08 Luglio 2002 - 24 Luglio 2002



sport - Reggina: Nakamura nuovo idolo di Reggio

Reggio Calabria 23 luglio - E' stato presentato alla stampa Shunsuke Nakamura, nuovo acquisto della Reggina. "Sono onorato di poter indossare la maglia amaranto e spero di fare bene per la Reggina ed i suoi tifosi - ha spiegato - Sono pronto alla nuova avventura". In patria viene paragonato a Baggio: "Non amo i paragoni, comunque Baggio è un grande, io solo un giocatore". Il presidente Foti, che ha consegnato personalmente la maglia numero 10 al giapponese, ha aggiunto: "Diventerà un grande anche lui. E' un bravo ragazzo ed un ottimo giocatore. La Calabria che vuole crescere, che vuole aprire le frontiere, passa anche da Nakamura".

Il giapponese ha parlato del suo prossimo inserimento nella squadra di Mutti: "Siamo tutti giovani, non credo che farò fatica ad inserirmi. Lavorerò duramente per meritarmi un posto da titolare. In Italia il pubblico è molto esigente, io spero di meritarmi solo applausi". Il console giapponese Oshimura ha poi ringraziato il presidente Foti "per la sua determinazione e caparbietà nel portare il giocatore in Italia".

Il presidente Foti nel consegnare personalmente la maglia numero '10' ha affermato: "Questo è un grande giorno per Reggio Calabria. La città ha cambiato rotta. Mandiamo un segnale forte al Mondo". Foti è carico: "Abbiamo scelto Milano per presentare Nakamura perché è la capitale della comunicazione e dell'economia italiana. Inoltre qui c'è una grande comunità giapponese. Reggio ne trarrà vantaggio".

Infine ha parlato del nuovo arrivo anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti: "Gli porgo il mio benvenuto e lo saluto a nome della città. Inoltre ringrazio il presidente Foti che dopo il ritorno in serie A ci ha regalato anche questo avvenimento calcistico-culturale che farà molto bene alla nostra città". "Calabria e Giappone si uniranno grazie a Nakamura, che verrà accolto con il nostro grande calore. Ci stringeremo attorno a lui".


Pietro Fuda, Presidente della Provincia, ha parlato ancora più chiaro: "Oggi il Presidente Foti e la Reggina hanno lanciato una sfida alle Istituzioni, starà a noi dimostrare di essere all'altezza". Sulla stessa lunghezza d'onda il Presidente del Consiglio Regionale Luigi Fedele: "Non siamo qui per fare 'parata', ma per manifestare la nostra presenza concreta. Se si tratta di creare il ponte tra Calabria e Giappone noi non ci tiriamo indietro. La Calabria non è seconda a nessuno".





sport - Nuovi arrivi a Reggio e Cosenza

21 luglio 2002 - La Reggina ha acquistato l'attaccante francese Nassim Mendil, proveniente dal Cosenza. Con la maglia rossoblù, nella scorsa stagione ha realizzato 10 reti. Al Cosenza vanno Casale, La Canna e Pagani. Il nuovo arrivato è entusiasta dell'avventura a Reggio Calabria. "Arrivare in Serie A è il sogno di ogni calciatore ed io sono felicissimo di farlo con la maglia della Reggina, per un pubblico con grande calore. Sarà un campionato difficile, ma senza paure".





sport - Moto.Ottava vittoria di Rossi

Implacabile Valentino
In Germania nuovo trionfo di Rossi: è l'ottavo successo in nove gare. Il pilota pesarese ha approfittato delle cadute di Barros e Jacque a due giri dal termine. Biaggi secondo, terzo Ukawa. Melandri vince nella 250

Ora è anche difficile trovare gli aggettivi esatti. Quelli per glorificare l’ottavo centro di Valentino Rossi (su nove gare), ma anche quelli per ringraziare la dea bendata, che (è risaputo) aiuta gli audaci. In effetti sulla pista del Sachsenring, nella ex Repubblica Federale di Germania, la fortuna ha aiutato parecchio il dominatore della stagione e contribuendo non poco alla vittoria nella nona prova del motomondiale 2002, ultima prima della pausa estiva. A spianargli la strada una doppia caduta che ha coinvolto chi lo precedeva, esattamente come una settimana fa in Inghilterra. Artefice involontario è stato Barros, autore di una entrata di curva oltre il limite che gli ha fatto perdere aderenza all’anteriore ed a centrare l’incolpevole Jacque (Yamaha 2T) che comandava la graduatoria. In verità Valentino era già stato in testa, ma un errore durante una cambiata ha permesso ai suoi inseguitori di tornare davanti, costringendolo in terza posizione, subito davanti a Biaggi. Senza quel contatto ravvicinato fra Barros e Jacque, molto probabilmente le vecchie “ex-500” avrebbero reso tutto più difficile al campione di Tavullia, per l’estrema agilità ed elevata competitività dimostrata dalle due tempi su questo tortuoso e stretto circuito. Valentino però era lì, dopo aver rimontato un avvio guardingo. Un colpo di fortuna, il secondo consecutivo dopo la scivolata di Checa in Gran Bretagna quando lo spagnolo era al comando, che ha permesso al pilota della RC2111V di allungare nelle ultimi giri il suo distacco su Biaggi, ottimo secondo e sul compagno di squadra Ukawa, di nuovo sul podio una settimana dopo il brutto volo di Donington.

“Siamo tre quattro tempi sul podio – ha commentato Rossi nel dopo gara – perché c’è sto un errore, quello che mi ha aperto la strada per la vittoria. Ho recuperato dopo il via ed ho cercato di restare dietro a Barro e Jacque. Poi a dodici giri dal termine ho provato ad andarmene, ma una volta in testa ho fatto un errore e mi sono ritrovato ancora terzo. Ho riprovato per tre o quattro giri, ma mi sono reso conto che sarebbe stata dura tornare davanti. Erano veramente veloci. Poi il colpo di scena, ma dovevo guardarmi da Biaggi e Ukawa che premevano molto da dietro. Ho stretto i denti e ce l’ho fatta: sono veramente felice. Un successo doppiamente importante perché non previsto, che è stato festeggiato con la tradizionale verve romagnola dai suoi numerosi tifosi accorsi sul circuito tedesco. Una notevole macchia gialla sui verdi prati che costeggiano questa pista da piega continua.

Ancora una volta dietro a Valentino è arrivato Max Biaggi, ma avrebbe anche potuto vincere se ( e non siamo solo noi a pensarlo) ci avesse creduto un po’ di più ed avesse spinto con maggior coraggio. Uno strano comportamento per chi, in cuor suo, un pensiero alla vittoria l’aveva fatto. “Sono molto stanco e provato. E’ stata una gara molto difficile – ha dichiarato il romano al suo rientro nei box – per la quale avevo altre ambizioni. Ho trovato molto traffico davanti a me, soprattutto all’inizio. Soffrivo nei cambi di direzione e mi stupivo di come Abe e Nakano potessero girare con facilità. Poi ho capito che potevo aumentare la mia velocità, che ero più rapido ed ho provato a raggiungere i primi. Il duo di testa però era troppo veloce, ma volevo giocarmela nel finale. Una volta caduti ero secondo ma ho preferito terminare in quella posizione senza ulteriori rischi. Sono contento anche per la Yamaha che sta lavorando sodo per recuperare. Quest’anno non sono mai stato così vicino alla vittoria come oggi”.


Fino alla doppia esclusione del duo di testa, la gara è stata quanto mai aperta e la bagarre per la vittoria sarebbe stata affascinante. Finalmente si è assistito ad una gara di gruppo con parecchi piloti in grado di puntare alla vittoria. Forse per avere gare più competitive e meno noiose sarebbe auspicabile far correre le motoGP su tracciati simili a kartodromi e di questo molti sono convinti. Oppure allargare la base delle moto da primato, con più case e maggior agonismo nelle varie specifiche tecniche. Ora c’è il tradizionale intervallo estivo e si tornerà in pista a Brno, nella Repubblica Ceca a fine agosto. In quell’occasione Kato sarà in sella alla stessa moto di Valentino, così si avranno ulteriori parametri per meglio analizzare la marcia trionfale del campione del mondo.


250: La pioggia grazia Melandri

Pokerissimo di Marco Melandri che sulla pista tedesca ha conquistato la quinta vittoria consecutiva. Particolare curioso è che il ravennate ha vinto la gara, dopo una caduta che di fatto l’aveva estromesso dalla corsa. Il motivo di questa alchimia è la pioggia, una costante nelle prove del nord Europa. Il GP della 250 è stato caratterizzato da un improvviso acquazzone, che ha indotto lo stop anticipato quando mancavano sei dei ventitre giri in programma. Quando è stata esposta la bandiera rossa in effetti Melandri era fuori gara, causa caduta, ma il regolamento recita che la classifica è stilata sulla conclusione del giro precedente. Quindi ha vinto Melandri, primo sul traguardo della ventiduesima tornata. Così Roberto Rolfo, che con il ravennate ha battagliato per tutta la gara, si è dovuto accontentare della piazza d’onore, nonostante la notevole stizza del suo team manager Gresini, contrariato per l’arresto anticipato della corsa. A rincuorarlo è stato lo stesso pilota torinese una volta tornato ai box. “Hanno fatto bene a sospendere – ha detto Rolfo - perché la pista era bagnata in modo anomalo e quindi pericolosa. Mi spiace non vincere ma stavo battagliando con Melandri, che andava molto forte. I regolamenti esistono per essere rispettati. Mi piacerebbe sapere come poteva finire..”. Il pilota ufficiale dell’Aprilia in effetti era al comando, stuzzicato dal proprio box a prendere la testa quando le prime gocce hanno fatto capolino sul circuito. “Nella caduta ho preso una botta alla testa ed allo stomaco – ha raccontato mogio il ravennate - poi mi hanno avvisato che la gara era sospesa. Ho ripreso incredulo la mia moto e sono tornato ai box. La festa che facevano mi ha convinto. E’ stata una bella gara, compromessa dalla pioggia. Certo non è bello vincere così, ma con questo risultato guadagno ancora punti”. L’argentino Porto con la terza posizione è salito per la prima volta nella sua carriera sul podio, dopo il ritiro nel GP inglese quando era al comando. Più indietro e staccato nella battaglia per le rimanenti posizioni, Fonsi Nieto ha concluso in quarta posizione, davanti a Roberto Locatelli, quinto ed al connazionale Elías. Con questa vittoria, Melandri incrementa il suo vantaggio nella classifica del mondiale piloti 250. “Macio” ora ha venticinque punti (una vittoria netta) di vantaggio su Nieto e quarantacinque su Rolfo, stabile terzo. Per la prima volta in questa stagione tre case diverse hanno occupato le prime tre posizioni: Aprilia con Melandri, Honda con Rolfo e Yamaha con Porto: un bell’augurio per il futuro. Magari targato 600 a quattro tempi…


125: Ancora Vincent

Seconda vittoria consecutiva per Arnaud Vincent, l’unico pilota francese della 125. E’ stato un dominio netto, dopo una gara corsa sempre davanti e che solo De Angelis ha cercato vanamente di contrastare. “ Sapevo di avere una moto veloce e perfetta – ha detto Vincent dopo il podio – perché il mio team italiano ha lavorato molto bene. Sto risalendo nella classifica mondiale ma l’importante ora è continuare su questa strada”. Il ventisettenne di Nancy in sella all’Aprilia del team Imola Circuit ha veramente dominato la gara, partendo benissimo ed andando in fuga. Solo l’altro sammarinese, Alex De Angelis è riuscito a tenere il suo ritmo dimostrando come l’Aprilia su questa pista fosse veramente competitiva. Terzo è arrivato Jenkner al suo terzo podio stagionale. Il tedesco ha battuto di un solo millesimo il campione del mondo Poggiali, penalizzato da una brutta partenza che ha condizionato la sua gara. “Meritavo il podio dopo la mia rimonta – ha commentato abbattuto Poggiali – però un piccolo millesimo fa la differenza e sono quarto. Ora però dobbiamo lavorare per recuperare lo svantaggio che qui si è evidenziato”. In effetti il sammarinese più conosciuto al mondo è transitato solo quattordicesimo nel primo giro e da lì ha cominciato la rincorsa fino ai piedi del podio, mancato per un’inezia. Quinto è arrivato Pablo Nieto, ultimo del gruppetto di testa. Il primo italiano è Simone Sanna, che a sua insaputa ha dato una grossa mano a Poggiali, superando Pedrosa, oggi sottotono. Nella classifica iridata Poggiali resta in testa con venti punti su Pedrosa, mentre Vincent, terzo, ha recuperato sette punti al leader.

Fonte: il nuovo





sport - Shumi re della Formula 1

Schumi, re di Francia e della Formula 1
Penalità, pit stop, olio in pista, ko di Rubens. Tutte le condizioni erano presenti a Magny Cours per far vincere la ... McLaren

Maranello festeggia, i meccanici esultano e Michael Schumacher annega Todt, sul podio, nello champagne. La Francia incorona il pilota tedesco con sei gare di anticipo, conferma la sfortuna di Barrichello, rimette Montoya al suo posto e rilancia le quotazioni di uno dei migliori piloti del "Gran Circo": Kimi Raikkonen.
I semafori passano al verde, Montoya se ne va davanti a Schumi, ma le McLaren tengono il passo. Magny Cours segna da una parte il gran successo della Ferrari, con Michael che firma il quinto titolo, ma anche la rinascita della McLaren (come dalle profezie del Campione del Mondo) che prendono l'ascendente su delle inaffidabili Williams.
Il GP per una volta è appassionante, soprattutto perchè la Ferrari numero 1 non è mai in testa, se non tra un pit stop e l'altro. La meccanica delle vetture, ma soprattutto le gomme, sono messe a dura prova ed a farne le spese sono quasi tutte le scuderie. Rubens Barrichello, nella sua sfortuna inveterata, assiste come può, al Gran Premio. L'elettronica ed i meccanici gli giocano un brutto scherzo ed il brasiliano non fa neppure un giro di pista.
Nel frattempo Montoya perde colpi. Massa si becca la prima penalità (per aver superato la linea bianca all'uscita dei box) "drive trought" (passaggio nei box senza sosta), seguito da Michael e Coulthard, per la stessa regione. Il campione del Mondo arranca dietro a Raikkonen, che le condizioni del motore Mercedes hanno portato in testa.
Il finlandese ce la mette tutta, poi incappa in una macchia d'olio, lasciata in pista dal motore di McNish (Toyota), esce largo e per Michael è la vittoria insperata.
Il resto è solo dettaglio. Come l'ottavo posto di Webber (Minardi) ed il decimo di Yoong (Minardi), che per una volta riesce a terminare la gara. Ralf chiude al quinto posto, probabilmente ordinato dalla scuderia, che sperava in Montoya per rimandare il brindisi a Maranello. Ma il colombiano ha confermato i dubbi sul suo effettivo valore. Per l'ennesima volta.

Fonte: Datasport





sport - Reggina: si tratta per Gargo

Reggio Calabria - 18 luglio 2002 - Il blocco degli extracomunitari non dovrebbe creare grossi problemi al club amaranto. Il paraguaiano Paredes è stato tesserato prima del blocco, quindi dovrebbe essere ancora possibile acquisire il cartellino dell'argentino Zapata, giovane centrocampista del River Plate.
Inoltre può proseguire la trattativa con l'Udinese per Mohamed Gargo. Infatti i giocatori extra Ue già militanti in Italia possono essere acquistati liberamente.





sport - Cosenza/ raduno a Lorica

Raduno Cosenza; Zaniolo c'è, però andrà via

Lorica (CS) 18 luglio 2002 - Primo impatto tra nuovi e vecchi giocatori del Cosenza con la tifoseria a Lorica dove la squadra si e' radunata per svolgere la prima fase di preparazione precampionato. Assente il solo Edusei, si sono presentati tutti gli altri, compresi Igor Zaniolo e Riccardo Zampagna i cui trasferimenti ad altre societa' dati per certi fino a qualche giorno addietro, non sono piu' tali.





sport - Reggina: in arrivo Gargo e Zapata?

Reggio Calabria 17 luglio 2002 - Ormai definito l'acquisto di Paredes, si parla anche di Cirillo. Sono praticamente definiti gli accordi tra Reggina e Porto per Carlos Humberto Paredes. Manca solo l'ufficialità da parte della società amaranto.

Intanto la dirigenza sta trattando l'acquisto di altre due pedine importanti. Si tratta di Mohamed Gargo dell'Udinese e Victor Zapata del River Plate.

Entrambi hanno dato la loro disponibilità al trasferimento e nei prossimi giorni le operazioni potrebbero essere concluse. Si parla anche di Cirillo del Lecce.





sport - Reggina: preso Paredes

Reggio Calabria 16 luglio 2002 - Dopo un giapponese (Nakamura), un paraguayano e forse un argentino. La Reggina si veste di straniero.
Il ds reggino Martino, dopo la missione in Portogallo, ha chiuso con il centrocampista Carlos Paredes, 25 anni, nazionale del Paraguay che gioca con la maglia del Porto. La società amaranto per averlo ha versato 5 milioni di euro.
Nazionale paraguayano con 44 presenze, 7 reti (una delle quali al Brasile nelle qualificazioni mondiali per il 2-1 della sua Nazionale) e due Mondiali disputati, Paredes è un mediano che è in patria è ritenuto il calciatore più rappresentativo della Nazionale fino a poche settimane fa allenata da Cesare Maldini. Classe 1976, 76 kg distribuiti su 180 cm, Paredes ha iniziato la carriera in Paraguay, nella squadra della sua città, l’Olimpia di Asuncion, con la quale ha vinto due titoli prima di trasferirsi al Porto. In due anni nel campionato portoghese è stato titolare del Porto dove ha giocato 57 partite di campionato giungendo 2° e 3° con questa squadra, vincendo una Coppa del Portogallo e partecipando a due Champions League con oltre 20 presenze.

Dal mercato sudamericano potrebbe approdare il 23enne esterno sinistro del River Plate Victor Zapata. Il centrocampista (se arriverà in riva allo Stretto) lo farà con la formula del prestito con diritto di riscatto.

La Reggina è sulle tracce del difensore Marco Caniera, 23 anni, in comproprietà con l'Inter, reduce da una buona stagione in prestito al Benfica.

Per quanto riguarda infine l'attacco, alla Reggina piace il 20enne Roberto Nanni del Velez Sarsfield. La pista Maniero sembra invece diventata impraticabile nelle ultime ore, visto che il Venezia è in alto mare dopo la 'fuga' del presidente Zamparini al Palermo.





sport - Valentino Rossi vince in Inghilterra

Motomondiale, Rossi vince
Donnington, ennesimo screzio tra i due piloti

Nelle 500 vince Rossi e non è una novità. Così come non è una novità l'ennesimo screzio tra Rossi e Max Biaggi. Nelle 250 Vince Melandri, per il quarto gran premio consecutivo. Nelle 125 Poggiali arriva terzo e evidenzia qualche problema con la sua Gilera. Anche il motomondiale di Inghilterra parla italiano.
125 - Arnaud Vincent si aggiudica il GP di Gran Bretagna della 125. Il francese dell'Aprilia brucia lo spagnolo Daniel Pedrosa con una gara senza errori che gli consente di recuperare qualche punto al leader iridato Manuel Poggiali. Quest'ultimo arriva terzo, faticando: la sua Gilera infatti non è parsa eccezionale. Manuel ha provato a inserirsi nella volata per la vittoria ma Vincent e Pedrosa sembravano avere un passo più veloce. Volata che avrebbe potuto interessare anche Lucio Cecchinello, altro protagonista del gruppo di testa, ma caduto malamente a pochi giri dalla fine.

Ordine d'arrivo
1) Arnaud Vincent (Fra/Aprilia) 42'57"387 media 146.198
2) Daniel Pedrosa (Spa/Honda) 0"193
3) Manuel Poggiali (RSM/Gilera) 0"699
4) Masao Azuma (Gia/Honda) 13"482
5) Steve Jenkner (Ger/Aprilia) 13"643
6) Joan Olive (Spa/Honda) 14"073
7) Alex De Angelis (RSM/Aprilia) 15"650

Questa la classifica piloti della classe 125 dopo otto prove.
1) Poggiali (Rsm) 147 punti
2) Pedrosa (Spa) 131
3) Vincent (Fra) 128
4) Cecchinello (Ita) 91
5) Jenkner (Ger) 80
6) P.Nieto (Spa) 54
7) Sanna (Ita) 48
8) Ui (Gia) 46
8) Olive (Spa) 46
10) Azuma (Gia) 45

Fonte: La repubblica





sport - Reggina/interessamento per l'olandese Van Hooijdonk

Reggio Calabria Luglio 2002 - Improvviso cambio di rotta della società amaranto sul fronte Mboma. Di fronte ai tentennamenti del giocatore camerunense al trasferimento a Reggio Calabria, la Reggina ha deciso di interrompere le trattative e cambiare obiettivi. Nelle ultime ore si parla di un interessamento per l'attaccante olandese del Feyenoord Pierre Van Hooijdonk. Le voci di un interesse della formazione amaranto per il giocatore africano si erano diffuse in mattinata, sul sito della società stessa. Intanto sembra che Mamede possa passare al Napoli in cambio di Vidigal.





sport - Reggina: per Luizao problema ingaggio

Reggio Calabria 10 Luglio 2002 - Si complica l'acquisto di Luizao, che si è svincolato dal Gremio. L'attaccante brasiliano ha un ingaggio di circa 1,5 milioni di euro, una cifra troppo elevata per le casse della società amaranto. Comunque la trattativa è ancora in corso e potrebbe avere nuovi ed importanti sviluppi. Per quanto riguarda il discorso portiere, è sempre Ruslan Nigmatullin il favorito. La trattativa con il Verona è in fase di stallo, ma potrebbe chiudersi presto.





sport - A Silverstone doppietta Ferrari

Doppietta Ferrari: Schumi a un passo dal mondiale
A Silverstone il tedesco coglie il settimo successo stagionale: in Francia può vincere il titolo. Strepitoso Barrichello: parte dall'ultima fila e arriva secondo. Montoya sul podio.

Le Rosse ammutoliscono Silverstone. Doppietta numero 56 del Cavallino: Schumi primo, Barrichello secondo, davanti a Montoya. Dietro Villeneuve e Panis, Hedfield e Fisichella. Dominio in casa degli avversari diretti: Williams e McLaren a orecchie basse. Corsa dominata dal meteo e uccisa dalla Ferrari, dilagante. Ci prova Montoya, invano. Rubinho parte in fondo (si spegne la macchina prima del via) e va sul podio. Non c’è storia. A Michael bastano 5 punti in più rispetto a Montoya (4 rispetto al fratello) per iridarsi già a Magny Cours.
Le 13.00 in Inghilterra – c’è il fuso –, nuvoloni in cielo a dare il via a Silverstone 2002. A Barrichello butta male da subito, da prima dei semafori: la rossa si spegne al via del giro di ricognizione, partirà in fondo a tutti. Coltello tra i denti, come si usa dire.

Si parte lisci, con la griglia che si trasferisce ordinata verso la prima curva: Montoya, Schumi grande, Schumi piccolo, Raikkonen quarto. Massa mette la Sauber sull’erba e dà il via a una serie di testacoda, unico sussulto del via, riprenderà la pista con un po’ di mal di testa. Non parte McNish (Toyota), problemi al motore: si trascinerà ai box per lasciar giù la macchina e guardarsi il GP dal Motorhome. Rubinho che inizia a mangiarsi macchine, scavalcandone sei nei primissimi chilometri Raikkonen si beve Schiumino mentre la coppia di testa inizia il tira e molla, con un secondo variabile tra i due e un vuoto crescente dietro. La pioggerella iniziale si irrobustisce, aumentano le gocce sugli obiettivi delle telecamere.

I primi due decidono di far divertire il pubblico: giro 6, centimetri tra le monoposto, non di più, ruote bloccate alle staccate, sportellate e sguardi, ma non cambiano le posizioni, mentre Salo là dietro tira una piroetta, dopo aver toccato il cordolo bagnato, seguito da lì a poco dalla Minardi di Weber, che spegne il motore nella terra e si sfila il casco. Ciao. Massa si rigira al giro 10, giusto per non perdere il vizio, ma rimane in corsa. Sfortunatamente per gli altri.

Aumenta la pioggia, è una sagra di traversi, si pattina sull’asfalto, provate voi a domare 800 cavalli sulle pozzanghere. Inizia il turbinio dei cambi gomme. Tutti dentro, te caldo e pneumatici rain. Riparte Montoya, riparte Schumi, Barrichello è una scheggia, Ralf ha qualche problema. Trulli nella bagarre si ritrova quarto. Coulthard decide di non rientrare, l’unico, fa il duro, alza un filo la visiera per togliere l’appannamento dilagante, ma va, è terzo, spera nel sole. Due giri e si arrende, cambia le gomme pure lui e rientra undicesimo. Bella scelta. Frenata della Abbey, Montoya è largo, troppo, si infila un fulmine rosso, all’interno: Schumi in testa. È il sedicesimo lap.

Duello Ralf Schumacher-Raikkonen, zigzagando sul bagnato, il finlandese passa il fratello del kaiser, è quinto. Rubinho decide di fare lo Schumacher e si beve Montoya (lento) sul rettilineo del traguardo. Com’è come non è, il paulista parte ultimo e dopo 19 giri è secondo. Chapeau. La pioggia si stabilizza, leggera. Coulthard non avvisa nessuno e decide di rientrare ai box per rimettere le gomme d’asciutto: ci impiegherà una vita, harakiri. Irvine accartoccia il musetto del giaguaro sul muro, giro 25, ritiro, mentre Schumi doppia Bernoldi con brivido.

Metà gara e pura estate inglese: sul rettilineo piove, alla curva Stowe, lato opposto, no. Bonus a mille e strateghi con le mani nei capelli. Terzo testacoda di Massa, non fa più notizia; quello di Coulthard, che centra un cartello in polistirolo frantumandolo, già di più. Schumino ai box: trenta secondi per provare a mettere benzina, invano. Ralf scuote la testa, i meccanici prendono a calci il bocchettone, niente da fare. Ci riproveranno più avanti, con successo: bravi. Barrichello si gira, perde 21 secondi dal capo squadra, ma riparte. Otto secondi al box per Michael, che monta le intermedie. Si trotterella verso i giri finali. Trulli si ritira, peccato. Ennesimi pit-stop, ennesimi cambi gomme. Coulthard continua la giornata da dimenticare, con una scampagnata nell’erba.

Montoya infila Rubinho in staccata, alla Bridge, e si mette in mezzo alle Rosse. Secondo. La pista si asciuga, il colombiano si scalda. È duello. Rubens non ci sta, riacciufferà il secondo posto, una manciata di giri più tardi, mentre Schumi inanella un giro record dopo l’altro, là davanti. Countdown. Finirà così. Mameli, tripudi. Mondiale finito. In Francia, tra due settimane

ORDINE D'ARRIVO
1. M.Schumacher (Ferrari) in 1h31'45"015 alla media di 201.649 Km/h; 2. Barrichello (Ferrari) a 0'14"578; 3. Montoya (Williams) a 0'31"661; 4. Villeneuve (Bar) a 1 giro; 5. Panis (Bar) a 1 giro; 6. Heidfeld (Sauber) a 1 giro; 7. Fisichella (Jordan) a 1 giro; 8. R.Schumacher (Williams) a 1 giro; 9. Massa (Sauber) a 1 giro; 10. Coulthard (McLaren) a 2 giri; 11. Button (Jaguar) a 2 giri; 12. Button (Renault) a 6 giri.

CLASSIFICA PILOTI
1. M.Schumacher (Ferrari) punti 86; 2. Barrichello (Ferrari) 32; 3. Montoya (Williams) 31; 4. R.Schumacher (Williams) 30; 5. Coulthard (McLaren) 26; 6. Raikkonen (McLaren) 11; 7. Button (Renault) 10; 8. Fisichella (Jordan) 6; 9. Heidfeld (Sauber) 6; 10. Massa (Sauber) 4; 11. Trulli (Renault) 4; 12. Irvine (Jauguar) 3; 13. Villeneuve (Bar) 3; 14. Salo (Toyota) 2; 15. Frentzen (Arrows) 2; 16. Webber (Minardi) 2; 17. Panis (Bar) 2.

CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. Ferrari punti 118; 2. Williams 61; 3. McLaren 37; 4. Renault 14; 5. Sauber 10; 6. Jordan 6; 7. Bar 5; 8. Jaguar 3; 9. Arrows 2; 10. Toyota 2; 11. Minardi 2.