31 Maggio 2002 - 19 Giugno 2002



sport - La Fifa giustizia gli azzurri

Italia, addio da scandalo
Golden gol di Ahn. L'arbitraggio di Moreno tutto a favore dei padroni di casa: Buffon para un rigore ad Ahn, Totti espulso dopo una simulazione inesistente e annullato per fuorigioco che non c'era un gol a Tommasi.

Fuori con rabbia, tra mille polemiche per un arbitraggio che definire scandaloso è un eufemismo. L¹Italia esce dal Mondiale a tre minuti dai calci di rigore, perdendo 2-1 contro la Corea al termine di una partita dominata a lungo, riagguantata dai nostri avversari a 120 secondi dal 90' e condizionata pesantemente dalle decisioni del signor Byron Moreno, arbitro ecuadoregno che agli azzurri ne ha combinate di tutti i colori, regalando ai padroni di casa un rigore dopo appena 3 minuti e lasciando i nostri in 10 nel momento decisivo, con una seconda ammonizione a Totti quantomeno affrettata.
A regalare il successo ai nostri avversari, oltre al direttore di gara, il golden-gol del perugino Ahn, che ha mandato in visibilio un'intera nazione. Come annunciato, Del Piero gioca dall¹inizio accanto a Vieri, con Totti trequartista; in difesa Cannavaro è squalificato, Nesta non recupera e Trapattoni cambia modulo tornando allo schieramento a quattro, con Maldini spostato al centro accanto al debuttante Iuliano e Panucci e Coco sulle fasce.

Tutto confermato rispetto alle previsioni nella Corea del Sud, con l'aggressivo 3-4-3 caro al suo commissario tecnico Gus Hiddink, modulo già adottato quattro anni fa con l'Olanda. I timori della vigilia sull¹arbitraggio sembrano trovare conferma sin dalle prime battute, quando Moreno ammonisce Coco dopo 2 minuti per un intervento su Park non cattivo né intenzionale ed un minuto dopo assegna un rigore alla Corea per una trattenuta di Panucci a Seol: usando questo metro di valutazione, di tiri dal dischetto se ne vedrebbero venti a partita. Buffon riesce a superarsi, neutralizzando la conclusione di Ahn alla sua destra. Scampato il pericolo, gli azzurri cominciano a giocare e al 10' cominciano a farsi vedere dalle parti dell¹area avversaria con Vieri, che raccoglie un'apertura di Tommasi e di sinistro spedisce in diagonale fuori di un metro.

Al 14' Zanetti conquista un pallone a centrocampo e mette in mezzo per Del Piero, sul quale Choi commette fallo: la punizione dal limite di Totti, decentrata sulla sinistra, viene respinta dalla barriera. Ma la pressione degli azzurri è costante e al 18' arriva il gol del meritato vantaggio su azione di calcio d'angolo propiziata da Totti: è lui stesso a calciare dalla bandierina per Vieri, che interviene di testa sul primo palo in anticipo su Hong superando il portiere e ammutolendo lo stadio. Al 21' altra ammonizione ingiusta per l¹Italia: destinatario Totti, che riceve il giallo dopo un contrasto di gioco regolare con Kim. Famosa per la velocità del suo gioco, la squadra di Hiddink appare come bloccata e non va al di là si uno sterile fraseggio a centrocampo, che nel primo tempo produce un unico pericolo al 35' quando Ahn, ricevuto il pallone da Song, si libera in area di Iuliano con una finta ma calcia nettamente fuori in diagonale. Due minuti dopo gli azzurri hanno tra i piedi il pallone del raddoppio, con un'azione combinata di marca romanista Totti-Tommasi: giunto al limite dell'area, il capitano giallorosso restituisce il pallone al compagno sul quale il portiere Lee compie un'autentica prodezza, deviandogli la conclusione ravvicinata; il pallone resta in gioco e ad evitare il peggio ai padroni di casa c¹è il rinvio di Choi a mezzo metro dalla linea di porta.

Nel finale della prima frazione, con l¹Italia momentaneamente in 10 per l'uscita dal campo di Coco (vittima di un colpo fortuito di Yoo che gli fa perdere molto sangue dall'arcata sopraccigliare), si rivede Ahn che impegna a terra Buffon con un rasoterra dalla media distanza. Coreani più aggressivi nella ripresa, anche sul piano fisico: al 4' Del Piero riceve una gomitata da Kim dopo un intervento irregolare, nessuno della terna arbitrale si accorge di nulla. Arbitro e guardalinee protagonisti in negativo anche al 6¹, quando uno spiovente a centroarea di Panucci viene intercettato in area coreana con un braccio da Seol ma l'azione viene lasciata proseguire. Il pallone arriva ad Ahn, che subisce un intervento irregolare da Iuliano al limite della nostra area: punizione toccata dallo stesso attaccante perugino per Yoo, che conclude sulla barriera. Gli azzurri non rinunciano ad attaccare e all'11' un traversone lungo di Zambrotta dalla destra viene colpito al volo di sinistro da Del Piero che trova sulla traiettoria la schiena di Choi. Altra punizione dal limite per i nostri avversari al 13', originata da un fallo di Coco su Park: il tiro di Ahn scavalca la barriera ma anche la traversa.

Trapattoni opera il primo cambio dopo un'ora di gioco, inserendo Gattuso al posto di Del Piero; l¹Italia è sempre pericolosa, soprattutto sulla fascia destra dove è ancora Zambrotta a creare scompiglio in area al 20', sei minuti prima di dover lasciare il campo per un guaio muscolare, rimpiazzato da Di Livio. Due cambi anche da parte di Hiddink, nel tentativo di alzare il ritmo come nelle gare precedenti, ma gli attacchi della sua squadra non impensieriscono la nostra difesa e nel giro di tre minuti sono gli azzurri ad avere per due volte l'occasione di chiudere la partita con Vieri. Al 28' riceve un lancio in profondità di Zanetti, galoppa per una trentina di metri ma calcia fuori, non avvedendosi della presenza di Totti alla sua sinistra; alla mezz'ora tenta un pallonetto in area, sempre su passaggio di Zanetti, alzando la mira di pochissimo. Aumentano gli spazi per l¹Italia, ancora una volta pericolosa in contropiede al 33': Totti si libera di un avversario in dribbling e appena dentro l'area viene cinturato da Hwang, ovviamente si prosegue anche stavolta, con Trapattoni che sbraita in panchina. Un minuto dopo, mischia in area azzurra con Maldini che riesce ad anticipare Lee Chun Soo: il pallone non si allontana e il tiro di Seol viene respinto in qualche modo.
Il numero 9 sudcoreano riesce a rifarsi a due minuti dal termine, approfittando dell¹unico errore della nostra difesa in tutta la partita: Iuliano non intercetta un traversone dalla destra e Panucci scivola nel tentativo di anticipare l¹attaccante, che indovina l¹angolo dove Buffon non può arrivare.

La reazione dell'Italia non si fa attendere e al 44' Vieri sbaglia la più clamorosa delle occasioni del 2-1, calciando incredibilmente alto un traversone di Tommasi da sinistra a pochi metri dalla porta. Gli schemi sono saltati e prima del 90¹ anche la Corea ha l'opportunità di segnare con il nuovo entrato Cha Doo-Ri, figlio di quel Cha Bum-Kun che viene ricordato come il più grande calciatore sudcoreano di ogni epoca: la sua rovesciata in area è precisa ma centrale e termina tra le braccia di Buffon, spalancando le porte ai supplementari.

Nel prolungamento si vede una Corea caricata a molla dall'insperato pareggio nel finale e dall¹entusiasmo del suo pubblico, che sogna la clamorosa impresa. Al 10' Park viene messo giù da Maldini in posizione centrale, a una ventina di metri dalla porta; Hwang si incarica del tiro e Buffon si supera, deviando l'insidiosissimo rasoterra diretto nell'angolo basso alla sua sinistra. Tre minuti dopo, un'altra decisione arbitrale che farà discutere a lungo: Totti cade in arera dopo un contatto con Song, Moreno ravvisa una simulazione e lo espelle per somma di ammonizioni. Decisione assurda perché il contatto c'è stato, anche se il coreano ha toccato prima il pallone. Ridotti in inferiorità numerica, nel secondo tempo supplementare gli azzurri non rinunciano a contrattaccare e al 5' Tommasi viene fermato per un fuorigioco inesistente quando ormai si trova a tu per tu col portiere, liberato da un passaggio smarcante di Vieri; al 7¹ è Gattuso ad andare vicinissimo al gol con una splendida azione personale sulla destra, conclusa da un diagonale sul quale Lee Woon-Jae deve superarsi per la deviazione in angolo.

Sembra inevitabile che si arrivi ai calci di rigore, ma ancora una volta sono i nostri avversari a trovare il guizzo vincente nel finale: l'uomo decisivo è proprio l'"italiano" Ahn, che fa dimenticare ai suoi tifosi il rigore sbagliato realizzando di testa a tre minuti dalla fine il golden-gol che ci condanna tra le polemiche.





sport - Obbiettivo: passare l'inferno rosso

Ci tocca la Corea
Trap: la Corea non mi fa paura. Del Piero: ora voglio giocare. Martedì agli azzurri tocca la Corea del Sud. Il cittì: stroncheremo il loro ritmo. Il fantasista: pochi minuti non mi bastano sdfsdf


Ci tocca la Corea
Ci tocca dunque la Corea del Sud, l'altra. La terza e ultima giornata del gruppo D ha proclamato gli asiatici primi in classifica, con accesso agli ottavi e scontro diretto con l'Italia nel prevedibile inferno rosso di Seul.
Una giornata strana, con Corea e Portogallo impegnate in una sorta di spareggio e gli Usa pronti come terzo incomodo, al cospetto di una Polonia già fuori gioco. Dopo 5' gli americani erano già sotto 2-0, e l'interesse si è concentrato su Incheon dove la Corea, dopo un primo tempo in sordina, è tornata ad essere l'"Olanda d'Oriente" che abbiamo tutti scoperto al Mondiale battendo per 1-0 i portoghesi.

Una squadra temibile quella di Hiddink, che ha praticamente un solo vero punto debole: il non poter prescindere da ritmi di gioco insostenibili per l'arco dei 90 minuti, come ha del resto dimostrato il finale di partita in cui il Portogallo in nove uomini è andato svariate volte vicinissimo al pareggio.

L'impegno va certamente preso con le molle, perchè questa Corea non solo corre follemente ma evidenzia anche un ordine tattico invidiabile e dei fondamentali superiori alle attese, e in questo senso vanno le prime dichiarazioni di Trapattoni sull'ottavo di finale: "Non sarà facile, la Corea è squadra giovane, viva e piena di entusiasmo, in un Mondiale in cui le sorprese sono talmente all'ordine del giorno da non esserlo ormai più. Tuttavia siamo l'Italia, possiamo e dobbiamo farcela

Fonte: sports





sport - Italia-Messico:San Piero ci salva.

Trap religioso: "Dio esiste"
Il ct azzurro ringrazia squadra e Padreterno: "Questi ragazzi meritano davvero un applauso. Abbiamo creato 5 o 6 occasioni, trovando contro un grande portiere e dei guardalinee che.. Non vorrei passare per blasfemo, ma Dio c'è ed è giusto". Del Piero? "Ha fatto quel che sa fare, per me non è certo una sorpresa. Ora ripartiamo da questa qualificazione".


"Dio c'è ed è giusto", dice a caldo un Giovanni Trapattoni ormai catturato dalla sua dimensione mistica. Poi però capisce che sarebbe un Dio un po' strano se si occupasse solo delle faccende italiane e aggiunge: "Anche i messicani pregavano e avevano l'acqua santa: è stata una lotta tra la mia fede e la loro". Alla fine Dio che appunto c'è ed è giusto ha accontentato sia l'Italia sia il Messico e così il ct dopo aver ballato sulla panchina azzurra per una mezz'oretta può concedersi il lusso di riprendere a scherzare.
La nazionale va in Corea, agli ottavi di finale, dove incontrerà una tra Portogallo, Corea e Stati Uniti. E lui adesso ripercorre al contrario il film della paura, questi novanta minuti con il Messico che potevano essere gli ultimi del Mondiale e anche della sua carriera azzurra: "Provo una grande gioia per noi e per i tifosi italiani che ci stanno seguendo sempre con grande affetto e passione. Sono felice perché da noi la gente si aspetta molto e ora abbiamo la possibilità di ripagarli". Dopo lo spavento è di nuovo il momento delle promesse: "Questa serata ci dà entusiasmo e convinzione, è una spinta eccezionale per arrivare sino in fondo".

Trapattoni sospira e non è una metafora. Il microfono che ieri scottava, oggi non lo vorrebbe lasciare mai: "Paura di uscire? No, paura no. Anche se a un certo punto della gara quando ci hanno fatto il gol loro dopo che noi avevamo spinto tanto e creato molte occasioni, ho avuto timore che avessimo sprecato troppe energie. In più temevo pesasse un'altra rete valida annullata, pensavo ci potesse condizionare. Invece nell'intervallo c'è stata la svolta: i ragazzi si sono guardati negli occhi, ci siamo guardati e abbiamo deciso che non si poteva andare fuori così. Ci abbiamo creduto tutti assieme e alla fine il nostro orgoglio, la nostra voglia di non mollare sono stati premiati. La squadra poi è stata brava a non farsi prendere dal nervosismo, ha dimostrato di essere matura ed è un altro dei motivi per cui guardo al futuro con ottimismo, con molto ottimismo".

E' un ct in versione complimenti per tutti, ma soprattutto per la sua squadra, il gruppo su cui lui ha puntato e che ha risposto: "Ho sempre avuto fiducia in loro. Avete visto Maldini? Secondo me ha giocato un'ottima partita e sul gol non ha colpe". E' l'elogio del capitano, a cui segue quello per Del Piero: "Due giorni fa ci siamo parlati a lungo, io gli ho chiarito la mia posizione e lui mi ha detto che era disponibile, che quando ci sarebbe stato bisogno lui c'era. Ecco, questo è molto importante per un allenatore, e sono contento che questa sera abbia segnato il gol. Il Mondiale lo si vince soprattutto con quelli che stanno fuori, quando io vi parlo del gruppo non è solo una frase fatta".

Poi Nesta: "Ha stretto i denti ed ha lottato sino alla fine. Adesso zoppica, ma ci sarà tempo per recuperarlo", e Inzaghi: "Pippo aveva segnato ed è andato bene sino a quando l'ho tolto. Non chiedetemi la prossima formazione, perché prima devo sapere contro chi giochiamo".

Ci sono applausi anche per l'Ecuador, che in fondo è quello che se li merita di più: "Abbiamo saputo del vantaggio dopo un quarto d'ora che avevano segnato, ha dato nuova spinta ai giocatori che però non si sono accontentati, volevano almeno pareggiare questa partita perché lo meritavamo. Ci siamo riusciti e ora guardiamo avanti, abbiamo alcuni giorni per ricaricare le batterie. Adesso ogni partita sarà una finale e noi siamo pronti per vincere".

Fonte: La repubblica





sport - Ferrari: Un fantastico lavoro di squadra

GP Canada: Todt, "Un fantastico lavoro di squadra"
Il direttore generale della Ferrari confida che era stato studiato un piano più aggressivo per Barrichello, ma la safety car ha rovinato tutto


-Canada 9 Giugno - C'è grande soddisfazione in casa Ferrari per il week end canadese che si è concluso con due Rosse sul podio: Michael Schumacher sul gradino più alto ha regalato alla scuderia di Maranello il successo numero 150, Rubens Barrichello ha invece concluso con un importante terzo posto.

"Quello ottenuto in Canada è un grande risultato - commenta il direttore generale Jean Todt - La squadra ha fatto un lavoro fantastico, le macchine si sono comportate al meglio su un circuito molto duro sotto il profilo dell’affidabilità. Abbiamo avuto un ottimo rendimento dalle gomme Bridgestone e dai freni Brembo".

"Per quanto riguarda la gara, avevamo adottato una strategia più aggressiva con Rubens, che doveva fare due soste - spiega il francese - peccato che l’entrata in pista della safety car al giro 14 ci abbia impedito di sfruttarla al meglio. Alla fine, quando mancavano due giri, abbiamo chiesto a Rubens di rallentare per evitare qualsiasi problema ai freni: meglio tenere un sicuro terzo posto che rischiare di non rimanere con niente in mano".

E in conclusione Todt si aggiunge al presidente Luca Cordero di Montezemolo per una dedica speciale: "Dedichiamo la vittoria a tutti quelli che a Maranello lavorano giorno e notte per metterci in condizione di ottenere questi risultati in pista. Un pensiero particolare va all’Avvocato Agnelli. Conoscendo l’affetto e la passione che ha per la Ferrari, siamo convinti che ci avrà seguito con attenzione e, alla fine, gioia in questa gara. Speriamo di rivederlo presto in pista con noi per incoraggiarci come ha sempre fatto, nei momenti belli e, soprattutto, nei momenti brutti".

Fonte: Datasport





sport - Auteri, nuovo tecnico del Crotone

Crotone 5 Giugno - Gaetano Auteri, 41 anni, è il nuovo tecnico del Crotone. L'allenatore, che ha lasciato l'Avellino, con il quale aveva ottenuto il settimo posto nel campionato di C1, ha firmato un accordo di un anno con la società calabrese.





sport - Reggina ufficializza divorzio da Colomba

Reggina/La società ufficializza divorzio da Colomba


Reggio Calabria 5 Giugno - ''La Reggina Calcio ringrazia il Signor Franco Colomba per la fruttuosa collaborazione prestata contribuendo, cosi', al consolidamento ed allo sviluppo di questa Societa'''. Inizia cosi' il comunicato della Reggina, diffuso stamattina, che ufficializza l' interruzione del rapporto con l' allenatore Franco Colomba.





sport - Cosenza salvo. Calcio di Domenica 2 Giugno

Il campionato di Serie B si è chiuso con un colpo di coda che condanna la ternana alla retrocessione in C1. Il Cosenza vincendo ad Empoli si porta a 47 punti, quint'ultima e rimane, quindi, in serie B.
La Reggina pareggia 2-2 con il Genoa, mentre il Crotone perde in casa con il Messina.
Alla fine del campionato cadetto, abbiamo una calabrese promossa in serie A, la Reggina, una calabrese che rimane in B, il Cosenza, e una calabrese che retrocede in C1, il Crotone, a tutti 'in bocca al lupo'per il prossimo campionato.

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sport - La Reggina al consiglio regionale

Lunedì la Reggina al consiglio regionale


Reggio Calabria 31 Maggio - La Reggina al completo sara' ospite del Consiglio regionale lunedi' prossimo. Il presidente Luigi Fedele incontrera' il presidente Lillo Foti, lo staff dirigenziale e tecnico, l' allenatore Franco Colomba e tutti i giocatori al termine di un grande campionato che ha visto realizzarsi il sogno della serie A. Fedele consegnera' a tutto il gruppo un ricordo della stagione.