vita con la sconfitta interna contro il Livorno".

Cosenza-Lecce 1-2 (1-1)
Cosenza (4-3-3): Srnicek; Parisi, Oshadogan, Marco Aurelio, De Angelis; Bedin, Tedesco, Cardinale (1' st Casale); Antonelli (33' st Gonzalez), Guidoni (39' st Piemontese), Lentini. (82
Occhiuzzi, 77 Stankevicius, 23 Sabato, 6 Tedoldi). All.: Sala.
Lecce (4-3-3): Rossi; Cirillo, Silvestri, Stovini, Abruzzese (30' st Konan); Giacomazzi, Piangerelli, Tonetto; Camorani, Vucinic, Di Vicino. (17 Poleksic, 2 Laspalles, 30 Bovo, 24 Ledesma, 11 Osorio, 7 Bojnov). All.: Rossi.
Arbitro: Gabriele di Frosinone.
Reti: nel pt 8' Vucinic, 20' Lentini; nel st 2' Vucinic.
Angoli: 4-3 per il Cosenza.
Recuperi: 2'; 4'.
Ammoniti: Tedesco, Lentini e Di Vicino per gioco falloso.
Spettatori: 4.000 con larga rappresentanza di tifosi leccesi; incasso 23.833 euro.

Fonte: Kataweb





sport - Atalanta-Reggina rinviata

Atalanta-Reggina rinviata a lunedì
La gara di ritorno dello spareggio-salvezza è stata rimandata a lunedì alle 18 a causa di un fortissimo diluvio che si è abbattuto su Bergamo. La decisione è stata presa da Collina dopo oltre un'ora di attesa.


Atalanta-Reggina non si gioca. La gara di ritorno dello spareggio-salvezza è stato a rimandato a lunedì alle 18 a causa di un fortissimo diluvio che si è abbattuto su Bergamo pochi minuti prima della partita che ha reso impraticabile il campo. La decisione è stata presa da Collina dopo più di un'ora di attesa. D'accordo con la decisione del fischietto viareggino i capitani delle due squadre , Massimo Carrera e Francesco Cozza.
"Non si gioca - ha detto il capitano atalantino - ed é tutto rimandato a lunedì. Abbiamo deciso d'accordo noi e quelli della Reggina. Lo abbiamo fatto per tutelare lo spettacolo, e quindi i tifosi, ed anche noi stessi, in particolare la nostra incolumità fisica, perché stasera su questo campo non si può assolutamente giocare. E poise andassimo ai supplementari a che ora finiremmo, all'una di notte? Quindi proprio non si può giocare". Il capitano della squadra calabrese ha confermato: "Anche noi pensiamo che sia stato giusto decidere di non giocare stasera questo spareggio".

Fonte: Il Nuovo





sport - F1: Montoya principe di Montecarlo

Dopo troppe corse abbozzate e incompiute, Montoya dipinge il suo capolavoro sulle anguste stradine di Montecarlo. Il colombiano della Williams interpreta al meglio la gara più tattica (e di conseguenza noiosa) della stagione: esce vittorioso dalla sarabanda dei pit stop e conquista il secondo successo in carriera dopo Monza 2001. La Williams festeggia, anche perché è tornata a vincere a Montecarlo dopo 20 anni di digiuno: l'ultimo a riuscire nell'impresa era stato Rosberg.
La gara di Montoya è stata impeccabile, finalmente da pilota maturo. Ralf Schumacher è sparito in fretta (ha chiuso 4°), e anche Raikkonen ha dovuto cedere: scavalcato in partenza dallo scatenato Juan Pablo, si è dovuto rassegnare ad inseguirlo per 78 giri.

Per la Ferrari è stata una corsa tutta in salita, come imponeva la pessima posizione in griglia. Schumi ha spinto al massimo, e alla fine ha cavato un terzo posto che salva un weekend difficile, regalando ancora una volta una prova di forza: nel finale la Ferrari era nettamente la più veloce in pista.
Il rammarico è grande: con una qualifica migliore, Michael si sarebbe potuto giocare la vittoria. Superiorità delle Michelin a parte, la tattica Ferrari si è rivelata fallimentare. Caricare più benzina degli avversari si è rivelato un grave errore: nelle prime fasi Schumi è rimasto attardato, mentre Williams e McLaren volavano via.

In classifica, il tedesco perde terreno nei confronti di Raikkonen, ma si tratta di briciole: Monaco è una parentesi, dal Canada torneranno a essere dolori per tutti. Non pervenuto Barrichello (8°), incapace di uscire dal traffico in cui è rimasto imbottigliato per tutta la gara. Per Rubinho, più che un Gp, è stata una coda in tangenziale. Brodino per Trulli, solo quinto e preceduto anche da Alonso.

Nel complesso, Montecarlo ha detto poco quanto a valori tecnici (prestazione di Montoya a parte) e ancor meno sotto l’aspetto dello spettacolo, che è stato pari a zero. Zero come i sorpassi, zero come le emozioni. E’ ora di aprire gli occhi: le stradine del Principato vanno bene per esibire il consueto vippaio, ma non sono più in grado di prestare l’asfalto alle macchine di F.1. La pista è cambiata, ma non è bastato: l’anno prossimo verrà rivoluzionata, si spera che serva a eliminare quella che è diventata una noiosissima processione.


Il film della gara - Al via Montoya salta Raikkonen, mentre Schumi tiene la quinta posizione. Alonso beffa Coulthard e Barrichello: il ferrarista scivola all’8° posto. Frentzen sbatte alle Piscine, e per un paio di giri entra la safety car. La corsa riprende al 4° giro, con Montoya che attacca Ralf. Il tedesco tiene duro, e il colombiano resta dietro. La coppia Williams allunga, con Schumi che schiuma dietro il “tappo” Trulli. Il ferrarista si stabilizza su un distacco oscillante tra gli 8 e i nove secondi. Si ritirano le Jaguar: la pantera rosa disegnata sul cofano non ha portato fortuna.

Come previsto, le Williams inaugurano la sarabanda dei pit stop: il primo a fermarsi è proprio Ralf, che rientra in pista ottavo. Si ferma anche Montoya, e Raikkonen va al comando. Sosta anche per il finlandese, e Trulli prova il brivido di trovarsi al comando, con Schumi incollato ai tubi di scarico. Il ferrarista si porta in testa due giri dopo, quando anche Jarno si ferma per il rabbocco. Michael prosegue imperterrito davanti a Barrichello, risalito al secondo posto: come si era capito sabato, le Ferrari avevano imbarcato più benzina della concorrenza.

Riforniscono anche le Rosse: Schumi rientra al terzo posto, mettendo il muso davanti al fratello Ralf. In testa balza Montoya, seguito da Raikkonen. Tra il colombiano e Schumi, al 33° giro, ci sono sette secondi e mezzo. Barrichello è ottavo.

Montoya gira fortissimo e scava un buon margine tra sé e i rivali: Schumi arranca, e scivola a 19”. Il colombiano e Raikkonen si fermano per la seconda volta, e lasciano di nuovo strada al tedesco. Michael inizia a tirare, e comincia a guadagnare sui rivali: al 57° giro il suo vantaggio è di una decina di secondi su Williams e McLaren. Troppo poco però per effettuare il sorpasso ai box: dopo la seconda sosta infatti il ferrarista torna terzo.

Finisce così, senza grossi colpi di scena tranne una rimonta di Schumi, che mangia secondi ai due di testa e chiude nella loro scia. Bello ma inutile. Appuntamento in Canada, fra 15 giorni. Su una pista vera.

Fonte: Il Nuovo





sport - Nocerina-Catanzaro 0-1

Risultati degli incontri di ritorno dei play off e dei play out del campionato di C2, girone C.

Play off - ritorno delle semifinali
Brindisi-Acireale 3-3 (andata: 0-1)
Qualificata: Acireale
Nocerina-Catanzaro 0-1 (andata: 0-0)
Qualificato: Catanzaro
Finali per la promozione in serie C1
domenica 8 giugno: Acireale-Catanzaro
domenica 15 giugno: Catanzaro-Acireale
Play out - gare di ritorno
Olbia-Lodigiani 3-0 (andata: 2-1)
Gela-Tivoli 0-2 (andata: 0-0)
Retrocesse in serie D: Gela e Lodigiani





sport - Reggina Atalanta 0-0

Un Taibi strepitoso impone il pari ai suoi ex compagni di squadra rimandando il verdetto sulla permanenza in serie A tra Reggina e Atalanta alla prossima sfida di domenica a Bergamo. C'è molto del portiere atalantino nel pari che la formazione bergamasca è riuscita a conquistare a Reggio Calabria giocando gli ultimi 30 minuti in inferiorità numerica per l'espulsione di Sala per doppia ammonizione. Un risultato che adesso lascia aperta ogni possibilità. L'Atalanta è riuscita ad uscire indenne dal Granillo, uno stadio nel quale la Reggina ha ottenuto la quasi totalità dei punti con cui ha chiuso la stagione regolare, ma è costretta a vincere il prossimo incontro, mentre agli amaranto sarà sufficiente pareggiare segnando almeno un gol per rimanere in serie A.

Ed i bergamaschi dovranno fare a meno di Doni (diffidato e ammonito) e di Sala. A far sì che i prossimi 90 minuti abbiano ancora un senso ci ha pensato Taibi, accolto dai suoi tifosi con bordate assordanti di fischi per certe sue dichiarazioni rilasciate in settimana e assai poco gradite in riva allo stretto. Ma il portierone atalantino non si è fatto impressionare, mantenendo la freddezza necessaria a respingere i forsennati attacchi amaranto sul finire di gara.

Le formazioni che scendono in campo sono quelle annunciate alla vigilia. L'unica novità è nell'Atalanta: Rustico va a destra sulla linea difensiva al posto di Siviglia. De Canio, invece, schiera una formazione a trazione anteriore con Cozza terza punta largo sulla destra al fianco di Bonazzoli e Di Michele col chiaro intento di mettere in difficoltà da subito l'Atalanta. Già dopo 2 minuti la Reggina invoca il rigore per un fallo di mano in area di Bellini che l'arbitro De Santis giudica involontario data la vicinanza con l'autore del cross.

Nonostante lo spunto offensivo dei padroni di casa, sono i bergamaschi a partire meglio. Dabo mette i brividi a Belardi (3') con un tiro da fuori area che termina a lato di un soffio. L'Atalanta, che sembra più tonica fisicamente e riesce ad occupare meglio gli spazi a centrocampo, ci riprova in contropiede al 29' con Vugrinec che dal limite preferisce concludere su un avversario invece di servire il libero Rossini.

Dopo avere subito il gioco dei bergamaschi, la Reggina torna a farsi vedere sul finire della frazione con Bonazzoli (36') su cui Taibi para con sicurezza. Il numero uno bergamasco si supera al 41' quando devia d'istinto, con la gamba, un tiro ravvicinato di Di Michele in mischia.
Nella ripresa, così come nella prima frazione, l'Atalanta parte bene, ma Bellini (10') non riesce a centrare la porta. I bergamaschi sembrano in grado di impensierire seriamente Belardi quando (18') c'è l'episodio che cambia la gara: Sala, già ammonito, sgambetta da dietro Bonazzoli in fuga e viene espulso per doppia ammonizione. Finardi toglie subito Vugrinec per Natali e De Canio risponde inserendo prima Nakamura per un difensore, Franceschini, e poi gettando nella mischia anche Savoldi e Bogdani per Bonazzoli e Mozart.

In superiorità numerica la Reggina si butta in avanti alla ricerca del gol del vantaggio, ma entra in scena Taibi, proprio nella porta in cui, due anni fa, segno di testa contro l'Udinese. Il portiere atalantino viene prima graziato da Paredes (20') che spara alto da non più di due metri, e poi da Di Michele (28'), ma poi si esalta sul colpo di testa di Bogdani (38') alzando sopra la traversa. Il numero uno atalantino si ripete su un tiro ravvicinato a botta sicura di Diana (41') ed infine si supera a tempo scaduto (46') quando blocca una bella conclusione di Paredes di testa. Ed è sul risultato fissato da Taibi che Reggina ed Atalanta riprenderanno domenica il loro discorso che vale la serie A.

Reggina-Atalanta 0-0
Reggina (3-4-3): Belardi 6, Jiranek 6,5, Vargas 6, Franceschini 6 (23' st Nakamura 6), Diana 6,5, Paredes 5,5, Mozart 6 (31' st Bogdani 6), Falsini 6, Cozza 6, Bonazzoli 6 (27' st Savoldi 6), Di Michele 5,5. (16 Lejsal, 6 Morabito, 15 Torrisi, 21 Rastelli). All.: De Canio 6.
Atalanta (4-4-2): Taibi 7,5, Rustico 6, Carrera 6, Sala 5,5, Bellini 6,5, Zenoni 6, Dabo 7, Berretta 6 (27' st Gautieri 6), Doni 6, Rossini 6,5 (37' st Foglio sv), Vugrinec 6 (19' st Natali 6). (31 Calderoni, 10 Pinardi, 32 Bianchi, 13 Inacio Pià). All.: Finardi 6.
Arbitro: De Santis di Roma 6.
Angoli: 8 a 7 per l' Atalanta.
Recupero: 3' e 5'.
Espulso: 18' st Sala per doppia ammonizione.
Ammoniti: Mozart, Cozza, Gautieri, Doni per gioco falloso, Zenoni per comportamento non regolamentare, Savoldi per simulazione.
Spettatori: 25 mila

Fonte: Kataweb





sport - Reggina-Atalanta, De Santis e Collina arbitri per spareggio

29 Maggio 2003 - Gli arbitri De Santis e Collina dirigeranno gli spareggi salvezza di serie A tra Reggina e Atalanta.
La partita d'andata, oggi alle 20.30 allo stadio Granillo, sara' arbitrata da De Santis di Roma, guardalinee Puglisi e Stevanato. A Collina di Viareggio tocca il ritorno di domenica alle 20.30 a Bergamo, guardalinee Mitro e Pisacreta.





sport - Bologna Reggina 0-2

24 Maggio 2003 - In una gara in cui il Bologna ha vissuto l'ultimo, inutile dramma stagionale - la contestazione della curva Andrea Costa al sempre più attonito Guidolin - senza nemmeno provare a giocarsela, la Reggina ha vinto senza problemi, facendo quello che voleva, ma il secco 2-0 non vale la salvezza: occorre lo spareggio con l'Atalanta che è riuscita a battere la Roma all'Olimpico.

Un doppio supplemento di sofferenza, tra giovedì e domenica, per stabilire chi, tra i calabresi e i lombardi, potrà mantenere un comodo posto al sole e chi invece dovrà rassegnarsi alla discesa in serie B. Lo spettacolo andato in scena al Dall'Ara ha offerto tutti i paradossi del calcio e le sue assurdità. La Reggina, che ancora non ce l'ha fatta a salvarsi e per farlo deve dare un supplemento di scossoni alle coronarie dei suoi tifosi, ha trovato il caldo appoggio degli almeno 5000 sostenitori venuti nello stadio emiliano a sostenerla, a incitarla, a cantare, ballare e soffrire per lei.

Il Bologna, che invece la salvezza (obiettivo dichiarato all' inizio del campionato dalla società, e non erano in molti a crederci dopo la campagna acquisti) l'aveva ottenuta con largo anticipo ha trovato invece una folla ostile e una pesante contestazione di buona parte del pubblico.
Si dice il Bologna, ma non si intende la squadra. Gli strali della curva, dalla quale un gruppetto di decine di tifosi si è sganciata per cercare di raggiungere la tribuna, fermato prima dalle barriere e poi riaccompagnato in loco dai drappelli di polizia, si sono rivolti in primis a Francesco Guidolin, in secondo luogo al 'patron' Giuseppe Gazzoni Frascara, e poi al presidente Cipollini e all'amministratore delegato Giacobazzi.

E così, mentre Reggio da una parte tira un sospiro di sollievo e dall'altra soffre per il nuovo spareggio-salvezza, ricordando come un incubo quello perso due anni fa col Verona, capace di salvarsi con un gol in zona Cesarini in Calabria, Bologna consuma il proprio dramma assurdo.
Del resto, la partita aveva poco da dire, in chiave rossoblù, molto in quella amaranto.

E' subito la Reggina a portarsi in vantaggio grazie a un gran bel cross di Cozza, uno tra i migliori in campo. Lancio dal fondo per Bonazzoli, tiro al volo di destro, respinta di Pagliuca ma l'attaccante riesce a ribattere in rete con il sinistro. Al 20' annullato il gol di testa di Paramatti per un precedente fallo di Cipriani su Franceschini. Poi, al 22', il gran gol di testa di Di Michele sull'angolo di Cozza che ha fissato il risultato, grazie anche alle due prodezze a tempo scaduto di Belardi su due conclusioni di Della Rocca.

Bologna (4-4-2): Pagliuca 5, Zaccardo 5.5, Falcone 5.5 (38'
st Terzi sv), Paramatti 6, Smit 6, Nervo 5 (1' st Frara 5.5),
Amoroso 5, Colucci 5, Meghni 6, Signori 5.5, Cipriani 6 (15' st Della Rocca 5.5). (12 Coppola, 3 Vanoli, 4 Olive, 11 Bellucci).
Allenatore: Guidolin 5.
Reggina (3-5-2): Belardi 6.5, Jiranek 6, Vargas 6, Franceschini 6 (38' st Rastelli sv), Diana 6, Paredes 6.5,
Mozart 6.5, Cozza 6.5 (29' st Morabito sv), Falsini 6, Bonazzoli 7 (42' st Savoldi sv), Di Michele 6.5. (16 Lejsal, 72 Veron, 10 Nakamura, 27 Bogdani). Allenatore: De Canio 6.5.
Arbitro: Racalbuto di Gallarate 6.
Reti: nel pt 13' Bonazzoli; nel st 22' Di Michele.
Angoli: 4-4.
Recupero: 3' e 4'.
Ammoniti: Paramatti, Nervo per gioco scorretto, Signori per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 18.500

Fonte: Kataweb





sport - Catanzaro-Nocerina 0-0 nell'andata dei play off

25 Maggio 2003 - Nell'incontro di andata dei play off del campionato di serie C/2, girone C: Catanzaro-Nocerina 0-0. Ritorno domenica 1 giugno





sport - Cosenza-Livorno 0-2

Finisce oggi, a meno di improbabili miracoli, la corsa del Cosenza per evitare la retrocessione.
La formazione silana prova a giocarsi le ultime chance per rimanere ancorato al treno della speranza. La squadra di Sala è conscia dell'importanza della gara e parte a testa bassa. Bastano, però, pochi minuti per rendersi conto che il Livorno è squadra viva, ben messa in campo e pronta a giocarsi fino in fondo la partita. I padroni di casa, tuttavia, ci provano con Casale che al 13' da ottima posizione calcia fuori.

Ancora calabresi sugli scudi: al 23' Guidoni di testa gira debolmente tra le braccia di Amelia. Il Cosenza è costretto a scoprirsi, offrendo il fianco alle ripartenze della squadra toscana. Al 39' ospiti in vantaggio: calcio piazzato e gran destro di Bortolotti, che inganna il portiere. Nella ripresa il Cosenza parte di gran carriera e al 2' con Tedesco ha l'occasione per pareggiare, ma il gran sinistro del rossoblu viene deviato da Amelia in angolo.

Squadra di casa a testa bassa, ma le occasioni migliori sono per il Livorno, che al 14' raddoppia con Protti, lesto a girare di testa una punizione battuta da Mezzanotti. La gara a questo punto ha poco da offrire, se non la disperazione del Cosenza, che col passare dei minuti vede sempre più vicina la serie C. Gli ultimi minuti scorrono malinconicamente, senza emozioni, fino al fischio finale liberatorio dell'arbitro Cruciani.

Cosenza-Livorno 0-2 (0-1)
Cosenza (4-3-3): Srnicek, Stankevicius, Oshadogan, Lanzaro, Sabato (1' st Piemontese), Bedin, Edusei, Tedesco, Casale (38' pt Tedoldi), Guidoni, Lentini. (1 Ripa, 17 Parisi, 18 Marco Aurelio, 25 Brioschi, 81 Cardinale). All.: Sala.
Livorno (4-4-2): Amelia, Mezzanotti, Melara, Cannarsa, Perna; Grauso (30' st Iannotti), Bortolazzi, Ciaramitaro, Chiellini, Protti, Biliotti (37' st Enyinnaia). (76 Aldegani, 24 Del Tongo, 38 Negri). All.: Donadoni.
Arbitro: Cruciani di Pesaro.
Reti: nel pt 39' Bortolazzi; nel st 14' Protti.
Angoli: 7-2 per il Livorno.
Ammoniti: Guidoni, Lentini, Grauso, Mezzanotti, Oshadogan, Tedesco tutti per gioco falloso.
Recuperi: 1'; 4'.
Spettatori: 1.500.

Fonte: Kataweb





sport - Shumi contro il fuoco

La grande paura, poi il trionfo, il terzo di fila. Schumacher vince in Austria dopo aver visto le fiamme lambire la sua Ferrari durante un pit stop ad alta tensione: una prova di forza, ma anche di coraggio, per trasformare in applausi scroscianti gli amari fischi incassati l'anno scorso. Nel 2002 la sua fu una vittoria farsa, questo invece è stato un trionfo vero, spettacolare, significativo anche per la classifica: Raikkonen, umiliato a Zeltweg con un sorpasso al limite, è ormai a soli due punti. Poteva essere aggancio, se nel finale Barrichello avesse vinto il duello con il finlandese. Rubens c’ha provato, ma alla fine si è dovuto accontentare del terzo posto. In compenso, il Cavallino si è issato al comando della classifica costruttori.

La sostanza, in ogni caso, cambia poco: con la F2003 (due successi su due gare), la Ferrari è tornata a essere di un altro pianeta, e niente ha potuto fare la McLaren, che ora necessita al più presto delle nuova vettura per poter contrastare la marcia inarrestabile delle Rosse. Il quinto posto di Coulthard, preceduto anche dalla Bar di Button, rafforza la sensazione che le attuali Frecce d'argento più di così non possano fare. Quanto alla Williams, è andata in fumo mentre si trovava in testa con Montoya. Ralf, ancora una volta, ha galleggiato nelle retrovie.

Dominio Ferrari a parte, restano negli occhi quegli attimi di terrore: l’incubo del fuoco è tornato a riaffacciarsi in F1, e ora bisognerà capire come e perché è successo, per evitare rischi peggiori in futuro. Sorprendente, anche in questa drammatica occasione, la freddezza di Schumi: il tedesco non ha fatto una piega, restando dentro l'abitacolo mentre un suo meccanico lo inondava con il getto dell'estintore. Michael si è limitato a darsi una pulitina alla visiera, per poi rigettarsi in pista e sbranare i rivali che avevano invano tentato di approfittare delle sue disgrazie.

Il film della gara - Il Gp d’Austria parte al terzo tentativo, dopo ben due rinvii per problemi in griglia a Firman e Da Matta: Schumi scatta bene, mentre Montoya brucia Raikkonen e Barrichello si inserisce alle spalle del finlandese. Si ferma la Minardi di Verstappen, dentro per un paio di giri la safety car. Alla ripresa delle ostilità Montoya pressa Schumi, ma il tedesco resiste e allunga. In dieci giri scava un abisso di sette secondi tra sé e il colombiano, poi inizia a piovere e Michael rischia grosso andando largo alla prima curva. Ma è un anuovola passeggera: al primo pit stop nessuno monta gomme da bagnato. Ai box c’è un intoppo per Barrichello: il bocchettone non entra, vanno in fumo secondi preziosi.
Ma a Schumi succede di peggio: la pompa non esce, i meccanici la forzano. Un po’ di benzina schizza sulla carrozzeria e prende fuoco. Michael resta dentro l’abitacolo, un meccanico interviene con l’estintore. Momenti di grandissima tensione, poi il tedesco riparte: nel frattempo però Montoya e Raikkonen l’hanno scavalcato.
Ma il tedesco torna in pista come una furia: raggiunge Raikkonen e lo passa all’esterno con un sorpasso da manuale. Nello stesso istante, il Bmw di Montoya va arrosto: il campione del mondo si riprende il comando, di prepotenza. Risale anche Barrichello, che passa Button e si porta al terzo posto.

Fiato sospeso quando Schumi rientra per la seconda sosta, ma per fortuna stavolta tutto fila liscio. Però i brividi sono ancora in agguato: Alonso esce, e lascia una scia d’olio alla prima curva. Schumi arriva come un fulmine e per poco non scivola fuori. E’ l’ultimo spavento di una domenica bestiale: Michael corre indisturbato verso la vittoria, mentre Barrichello tenta di strappare il secondo posto a Raikkonen. Non ci riesce, ma è festa lo stesso.

Fonte: Il Nuovo





sport - Reggina Juventus 2-1

La Juve paga mentalmente i cinque giorni che hanno decretato la vittoria del 27/mo scudetto e l'accesso alla finale di Champions League: è questa la chiave di lettura offerta da Marcello Lippi per spiegare la sconfitta subita a Reggio, ma sopratutto la prestazione incolore dei suoi ragazzi. "Era una Juve scarica - ammette il tecnico bianconero - e questo ci poteva stare. Ho cercato di cambiare con gente che poteva trovare maggiori stimoli, ma va bene così. Il fatto è che tutto il gruppo ha vissuto intensamente quest' ultima settimana ed ha pagato sotto il profilo mentale".

Inevitabilmente il discorso cade sulla finale di Champions League. "Adesso abbiamo tre giorni di riposo completi - afferma Lippi - poi cominceremo a pensarci tutti insieme. E' chiaro che sto già valutando l' alternativa a Nedved. Ci sono alcune soluzioni, poi vedremo quale adottare. Il nostro obiettivo, comunque, è arrivare sereni alla finale e pensare alle questioni tattiche il giorno precedente. Camoranesi? Oggi erano tutti un pò scarichi ed è comprensibile".

Ma è meglio arrivare riposati o, come il Milan, giocando gare importanti quale la finale di coppa Italia? "Il campionato ha dato questi responsi - è la risposta di Lippi - A me va bene così".
"Non abbiamo snobbato l' avversario - tiene a precisare Pessotto - ma per noi era difficile oggi trovare la giusta concentrazione dopo quello che è successo negli ultimi giorni. Abbiamo cercato di giocare nel primo tempo; poi le gambe sono rimaste a Torino e abbiamo badato di più a non farci male".

Soddisfatto per la vittoria De Canio che, tuttavia, non può ancora sorridere liberamente. "Penso che sia il caso di pensare al nostro risultato - afferma - e non a quello degli altri Certo il rischio di commettere errori è notevole anche perchè la nostra è una squadra provinciale e deve sempre soffrire fino all' ultimo. Per rimanere in serie A occorre affrontare l'avversario con concentrazione e determinazione e, mi permetto di aggiungere, anche un pò di cattiveria come a Piacenza".

De Canio sottolinea poi l' errore della terna arbitrale in occasione del pareggio juventino (la sfera era uscita prima del rinvio di Belardi), ma non ne fa un dramma: "L' arbitro non se ne è accorto, ma questo può capitare". Felice è Bonazzoli. "Il mio - spiega - è stato un gol importante e anche storico, visto che non avevamo mai battuto la Juve. Sabato ci sarà da lottare, ma se affrontiamo il Bologna con la grinta e la determinazione di Piacenza ritengo che l' obiettivo possa essere centrato".

Di Michele, infine, eletto miglior giocatore in campo, difende Belardi: "Io ed i miei compagni non abbiamo apprezzato i fischi a Belardi anche perchè ritengo che in questi frangenti l' estremo difensore sia l' elemento che il pubblico deve maggiormente sostenere".

Fonte: Kataweb





sport - Catanzaro Tivoli 4-3

11 Maggio 2003 - Anche il Catanzaro passa alla fase dei play-off meritatamente. Per i laziali, una già scontata semifinale, per non retrocedere, contro i siciliani del Gela. Aprono le marcature Ferrigno, al 16’, che, dopo una bella triangolazione, mette nel sacco. Al 28’, ancora i calabresi con Moscelli, bravo a farsi trovare pronto a due passi dal portiere. Terza rete, nella ripresa, al 53, con Falco, che, dopo aver calciato un rigore, vede la palla stamparsi sul palo, ma, lesto, ribadisce in rete. Gli ospiti reagiscono e fanno le prove in attesa del match salvezza: al 55’, Sansovini raccoglie dalla sinistra e di testa accorcia. Falco’, per i padroni di casa, con un bel tiro al volo, allunga il vantaggio. La doppietta di Scichilone, al 68’ e al 79’, mette fine ad un match davvero ricco di emozioni.





sport - Crotone-Avellino 0-1

11 Maggio 2003 - Irpini aritmeticamente promossi nella divisione cadetta, a sette anni di distanza dall’ultima apparizione in questa categoria. La rete che corona questa stagione esaltante viene siglata in apertura, al 4’. L’eroe della giornata si chiama Giuseppe Morfù, abile ad approfittare di un rimpallo in area calabrese e trafiggere l’estremo difensore avversario con un tocco di precisione. Nella seconda frazione di gioco le notizie che giungevano da Pesaro non invitavano a rilassarsi, così i lupi serrano i ranghi e alla fine i lupi conservano il minimo scarto. E ora è serie B.
Migliori in campo: Morfù e Marra (C), Galardo (A).





sport - Messina Cosenza 1-0

11 Maggio 2003 - Il Messina si aggiudica lo spareggio-salvezza col Cosenza e si porta in una posizione quasi tranquilla di classifica. Gara molto combattuta, come si prevedeva, con un tempo per parte. Il primo dominato dal Messina, e il secondo dal Cosenza che, stranamente, ha giocato meglio quando si è trovato in inferiorità numerica.

Il gol che ha deciso la sfida è giunto al 15' del primo tempo, quando Coppola ha raccolto al limite una corta respinta della difesa silana e con un gran tiro al volo ha centrato il 'sette'. Il Messina ha cercato di chiudere la partita, ma non vi è riuscito, prima con un bolide di Zampagna respinto dal portiere cosentino, e poi con Vicari, in apertura di ripresa, che tutto solo in area si è visto ribattere il tiro da distanza ravvicinata.

L'espulsione di Alteri, per proteste nei confronti dell' arbitro, ha stranamente spinto il Cosenza in avanti: per due volte Tedesco è andato vicino al pareggio, dapprima con un tiro da dentro l area e poi con un colpo di testa, poi Antonelli ha chiamato alla grande respinta Storari.

Il Messina non ha saputo approfittare dei grandi spazi lasciati dalla retroguardia silana, ed è mancato di lucidità nei pressi della porta avversaria. E al 48' ha rischiato la beffa: su un rimpallo in area, la sfera si è impennata e stava per entrare in rete: Giacobbo l' ha respinta sulla linea.

Messina batte Cosenza 1-0 (0-0)
Messina (4-4-2): Storari, Portanova, Stellucci, Ametrano (6' st Princivalli), Giacobbo, Sportillo, Vicari (45' st D'Alderio), Coppola, Zampagna (29' st Gutierrez), Sullo, Amauri. (A disposizione: 68 Cesaretti, 6 Said, 10 Buonocore, 75 Iannuzzi. Allenatore: Bolghi.
Cosenza (4-4-2): Srncek, Stankevicius, Lanzaro, Bedin (1' st Cardinale), Oshadogan, Sabato (13' st Guidoni), Antonelli, Tedesco, Alteri, Edusei (35' st Casale), Lentini. (A disposizione: 20 Agliardi, 17 Parisi, 18 Marco Aurelio, 22 Gonzales). Allenatore: Sala.
Arbitro: Racalbuto di Gallarate.
Reti: nel pt 15' Coppola
Angoli: 2-2
Recupero: 4' e 4'
Espulsi: 9' st Alteri (per proteste); 48' st Antonelli (per proteste)
Ammoniti: Alteri, Tedesco, Oshadogan, Amauri, Cardinale e Stankevicius (per gioco falloso)
Note: 11.000 spettatori, di cui 800 provenienti da Cosenza.

Fonte: Kataweb





sport - Piacenza Reggina 2-2

La Reggina tira un sospiro di sollievo. Esce indenne dalla delicata trasferta di Piacenza e continua a sognare la salvezza. Non sarà facile poichè l'Atalanta non molla, ma intanto una diretta concorrente, il Piacenza, è stata praticamente eliminata. Gli emiliani, encomiabili fino all'ultimo nel credere nella vittoria, unico risultato che gli avrebbe consentito di rimanere in corsa, possono recriminare per non essere riusciti a gestire un vantaggio conquistato a soli 15' dalla fine e per aver in pratica sciupato oltre un'ora prima di riuscire a capire come scardinare l'attenta difesa ospite.

La gara, orribile per 45', praticamente non giocati dalle due squadre, bloccate dall'alta posta in palio, ha riservato tutte le emozioni nella ripresa, in cui Cagni ha deciso di rischiare il tutto per tutto, inserendo Zerbini al posto di Cristante, passando, quindi, dal 4-4-2, al 3-4-3. Il Piacenza, dopo aver inutilmente sbattuto contro il muro amaranto nel primo tempo ha iniziato ad attaccare a testa bassa ma, invece di trarre giovamento dal nuovo schieramento, ha finito per intasare tutti i varchi offensivi contribuendo a rendere più agevole il compito agli uomini di De Canio.

Dal canto suo la Reggina, sorniona, dopo aver aspettato i rivali, ha finalmente provare a innescare il contropiede, mai sfruttato nei primi 45', anche grazie agli spazi più ampi a disposizione. E, al 67', ha trovato, con una bella combinazione Bonazzoli-Di Michele, la rete che avrebbe potuto chiudere anticipatamente i conti. Invece, inaspettatamente, il gol ha ulteriormente scatenato la rabbia degli emiliani che, cominciando ad allargare il gioco sulle fasce anche grazie agli inserimenti di Ferrarese e Patrascu al posto di Marchionni e De Cesare, hanno improvvisamente trovato la chiave tattica per aprire la difesa avversaria e, nel giro di appena 3', tra il 72' e il 75', con due azioni quasi fotocopia, hanno capovolto il risultato grazie a due colpi di testa del solito inossidabile Hubner.

La gioia dei biancorossi è però durata solo 120". Il tempo, cioè, di vedere Mozart anticipare tutti su un angolo di Leon e trafiggere Guardalben con un preciso colpo di testa in diagonale. Il finale è stato naturalmente un assalto all'arma bianca degli uomini di Cagni che hanno provato a gettare il maggior numero di palloni possibili in area con l'intento di riuscire a trovare almeno una deviazione vincente. Ma le ultime speranze di salvezza sono svanite proprio al 93' su un colpo di testa di Zerbini che Baiocco, da due passi, in scivolata, non è riuscito a correggere in rete. Per la delusione dei tifosi piacentini ed il sollievo di quelli amaranto.

Piacenza-Reggina 2-2 (0-0)
Piacenza (4-3-3): Guardalben 6, Cristante 5.5 (1' st Zerbini 5.5), Campagnaro 6, Mangone 6, Tosto 6, Di Francesco 6, Maresca 6, Baiocco 6.5, Marchionni 5 (12' st Ferrarese 6), Hubner 6.5, De Cesare 5 (24' st Patrascu 6.5). (1 Orlandoni, 25 Abbate, 2 Gurenko, 29 Riccio). All. Cagni 6
Reggina (3-5-2): Belardi 6, Jiranek 6, Vargas 6 (28' st Morabito sv), Franceschini 5.5, Diana 5.5, Paredes 6, Mozart 6, Leon 5 (39' st Rastelli sv), Falsini 6, Bonazzoli 6 (35' st Bogdani sv), Di Michele 6.5. (16 Lejsal, 72 Veron, 10 Nakamura, 9 Savoldi). All. De Canio 6.
Arbitro: Trefoloni di Siena 5.5.
Reti: nel st 22' Di Michele, 27' e 30' Hubner, 32' Mozart.
Angoli: 9-3 per il Piacenza.
Recupero: 2' e 3'.
Ammoniti: Bonazzoli e Belardi per comportamento non regolamentare, Cristante per gioco scorretto.
Spettatori: 6.500 circa.

Fonte: Kataweb





sport - Olbia- Catanzaro

4 Maggio 2003 - Due squadre che devono confrontarsi per obbiettivi completamente opposti, ma, comunque, fondamentali. Una gara senza esclusione di colpi quella dei bianchi di Carboni, che passano in svantaggio al 47’ con Falco che insacca, in diagonale, su respinta dell’estremo Pastine. Il pareggio arriva al 56’ con il “bomberino” Giglio, che raccoglie di testa un assist invitante di Manca. Solo pochi minuti per respirare e i calabresi affondano il colpo con Ferrigno che torna al gol; lo stesso giocatore raccoglie una respinta sbagliata di Pastine, incolume dopo i continui errori di posizione della difesa sarda, per passare in vantaggio e proiettarsi in zona play-off : leoni!





sport - Chieti-Crotone

4 Maggio 2003 - L’equipe di Braglia riscatta la sconfitta di misura della gara di andata. Sbloccano il risultato i teatini al 10’: traversone lungo dalla destra di Lambertini per Quagliarella, che controlla e appoggia indietro per Giusti, questi stoppa, alza la testa e infila Dei con un preciso colpo di biliardo. Il raddoppio degli abruzzesi al 50’ grazie ad Aquino, abile a rubare palla a Rossi sulla trequarti, entrare in area e fulminare il portiere in uscita. Migliori in campo: Aquino (Ch), Tarantino (Cr).





sport - Cosenza Catania 3-1

Cosenza 4 Maggio 2003 - Il Cosenza ottiene una vittoria pesante per continuare a sperare nella B. Il Cosenza non ci sta a recitare il ruolo di vittima predestinata: la squadra vuole giocarsi fino in fondo tutte le possibilità per garantirsi un altro anno in cadetteria. Padroni di casa, quindi, determinati, concentrati al cospetto di un Catania apparso non al meglio della condizione. Sala disegna una squadra votata al pressing e alle ripartenze, per mettere in difficoltà il possente schieramento ospite.

Rossoblù subito in gol al primo affondo: Lanzaro di testa serve Alteri, quest'ultimo entra in area e beffa Castellazzi di piatto sinistro. Una doccia fredda degli oltre 2 mila tifosi siciliani giunti fin qui per incitare la propria squadra. Guerini prova a spronare i suoi ma la manovra è lenta e prevedibile. Al 18' Oliveira ha sui piedi la palla del pareggio ma spreca clamorosamente tirando debolmente addosso al portiere.

Al 34' Edusei pesca Antonelli sulla corsia di destra, quest'ultimo supera in velocità il suo diretto avversario e di destro realizza il gol del raddoppio. Nella ripresa ancora i padroni di casa sugli scudi: al 3' una perla di Lentini; gran sinistro dal vertice dell'area piccola che regala il terzo gol ai calabresi. La gara sembra finita ma al 15' Taldo di testa riaccende le speranze del Catania.

Si tratta però solo di una illusione perchè con il passare dei minuti la squadra di Guerini va man mano spegnendosi. Finisce qui con il pubblico di casa ad applaudire i propri beniamini.

Cosenza-Catania 3-1 (2-0)
Cosenza (4-3-3): Srnicek, Stankevicius, Lanzaro, Oschadogan, Sabato; Cardinale, Erusei, Bedin; Antonelli (23' s.t. Gonzalez), Alteri (38' s.t. Guidoni), Lentini (45' s.t. Parisi). (1 Ripa, 18 Marco Aurelio, 25 Brioschi, 19 Casale). Allenatore: Sala.
Catania (4-4-2): Castellazzi, Zeoli, Marco S., De Martis, Cordone; Fini (11' s.t. Possanzini), Gatti (17' s.t. Del Grosso), Grieco, Martusciello (24' s.t. Colasante), Taldo, Oliveira. (1 Iezzo, 16 Pignotti, 37 Monaco C., 44 Kiriatis). Allenatore: Guerini.
Arbitro: De Marco di CHiavari.
Reti: nel pt 1' Alteri, 34' Antonelli; nel st 3' Lentini, 15' Taldo.
Ammoniti: Cardinale e Grieco per proteste. Bedin e Monaco per fallo di gioco.
Angoli: 6 a 1 per il COsenza.
Recuperi: 2' al p.t. e 4' al s.t.
Spettatori: 4 mila, incasso di euro 38.548,00.

Fonte: Kataweb





sport - Reggina Roma 2-3

Reggio Calabria 3 Maggio 2003 - La Reggina si fa sorprendere in casa dalla Roma e ora vede terribilmente complicarsi i propri piani salvezza. Avanti per 1-0 fino al 60' gli amaranto hanno pagato carissimi 7' di black-out in cui sono passati, quasi senza accorgersene, dall'1-0 all'1-3, tramortiti più dai loro errori difensivi che non dalle prodezze degli avanti giallorossi. E l'assalto finale, tutto cuore, non è riuscito altro che a produrre l'inutile gol del 2-3 al 92', targato Nakamura, troppo tardivo per poter sperare di riacciuffare in extremis almeno il pari.

Eppure tutto sembrava essersi messo nel migliore dei modi per gli uomini di De Canio, capaci, non appena giunta da Bergamo la notizia del vantaggio dell'Inter, di passare con Bonazzoli, bravo a capitalizzare al 15' uno splendido assist di Falsini dalla sinistra. La Roma, lenta e poco motivata, ha stentato a reagire non riuscendo in pratica mai a farsi vedere dalle parti di Belardi, rimasto inoperoso per 45'. E la Reggina, nel contempo, ha avuto il demerito di non provare in alcun modo a chiudere la partita, lasciando agli avversari l'iniziativa e non riuscendo quasi mai a far scattere con pericolosità il contropiede.

Nella ripresa Capello ha provato a rivitalizzare la squadra con l'inserimento di Guigou al posto di un timoroso Sartor ma la differenza l'ha fatta Tommasi, puntuale a inserirsi di testa su un cross dalla sinistra di Emerson e a battere in tuffo Belardi al primo vero tiro in porta. Era il 61'. Incassato il pari la Reggina è andata letteralmente nel panico, lasciando, appena 60" dopo, prima Emerson solo in area, libero di infilare ancora Belardi, e poi confezionando, al 63', il più incredibile degli autugol con una doppia carambola di testa Franceschini-Vargas, che ha impietrito il caloroso pubblico del Granillo.

Solo sull'1-3 i calabresi hanno finalmente reagito, provando a gettare almeno il cuore oltre l'ostacolo. Ma Di Michele, Bonazzoli, Cozza e Mozart hanno sciupato, nell'ordine, altrettante clamorose e limpide occasioni, sprecando l'opportunità di riaprire per tempo le ostilità. Quando Nakamura, al 92', ha indovinato l'incrocio dei pali, infatti, era troppo tardi per poter sperare di agguantare il 3-3. E ora, per salvarsi, la strada si fa ancora più in salita.

REGGINA-ROMA 2-3 (1-0)
Reggina (3-5-2): Belardi 6; Jiranek 6 (28' st Morabito sv); Vargas 5, Franceschini 5,5; Diana 5,5, Nakamura 6,5, Cozza 6,5 (43' st Rastelli sv), Mozart 6,5, Falsini 6,5; Bonazzoli 6,5; Savoldi sv (11' pt Di Michele 5,5). A disp.: Lejsal, Mesto, Veron, Bogdani. All. De Canio.
Roma (3-5-2): Pelizzoli 5,5; Panucci 6, Samuel 6, Aldair 6,5; Sartor 5,5 (1' st Guigou 6,5), Tommasi 7, Emerson 7, Dacourt 6 (11' st De Rossi 6), Lima 6,5; Montella 5,5, Cassano 6,5 (41' st Bombardini sv). A disp.: Antonioli, Cufrè, Dellas, Fuser. All. Capello.
Arbitro: Cassarà di Palermo
Reti: 15' pt Bonazzoli (Re), 16' st Tommasi (Ro), 17' st Emerson (Ro), 23' st aut. Vargas (Re), 47' st Nakamura (Re).
Note: giornata calda, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Franceschini, Vargas, Dacourt e Panucci per gioco falloso. Angoli: 5-2 per la Reggina. Recuperi: 1' pt, 5' st. Spettatori paganti 1.176 per un incasso di 40.039 euro; abbonati 22.830 per una quota di 371.116 euro.

Fonte: Kataweb