24 Agosto 2033 - Più amara del previsto è stata per la Ferrari la terra d'Ungheria: Schumacher solo 8/o, Barrichello fuori per un cedimento strutturale della sua monoposto, Montoya (3/o) a 1 solo punto da Schumi nella classifica mondiale, Raikkonen (2/o) a 2 punti. Mentre Fernando Alonso celebra a Budapest la prima vittoria di una carriera che si annuncia per lui esaltante, già segnata da un record: è il più giovane pilota di sempre ad aver vinto un gran premio. Questo il responso dell'Hungaroring. La gara ha avuto la sua prima (ma fondamentale) svolta già alla partenza. Una partenza incredibile per il gioco di sorpassi, errori, prudenze e flop che ne è scaturito. Nell'ordine: Alonso, scattato dalla pole, con la sua Renault ha mantenuto agevolmente la testa e ha affrontato da solo la prima curva, per poi lanciarsi sull'Hungaroring a una velocità superiore rispetto a tutti gli altri di 1" al giro. Ralf Schumacher invece, partito dal lato sporco della pista, con la sua BMW-William è stato protagonista di uno start disastroso: da 2/o a 18/o. Già alla prima curva era stato tagliato fuori da Webber (Jaguar) (che farà da tappo a lungo per gli altri). Nel tentativo di recuperare, ha sbagliato in pieno la seconda curva ed è andato in testa coda. Lo hanno superato tutti. Nell'ordine: Barrichello (da 3/o a 5/o), Raikkonen (da 7/o a 4/o), Trulli (da 6/o a 5/o), Coulthard (da 9/o a 6/o). Buona, invece, la partenza di Michael Schumacher che non solo ha guadagnato una posizione (da 7/o a 8/o) ma soprattutto ha superato Juan Pablo Montoya, che partiva davanti a lui.
Mentre Alonso a bordo di una Renault più leggera (é stato il primo a fermarsi ai box) ha continuato a guadagnare. Dietro di lui la gara (che ha visto una eccezionale rimonta di Ralf Schumacher, da 18/mo a 4/o), si è sviluppata in modo relativamente monotono fino al primo pit stop. Che è giunto per tutte le scuderie tra il 13/o e il 17/mo giro. Dopo questa prima sosta il gran premio d'Ungheria ha visto delinearsi queste posizioni: Alonso, Raikkonen, Webber, Trulli, Barrichello, Montoya, Michael e Ralf Schumacher. Fino al 19/mo giro, quando c'é stato il primo colpo di scena: in pieno rettilineo la Ferrari di Rubens Barrichello ha visto cedere di colpo la sospensione posteriore sinistra. Ad una velocità della vettura di 290 km/h la gomma si è letteralmente staccata dalla monoposto che è diventata ingovernabile. Barrichello è andato a sbattere contro le barriere frontalmente. Illeso, ma la Ferrari distrutta. Era l'inizio del 20/mo giro. Barrichello prima di uscire dall'abitacolo ha scagliato lontano il suo volante, gara finita.
Dietro di lui l'altra Ferrari di Michael Schumacher ha trovato a sua volta non poche difficoltà. Superato al primo pit stop da Montoya, il tedesco al 29/mo giro, mentre era 5/o, si è visto superare in pista dal fratello. E via via da altri, per un gran premio che di giro in giro, su un asfalto che ha toccato anche i 47 gradi, si è trasformato in un calvario per lui e per le gomme Bridgestone della sua Ferrari. Con il passare dei minuti Schumi, fermatosi per il 2/o pit stop al 40/o giro, è scivolato indietro fino a essere l'ultimo tra i grandi: addirittura 8/o, dietro (nell'ordine) a Alonso, Raikkonen, Montoya, Webber, Ralf, Coulthard e Trulli. Una sofferenza. Culminata a 8 giri dalla fine con l'onta di un doppiaggio: quello infertogli da Fernandito Alonso, detto 'el nano', il più giovane vincitore di sempre nella storia della formula 1. Quasi un simbolico passaggio di consegne tra il re che lotta per non diventare passato, e il principe che è più che mai lanciato ad essere il futuro. Il presente, invece, vede i tre pretendenti al titolo chiusi in due punti: 72 Schumacher, 71 Montoya, 70 Raikkonen. Monza si annuncia esaltante.
Fonte: Il Nuovo