23 Settembre 2002 - 02 Ottobre 2002



sport - Qualificazione del Milan ad un passo. La Juve domina il Newcastle

Del Piero Inzaghi: che doppiette
Qualificazione del Milan ad un passo. La Juve domina il Newcastle


La Juventus supera per 2-0 il Newcastle in un incontro valido per la 3a giornata del Gruppo E della Champions League (prima fase). Ancora a segno, con una doppietta, il capitano bianconero Alex Del Piero, prima con una magistrale punizione (65'), poi con un bel destro dal centro dell'area di rigore (81').

Nessuna novità nello schieramento della Juventus rispetto a quanto previsto alla vigilia dell'incontro. Un 4-3-1-2 nel quale la pedina più importante pare subito Nedved, che ha il compito di svariare su tutto il fronte offensivo e servire Del Piero e Di Vaio. I padroni di casa partono subito bene: al 3' minuto bel numero di Baiocco sulla destra, serve Nedved che crossa per la testa di Di Vaio, ma la palla è a lato. Risposta del Newcastle al 5', quando Robert dai 20 metri prova con uno spiovente che sfiora la traversa della porta di Buffon. La Juventus prova a fare male all'avversario per vie laterali, dove Nedved e Thuram riescono spesso a sfondare la retroguardia inglese. Al 13' però i bianconeri perdono Marco Di Vaio. L'attaccante della Juventus perde conoscenza dopo uno scontro aereo con O'Brien (testata alla tempia sinistra) e dopo il pronto intervento dei medici esce dal campo in barella. Al suo posto David Trezeguet. Proprio il francese nel breve volgere di 60 secondi sfiora il gol due volte, prima con un tiro da fuori deviato e poi con una conclusione da sottomisura alta. Il gioco della squadra di Lippi è un moto perpetuo, ed al 21' è Del Piero a far gridare al gol con una magia di sinistro dal vertice destro dell'area che si va a stampare sulla traversa. La retroguardia della squadra di Robson è lenta ed imprecisa, e la Juventus ha tutta l'aria di poter affondare il colpo in qualsiasi momento. Come al 29', quando Nedved salta due avversari sulla sinistra, entra in area ed a tu per tu con l'estremo avversario manda incredibilmente a lato. Ma nel finale brivido per gli juventini: al 46' Dyler scende sulla destra, mette in mezzo per Shearer che controlla male favorendo la conclusione di Robert al quale si oppone alla grande Buffon.

I primi minuti della ripresa si sviluppano sulla falsariga del primo tempo, con i padroni di casa a fare la partita. Al 51' Trezeguet fa gridare al gol allorchè sfiora soltanto un cross dalla destra di Baiocco, ma la palla sfila sul fondo. I padroni di casa capiscono che sulle fasce gli inglesi soffrono e spesso affondano. Al 58' Nedved scende sulla sinistra e mette in mezzo per Trezeguet, che da un metro colpisce debolmente. Alla Juventus manca l'acuto decisivo, che arriva al 63' grazie alla sua "anima": Alessandro Del Piero. Una magia del fuoriclasse di San Vendemiano porta in vantaggio i bianconeri: punizione del limite dell'area che va ad infilarsi all'incrocio del pali alla destra di Given. La reazione del Newcastle è rabbiosa ed al 68' gli pareggiano con Shearer, ma Temmink annulla per fuorigioco di Jenas. Ma è solo una fiammata in mezzo al dominio bianconero La Juventus fa il buono ed il cattivo tempo, domina grazie ad un Nedved uomo ovunque ed un Del Piero rinfrancato dal gol. Trezeguet non è ancora al meglio e si vede. Il francese c'è ma gli manca lo spunto decisivo per mettere in rete le numerose occasioni create dai suoi compagni. Ma all'81' Del Piero corona la sua prestazione con una doppietta: Davids scende sulla sinistra, mette in mezzo per Trezeguet che lascia sfilare per il suo compagno che dal limite dell'area resiste ad una carica e spedisce in rete. Nel finale è monologo Juventus, ma il risultato non cambia.


Il Milan di Superpippo Inzaghi ha conquistato a Monaco di Baviera la sua terza vittoria consecutiva nella prima fase della Champions League, battendo il Bayern per 2-1. E' successo tutto nella ripresa, con il centravanti rossonero a segno al 51° su assist di Seedorf e all'83° grazie ad un cross di Serginho. In mezzo, al 54°, la rete di Pizarro di testa.

Il Milan è in campo con la formazione tipo, a parte Shevchenko. Senza straripare, è il Bayern a fare la partita, anche se per tutto il primo tempo i pericoli (minimi) giungono con tiri da fuori (specialmente di Ballack), quasi sempre fuori di poco. I rossoneri non riescono ad essere corti, ad imporre il gioco o a punire in contropiede. Si fa vedere Rui Costa con qualche spunto personale, mentre l'altro grande assente contro la Lazio, Pirlo, è più dannoso che utile visto che in fase di interdizione non è molto positivo.

La ripresa si apre con due fuochi d'artificio. Al 6° un'ottima combinazione Seedorf-Rivaldo-Seedorf mette Inzaghi, 41° sigillo europeo, solo ad un metro dalla porta. Superpippo non può sbagliare, ma il vantaggio della banda di Ancelotti dura solo tre minuti, fino a quando Salihamidzic si beve Pirlo sulla fascia destra e pennella al centro dove Pizzarro svetta su Nesta e pareggia. La gara prosegue con uno sterile dominio territoriale dei bavaresi mentre il Milan, con in campo Serginho al posto di Pirlo, cerca di pungere in contropiede. La tattica funziona all'83° quando il brasiliano dalla sinistra pennella per 'Superpippo': colpo di testa deciso, Kahn non può far nulla. Nel finale solo una bella parata di Dida su punizione di Ballack, poi la fine.

I rossoneri espugnano Monaco dopo la vittoria del Riazor di mercoledì scorso. I punti in classifica ora sono 9, e la qualificazione è veramente ad un passo. Basterà un risultato positivo contro il Bayern il 23 ottobre, sostanzialmente, per centrare il primo traguardo stagionale.





sport - Crotone/ Autieri:"Campiamo alla giornata"

Crotone 30 Settembre 2002 - Auteri, allenatore della capolista: “Siamo riusciti a trovare subito il gol. E abbiamo avuto più determinazione nel cercare la vittoria contro una squadra che non ci ha impensierito, anche se ha un ottimo organico. Giocare allo Scida è sempre un motivo in più per regalare ai nostri tifose successi che ci servono per tornare in serie B. Comunque campiamo alla giornata, senza preoccuparci della classifica.” Dal Fiume, mister dei marchigiani: “Nella prima mezz’ora abbiamo avuto un approccio rinunciatario alla gara. Abbiamo sottovalutato il Crotone e pensavamo di poter strappare un pareggio. Anche perché a Benevento, con la stessa tattica attendista, basata sul gioco di rimessa, siamo riusciti a pareggiare. Recriminiamo su un rigore non concesso. Ma è anche vero che non abbiamo trovato sbocco sulle fasce e che il secondo gol ci ha tagliato le gambe.”





sport - Dopo la Ferrari niente

Il Gran Premio degli Stati Uniti con ennesima prova di forza della Ferrari, ingentilita questa volta da un atto di galanteria finale: Michael Schumacher domina tutta la corsa e all'ultimo istante decide che è il momento di lasciare la strada a Rubens Barrichello. Le rosse arrivano in parata e Schumi fa vincere il brasililano, correndo ad abbracciarlo dopo il traguardo.

Quella di Barrichello nel Gp degli Usa - penultima prova prima del finale a Suzuka - è la quarta vittoria personale della stagione e la quinta della carriera. La casa di Maranello piazza l'ottava doppietta dell anno (la quarta consecutiva) e la 158/a vittoria della sua storia, con il brasiliano che si assicura matematicamente la seconda posizione in campionato.

Dietro le rosse, mai disturbata nel loro dominio, c'è posto sul podio per la McLaren di David Coulthard, mentre le Williams pasticciano da sole all'inizio del Gran premio degli Usa e possono consolarsi solo con il quarto posto di Juan Pablo Montoya, di fronte alla Renault dell'italiano Jarno Trulli (per la quarta volta a punti quest'anno) e alla Bar di Jacques Villeneuve.

L'unico brivido Schumacher lo ha dato prima di partire, fermandosi troppo avanti sulla griglia, ma in grado comunque di riprendere subito l'allineamento.

La partenza è un duetto Ferrari, con Schumi che esce deciso in testa dalla prima curva e il brasiliano che lo segue da vicino. Dietro di loro, Coulthard
lancia subito la McLaren nell'ennesimo inseguimento senza speranze della stagione, mentre Montoya si fa superare dal compagno di squadra, Ralf Schumacher.

Ma passa un solo giro e le Williams-Bmw si mettono nei guai da sole. Ralf e Juan arrivano insieme alla fine del rettilineo, con il colombiano all'esterno e il tedesco che frena disperatamente, prima di entrare in testa coda. Le due vetture si urtano e Schumacher ha la peggio, perdendo l'alettone posteriore. Ai box, le telecamere sorprendono il direttore tecnico della Williams, Patrick Head, che impreca di fronte al monitor. Montoya retrocede dal quinto al settimo posto, ma l'auto sembra non aver riportato danni gravi, mentre Ralf rientra ai box e riparte dal fondo.

Jarno Trulli approfitta della situazione per infilare la sua Renault in quarta posizione, mentre Jacques Villeneuve al 13° giro supera per la quinta posizione la McLaren di Raikkonen, che al 17° si fa scavalcare anche da Montoya. Là davanti, lontani,Schumacher e Barrichello si esibiscono in una serie giri più veloci.

Villeneuve apre la serie delle soste ai box al 25° giro, seguito al 27° da Schumi, che si ferma per 8 secondi di fronte ai meccanici. Stesso tempo per la prima sosta di Barrichello, al 28° giro. Dopo le prime soste, le due Ferrari restano al comando in posizione invariata di fronte a Coulthard, che sceglie un solo rifornimento. A metà gara, il duello tra Trulli e Villeneuve diventa uno degli eventi più caldi della gara.

Le McLaren scelgono il 42° e 43° giro per i loro unici pit- stop della gara, con Coulthard e Raikkonen che tentano di approfittare della sosta in meno per guadagnare su Ferrari, Bar e Williams. Sei giri dopo le Ferrari aprono il box per la seconda volta, con Schumi che sosta 7"8 e Barrichello due decimi meno di lui. L'uscita lascia tutto invariato, con Coulthard che continua a viaggiare a 15" dal campione.

Raikkonen rompe al 52° giro e sparisce dalla zona punti,mentre le Ferrari si avviano solitarie a vincere. All'ultimo ingresso sul rettilineo, Schumi frena, Rubens lo affianca e il tedesco gli fa segno di vincere: "Tocca a te".

Fonte: Sports





sport - Como Reggina 1-1

Reggina: Mutti "Punto importante per il morale"
Quando il pari è di rigore


Como e Reggina cancellano lo zero in classifica, ma se il pareggio in trasferta è risultato che alla fine soddisfa la Reggina, dopo la beffa a tempo scaduto di sette giorni fa contro l'Inter, i comaschi non hanno molto di che gioire: il doppio confronto casalingo contro Empoli e Reggina, dirette concorrenti nella lotta per non retrocedere, ha fruttato un solo punticino. E domenica prossima vanno al Delle Alpi contro la Juve.

Alla fine il pareggio è comunque risultato giusto, anche se gli amaranto sono apparsi più pericolosi ed hanno mostrato carattere nel reagire con veemenza al vantaggio del Como, arrivato su calcio di rigore dopo un quarto d'ora. Dopo quel gol, la formazione di Dominissini si è limitata a controllare l'avversario, secondo la tattica che lo scorso anno le ha fruttato la promozione in A. Stavolta non ha funzionato: 'colpa' della Reggina, che nella ripresa si è imbottita di attaccanti (tre più Nakamura a sostegno), e colpa di un rigore che i lariani hanno contestato lungamente, anche negli spogliatoi.

Il Como, pur confermando i progressi mostrati una settimana fa a Parma, specie in avanti, non ha avuto le idee chiare ed ha trovato enormi difficoltà nel tirare in porta, a differenza della Reggina, che specialmente nel primo tempo è andata alla conclusione più volte con i centrocampisti. Tutte le azioni offensive dei lariani sono passate per il piede di Benny Carbone, spesso però lasciato troppo solo, che non ha potuto contare sull'ariete Bjelanovic, apparso poco convinto, falloso e impreciso nei controlli.

Nel primo tempo, Reggina con lo schieramento annunciato: una punta sola (Di Michele), con alle spalle Nakamura, centrocampo a cinque con Cirillo spesso proiettato in avanti nel ruolo di ala destra e difesa a tre. Nel Como, Bjelanovic è stato invece preferito a Godeas.
La prima occasione è per la Reggina dopo soli due minuti: Mozart si libera e da 30 metri scaglia un destro che Brunner riesce a deviare in angolo. Il Como si vede al 5', con uno scambio in velocità tra Carbone e Pecchia, che si libera al limite dell'area, ma è fermato da Pierini in tackle. I calabresi giocano meglio, fanno girare la palla e fanno spesso fruttare l'uomo in più a centrocampo. Tuttavia è il Como a passare al 16': punizione dalla destra di Allegretti, colpo di testa in area all'indietro di Binotto che finisce contro il braccio alzato di Vargas. E' rigore, che Carbone trasforma con un tiro angolato alla sinistra di Castellazzi: l'ultimo gol 'italiano' del fantasista calabrese risaliva a sei anni fa in Inter-Manchester United.

La reazione ospite è rabbiosa: dal 22' al 27' vanno alla conclusione Morabito (tiro deviato in angolo) Cirillo (parata di Brunner) e Di Michele, che spara alto da ottima posizione. Nella ripresa, Mutti toglie un difensore, Vargas, e inserisce la seconda punta, Rastelli. Nove minuti dopo entra il terzo attaccante, Savoldi, e al 16' arriva il pareggio. In una mischia in area per una punizione calciata da Nakamura, Bolognino vede una spinta di Padalino ai danni di Pierini, che cade in area, peraltro lontano dalla palla: è rigore, che il giapponese trasforma spiazzando Brunner.

Il Como prova a ripartire, inserisce Godeas a fianco di Bjelanovic, ma non punge. A dire il vero l'occasione giusta la crea pure, nel finale, ma finisce sul piede sbagliato, quello del difensore Stellini, che svirgola il pallone dopo una bella azione corale. Poi è Brunner a bloccare un tiro di Savoldi e salvare almeno il pari.


Como-Reggina 1-1 (1-0).
Como (4-4-2): Brunner 6.5, Tomas 6 (26' Gregori sv), Padalino 6, Stellini 6, Tarantino 5.5 (31' st Brevi sv), Binotto 5.5 (26' st Godeas 6), Cauet 6.5, Allegretti 6.5, Pecchia 6, Carbone 6.5,
Bjelanovic 4.5 (1 Ferron, 19 Music, 27 Serna, 29 Corrent). All.: Dominissini 6.
Reggina (3-5-1-1): Castellazzi 6, Franceschini 5.5, Vargas 5 (1' st Rastelli 6), Pierini 6 (34' Jiranek sv), Cirillo 6.5, Paredes 6, Mozart 7 (9' st Savoldi 6.5), Mamede 6, Morabito 6, Di Michele 6, Nakamura 6. (1 Belardi, 11 Leon, 35 Cozza 72 Veron). All.: Mutti 6.5.
Arbitro: Bolognino di Milano 5.5.
Reti: nel pt 16' Carbone (rigore); nel st 17' Nakamura (rigore).
Angoli: 4-3 per la Reggina
Ammoniti: Cirillo, Bjelanovic, Franceschini e Rastelli per gioco falloso; Binotto per proteste.
Recupero: 2' e 4'
Spettatori: 10.000.





sport - Cosenza battuta da Bazzani

Bazzani lancia la Samp in testa
Dopo la doppietta di Bazzani il Cosenza accorcia le distanze con Alteri


Con una doppietta realizzata da Bazzani nella ripresa la Sampdoria ha battuto con merito il Cosenza, ben messo in campo ma incapace di arginare lo strapotere, fisico e tecnico, della squadra di Novellino.

I padroni di casa, che hanno recuperato in extremis il regista Volpi, sono partiti subito all'attacco mettendo in difficoltà gli avversari. Al 16' Gasbarroni si è bevuto mezza difesa, portiere compreso, ma la sua conclusione è stata ribattuta sulla linea da Oshadogan in spaccata. Nel secondo tempo, dopo un tiro di Guidoni bloccato da Casazza, si è scatenato Bazzani.

Al 9' il centravanti è andato in rete con una gran botta di destro, su assist di Flachi, che si è infilata all'incrocio dei pali. Tre minuti dopo Bazzani si è ripetuto raccogliendo di testa un calcio di punizione di Volpi e superando il portiere Agliardi. Il Cosenza ha accusato il colpo e la sua reazione è stata tardiva: solo al 46' Alteri, sugli sviluppi di una mischia, ha ridotto le distanze. Ma ormai era troppo tardi.

Sampdoria - Cosenza 2-1 (0-0).
Sampdoria (4-4-2): Casazza, Sacchetti, Conte, Grandoni, Bettarini, Gasbarroni (36' s.t. Zivkovic), Palombo, Volpi (25' s.t. Bernini), Pedone, Flachi (31' s.t. Colombo), Bazzani. (12
Pinato, 25 Sakic, 97 Valtolina, 7 Rabito. Allenatore: Novellino.
Cosenza (4-3-3): Agliardi, Oshadogan, Pagani, Lanzaro, De Angelis (23' s.t. Alteri), Consonni, Edusei, Casale (16' s.t. Cardinale), Pedoldi (19' s.t. Baldi), Guidoni, Lentini. (1 Ripa, 18 Marco Aurelio, 23 Sabato, 37 Catania). Allenatore: Sala.
Arbitro: Morganti di Ascoli.
Reti: 9' e 12' Bazzani, 46' Alteri.
Angoli: 6 a 3 per la Sampdoria.
Recupero: 1' e 3'.
Ammoniti: Lanzaro e De Angelis per scorrettezze; Bazzani e Volpi per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 18 mila circa.

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sport - Coppa Italia: Reggina-Modena 1-0

Reggio Calabria 27 Settembre 2002
Va di misura alla Reggina il primo round nel confronto del primo turno a eliminazione diretta di Coppa Italia con il Modena. Il gol della vittoria è arrivato al 32' del primo tempo a conclusione di una fase di predominio della formazione di Mutti, che prima aveva tentato la via del gol con due conclusioni dalla distanza di Bogdani. L' azione è partita da un calcio di punizione battuto da fuori area da Veron e il mobilissimo Cirillo è stato bravo ad incunearsi nell' area modenese e a colpire di testa.

La prevedibile reazione del Modena (che può recriminare per un gol annullato per fuorigioco sullo 0-0) arriva nella prima parte della ripresa. La gara si vivacizza nel finale: prima Albino colpisce la traversa con un tiro dalla lunga distanza e poi Mauri spedisce a lato da buona posizione.





sport - Il Crotone ha acquistato Valoti

25 Settembre 2002 - Aladino Valoti è il nuovo acquisto del Crotone calcio. Il giocatore ha firmato con la società un contratto di un anno. Valoti è un centrocampista, nato 36 anni fa ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, ha giocato con l'Atalanta e il Palermo. Giuseppe Ursino, direttore sportivo del Crotone, ha dichiarato: "La societa' ha fatto un grande sacrificio - ha detto - per acquistare un elemento che sara' determinante per farci raggiungere il nostro obiettivo".





sport - Crotone a pieno punteggio

Crotone 24 Settembre 2002 - Crotone in vetta alla classifica dopo la vittoria contro la matricola siciliana Paternò. Risultato finale 3-1. Tutti euforici nel club pitagorico e più di tutti Artistico che ritrova il gol: “Credo di aver fatto fino ad ora il mio dovere. È un periodo che sto bene e che mi sento in forma a livello mentale e sono felice di mettere a disposizione della squadra questa mia condizione. D’altronde ho detto che avevo intenzione di riscattarmi dalla precedente stagione durante la quale non ho certamente brillato. Era la promessa che avevo fatto a me stesso, alla società ed ai tifosi e sono felice che tutto stia filando per il verso giusto”. Contento anche il tecnico Auteri: “Ho sempre detto che il nostro obiettivo è la promozione, ha affermato il mister rossoblu, ed i risultati dimostrano che noi stiamo lottando per questo obiettivo che riteniamo di primaria importanza. Intanto domenica prossima il Crotone giocherà di nuovo tra le mura amiche dello “Scida”. L’avversario di turno sarà la Vis Pesaro.





sport - La Bar: per Valentino Rossi un futuro in F1

La Bar offre una monoposto a Rossi
David Richards, titolare della scuderia inglese di Formula 1, gli metterà a diposizione uno dei bolidi guidati da Villeneuve e Panis. Surtees: "Vale ha talenti, se vuol passare alle due ruote deve farlo subito".

David Richards, titolare della Bar, è disposto a mettere a disposizione di Valentino Rossi, fresco iridato della MotoGp, la monoposto di Formula 1 con motore Honda con la quale corrono Jacques Villeneuve e Olivier Panis. Lo ha dichiarato Richards al settimanale SportAutoMoto in edicola martedì.

'SportAutoMoto' ha anche chiesto un parere sul pilota di Tavullia a John Surtees, l'unico campione del mondo su due ruote che abbia vinto anche il mondiale di Formula uno (ottenne il titolo con la Ferrari nel 1964). ''Mi sento - ha detto Surtees - di dare un consiglio a Valentino: ha talento e se pensa di fare il salto dalle due alle quattro ruote questo è il momento giusto per farlo. Può ripetere i miei successi''.

Fonte: Il nuovo





sport - Recoba gela la Reggina

Recoba tiene l'Inter in vetta
La squadra di Cuper a Reggio va in vantaggio con Vieri, viene raggiunta da un rigore di Nakamura al 90' ma l'uruguaiano in pieno recupero firma il 2-1: agganciate in testa alla classifica Milan e Juve.

La partita della Reggina diventa reale quando il tempo regolamentare cede spazio al recupero: è proprio in quel momento che Cannavaro stende Rastelli appena in area, sul lato sinistro. E Rodomonti assegna il rigore, e Nakamura lo segna, e.... e i difensori amaranto neppure si risistemano che Recoba ha già segnato. Non è possibile? Sì. E’ 2-1 per l’Inter, per la Reggina zero punti in due partite a causa di un abbaglio da euforia che potrebbe rimanere nella storia del calcio italiano. E allora, torniamo indietro, a rivedere "il film" della partita.

E’ solo il 7’ quando Christian Vieri, assistito da Francesco Coco, spazza via l’entusiasmo calabrese. Il vantaggio della squadra di Hector Cuper davanti ai 28mila ammutoliti del “Granillo” può significare l’inizio del disincanto, a dispetto di Nakamura (e della pubblicità delle multinazionali giapponesi, che faceva bella mostra di sé per 40 metri del perimetro dello stadio). Nella prima fase del primo tempo, dopotutto le squadre ancora si studiano: ma quando Savoldi cade in area ottenendo un cartellino giallo invece che un penalty, e ancor più quando Di Biagio allunga un pretenzioso pallonetto che non riesce a superare Castellazzi, il pubblico sugli spalti decreta che il match, al di là del risultato, è entrato nel vivo. Ottimo anche il controllo-e-tiro di Di Michele, ma un’impostazione “classica” penalizza gli amaranto, che avrebbero certo bisogno di un guizzo “alla Nakamura” per agganciare l’Inter. Potrebbe arrivare al 23’: rimpallato il tiro di Paredes, Mozart è solo e può “fucilare” Toldo dal limite, ma sciupa di poco alla sinistra del portiere avversario. Sprecone anche Recoba, meno brillante nel convergere verso la porta rispetto alle superbe cavalcate sulle fasce e a certe punizioni “traccianti”; delittuosa la “toppata” di Vieri, ottimamente imbeccato dal cileno a due metri dalla porta a inizio ripresa. Ma se si eccettua il gol, il bomber ha subìto per tutto l’incontro i puntuali raddoppi e il pressing asfissiante degli amaranto.

Proprio il tandem Vieri-Recoba avrebbe una straordinaria occasione per il raddoppio: ma Castellazzi interviene da leone sul cileno e quanto all’attaccante della Nazionale, il segnale più acuto arriva da Cuper che attende esattamente un minuto per avvicendarlo con Hernan Crespo. Poi è un assedio amaranto. Al 33’, una punizione angolatissima di Nakamura da destra sfiora il palo alla destra di Toldo. Un minuto dopo, Da Mozart lascia partire una sciabolata rasoterra da 30 metri: Toldo non può arrivarci, ma la palla non è nello specchio della porta. Al 37’, Di Michele è falciato al limite dell’area: splendida punizione di Leon incoccia in pieno l’incrocio e poi finisce fuori. Il finale è tutto per Rastelli: prima un “missile” che finisce fuori, poi... poi l’azione dell’illusione per 28mila tifosi che tornano a casa con l’amaro in bocca, ma al tempo stesso con la sensazione netta che nessuna squadra, per questa Reggina, è inarrivabile.

Reggina (3-4-1-2): Castellazzi 6.5, Franceschini 6.5, Vargas 5.5 (15' st Leon 6.5), Pierini 5, Jiranek 5, Paredes 5 (25' st Mamede 5), Mozart 6, Morabito 6, Nakamura 6.5, Di Michele 6, Savoldi 5 (14' st Rastelli 6). (1 Belardi, 3 Falsini, 4 Cirillo, 27 Bogdani). Allenatore: Mutti 6
Inter (4-4-2): Toldo 6, Zanetti 6, Cannavaro 6.5, Materazzi 7, Coco 5.5, Okan 6 (25' st Vivas 6), Di Biagio 6, Almeyda 6.5, Morfeo 5 (21' st Dalmat 6), Recoba 6.5, Vieri 6.5 (19' st Crespo 6.5). (12 Fontana, 2 Cordoba, 15 Adani, 26 Pasquale). Allenatore: Cuper 6
Arbitro: Rodomonti di Roma 6.
Reti: nel pt 6' Vieri; nel st 46' Nakamura (rigore), 47' Recoba.
Angoli: 2-1 per la Reggina.
Recupero: 1' e 3'.
Ammoniti: Savoldi per simulazione, Mamede per proteste, Vivas per gioco falloso
Spettatori: 30 mila.





sport - Motomondiale.Rossi: 'adesso voglio divertirmi'

Rossi 'adesso voglio divertirmi'
'Voglio chiudere la stagione sfidando gli avversari'

Una festa 'modiale' a Rio è un'altra cosa, anche per uno che di campionati iridati ne ha vinti quattro di fila. Il chiasso della festa riflette bene lo spirito di Valentino Rossi. Fra locali e discoteche alla moda si è consumata la notte dei bagordi del pesarese, volto pieno di sonno, quello sì, ancora da consumare. E così arrivano anche i primi pensieri in ordine sparso: "Il giorno dopo rifletti meglio e ti senti davvero campione del mondo. Sono il più forte perché mi diverto più degli altri e mi adatto meglio ai circuiti e alla moto che guido".

Rossi rende giustamente onore agli avversari, primo fra tutti Max Biaggi: "Lui è più veloce di me a centro curva ma io sono più forte in staccata e sono più costante di lui nel rendimento. Poi Max mi sembra che guidi ancora troppo come si fa in 250".

Necessaria infine una puntualizzazione: "Solo nelle prime quattro gare ho avuto la moto migliore, poi la Yamaha ha recuperato il divario e ora è ugualmente competitiva". Un pensiero alla Honda 500 2 tempi: "E' e resterà la moto da corsa ideale" e un ultimo augurio: "Vorrei vivere delle belle sfide in quest'ultimo scorcio di campionato, divertirmi a guidare e vincere ancora, poi mi piacerebbe poter provare a fine anno anche la Yamaha e le altre moto, italiane incluse. Così, per valutare e divertirmi". Tutto nella sua, confermata, filosofia di vita

Fonte: datasport