06 Maggio 2002 - 27 Maggio 2002



sport - Reggina, 7 feriti dopo la partita

Ternana-Reggina, sette feriti lievi in scontri dopo-partita

E' di sei tifosi della Reggina e un agente leggermente contusi il bilancio degli scontri che si sono verificati a Terni alla fine della partita Ternana-Reggina (1-0 per i padroni di casa). La situazione è tornata presto alla normalità e i treni con i supporters calabresi sono ripartiti verso casa.





sport - La Reggina in serie A

La Reggina perde ma ritorna in serie A
Gli amaranto vengono sconfitti 1-0 dalla Ternana, ma conquistato la promozione aritmentica grazie al contemporaneo k.o. del Napoli a Siena.



Mai sconfitta fu più dolce. La Reggina torna in paradiso dopo un solo anno di purgatorio. Vive di rendita e con la radiolina appiccicata all'orecchio, sfruttando la sconfitta del Napoli a Siena. Al punto da perdere 1-0 contro la Ternana che costruisce uno zoccolo duro per la sua salvezza.Partita drammatica sotto ogni punto di vista. Con la Ternana che cerca punti per non retrocedere e la Reggina a caccia di quel piccolo passo per trasformare in aritmetica la sua promozione. Tanti gli infortuni, su un fronte e sull'altro, fatalmente condizionanti. Gli umbri partono bene. Nicola, Kharja e Brevi sono in palla; da qui i rifornimenti per Bucchi e il folletto Adeshina, una vera spina nel fianco. La Reggina gioca al rallentatore, pecca a volte di presunzione in difesa, creando problemi a Belardi. Mozart ispira con verticalizzazioni, ma su Savoldi e Dionigi è pressing totale. Adeshina ha la grande occasione sul sinistro, ma sbaglia. Replay, ma sull'altro fronte, di Leon. I calabresi, offuscati dall'afa, non soddisfano Colomba e, inoltre, manca il movimento delle punte. La Ternana attacca ed è pericolosa sui palloni alti, per fortuna che c'è Baldini, bravo nel difendere e nel ripartire. Inevitabile il fallo da rigore su Adeshina nel recupero, infilato con maestria da Bucchi.Nella ripresa la Reggina si toglie la maschera e sfiora subito il pari con Dionigi. Ma è solo un raggio d sole, perché la Ternana, le conviene, abbassa il ritmo della gara, limitandosi al contropiede. Ma la Reggina sembra avulsa dal gioco, soprattutto perché il Napoli perde a Siena. Ma quando il Napoli pareggia, gli amaranto si decidono ad alzare il ritmo e Colomba innesta Veron e La Canna per regalare più fantasia e convinzione alla squadra. Bolchi allora preferisce coprirsi inserendo Schenardi al posto dell'inarrestabile Adeshina. E' una partita a scacchi. Colomba passa alle tre punte con Bogdani; mossa che schiaccia la Ternana. Ma che serve dannarsi quando il Siena passa di nuovo in vantaggio? La Ternana ringrazia e guadagna tre punti fondamentali per non finire in C1. La Reggina esulta: pur perdendo ha raggiunto il suo più grande obiettivo.





sport - GP Monaco: Primo Coulthard, Schumi 2°

GP Monaco: Coulthard esce dall'ombra
Lo scozzese della McLaren interrompe la serie Schumacher ed ottiene la sua 12ma vittoria. La prima del 2002


-David Coulthard gioca l'outsider, nel GP di Monaco, e dopo una bruciante partenza, che lascia Montoya a bocca aperta, se ne va indisturbato ospite verso la sua 12ma vittoria in carriera. La prima dopo Indianapolis (Usa), nel settembre scorso. Lo scozzese della McLaren riporta sul podio la sua "Freccia d'Argento", e riceve dai "Signori" del posto la più bella coppa della carriera. Quella che interrompe la supremazia Schumacher.
La Ferrari rimanda quindi la festa della 150ma vittoria, anche se può accontentarsi del secondo posto di Michael, sempre pericoloso nei confronti di Coulthard, ma abbastanza prudente per accontentarsi dei sei punti in palio. Schumi ha battagliato duro con Montoya, proprio quando la vettura di Coulthard ha iniziato a fare le bizze, lasciando intravedere sbuffate di fumo che non provenivano certo da "un'Avana". Il caso ha invece beffato Montoya, che in un attimo (45mo giro) si è fatto superare da Ralf ed ha accostato, con il motore a pezzi.
Nel frattempo Barrichello è riuscito a tamponare il povero Raikkonen, "beccarsi" una penalità e riprenderne un'altra immediatamente dopo per aver eseguito la prima troppo velocemente. Il suo settimo posto in gara è stato il massimo che il brasiliano ha quindi potuto conquistare.
Ma nulla cambia nella classifica Mondiale, con Schumi sempre al comando (60 punti), seguito dalla coppia della Williams a 27 e dallo scozzese Coulthard a 20.
La Ferrari ha quindi ritrovato il suo avversario di sempre, come ha sostenuto Michael dall'inizio della stagione. Ron Dennis ha ritrovato il sorriso. Mentre Ste Devote diventerà la santa meno amata dalla Formula 1. Proprio su questa curva si sono infatti infranti i sogni di molti piloti. Non ultimo Massa, che ne è uscito frastornato, ma illeso.

Fonte: Datasport





sport - Montoya in pole, Schumi terzo

GP Monaco: Ferrari in ombra, Montoya in pole
Schumi non partirà in pole e la Ferrari, per una volta, dovrà rincorrere Williams e McLaren


MontoyaDietro ad un angosciante Alex Yoong, che a bordo della sua minardi ha veramente preso le misure del circuito cittadino di Montecarlo, andando a sbattere a destra ed a sinistra, McLaren, Williams e Ferrari sono state le vere protagoniste di queste settime qualifiche ufficiali.
Ma solamente nel finale, come è abitudine da qualche tempo, la gara tra le scuderie è diventata appassionante, con Coulthard che ha rispolverato la sua "Freccia d'Argento", animando il dibattito. Michael ce la mette tutta, ma Juan Pablo Montoya è scatenato ed a una manciata di secondi dalla bandiera a scacchi, passa davanti allo scozzese, mettendo una seria ipoteca sulla vittoria finale.
A Montecarlo, chi parte davanti, ha almeno 50 per cento delle chances di salire sul gradino più alto del podio.
"Siamo andati molto bene - ha dichiarato il colombiano - Abbiamo fatto un po' di cambiamenti e siamo riusciti ad ottenere un buon vantaggio".
Dichiarazioni superficiali, non certamente rassicuranti, visto che Montoya partirà al fianco di Coulthard, un cliente difficile e che Michael non è lontano. Appena alle sue spalle.
"E' tutto il week-end che siamo dietro - ha dichiarato il tedesco - ma fa parte del gioco. Non può andare sempre tutto bene, comunque abbiamo ancora l'opportunità di vincere. Vedremo in gara".
Accanto a Michael partirà il fratello Ralf e subito dietro ci saranno Rubens e Trulli.
Salgono le Toyota, che nell'anonimato, conquistano il nono e decmo posto. Chiude il gruppo, meritatamente, per questa volta, il malese Yoong, dietro ad Irvine, che conferma invece che la sua Jaguar ha bisogno di un'iniezione di potenza ed affidabilità per risalire la china.

Fonte: Datasport





sport - Calciodi Domenica 19 Maggio

La Reggina vince e si trova ad un passo dalla serie A, manca ancora un punto per seguire Modena e Como già promosse in serie A. In coda la sconfitta del Cosenza porta i lupi in posizione retrocessione e adesso deve fare di tutto per scacciare lo spettro della C.
In serie D il Corigliano vince nello sparggio con la Sancataldese 5-4 ai rigori (dopo l'1-1 iniziale) e rimane in serie D.

Home sport

SERIE B
risultati
classifica





sport - Calcio di Domenica 12 Maggio

Per la Reggina un passo in avanti per la promozione in serie A. Vince 2-1 contro la Salernitana mentre dall' altra parte della sfida incrociata Campania Calabria, Il Cosenza pareggia al San Vito contro il Napoli (1-1).
Modena e Como, a tre giornate dal termine della serie cadetta, hanno ottenuto, invece, la matematica promozione in Serie A.

Home sport

SERIE B
Risultati
Classifica





sport - F1/ Vince Schumi senza gloria

Finale-choc a Zeltweg Barrichello fa vincere Schumi
Il brasiliano corre alla grande ed è primo fino all'ultimo giro poi l'ordine dalla scuderia: "Rallenta e fallo passare"


-Ha vinto Schumacher, ma ha vinto Barrichello. Il brasiliano è rimasto primo per tutta la gara. Fino all'ultimo giro. Poi è arrivato l'ordine di scuderia: far vincere Schumi che era dietro di lui. Rubens ubbidisce, il Gran premio d'Austria se lo aggiudica, per la prima volta nella sua carriera, il campione del mondo. Il pubblico fischia e grida a gran voce "Barrichello, Barrichello". Schumi lascia il trofeo e il posto più alto del podio al compagno. Barrichello piange mentre risuona l'inno tedesco. Tedesco, non brasiliano. C'è qualcosa che non torna: lui ha perso, ma è sul podio più alto, lui ha dominato ma ha lasciato il traguardo al tedesco. Ma lui è il gregario, l'altro è il mattatore.

Finisce così a Zeltweg, con due vincitori o l'uno o l'altro o nessuno dei due a seconda dei punti di visti. Gioco di squadra o copione da rispettare a tutti i costi? L'unica risposta che si può dare è che, alla fine, ha sicuramente vinto la Ferrari.

-Per Barrichello sarebbe stata la seconda vittoria in carriera, per Schumi è la quinta in questa stagione, la cinquantottesima in carriera. Ma è successo di tutto oggi. E' successo soprattutto un incidente che sembrava gravissimo e che invece si è risolto bene tra Heidfeld e Sato. Per il giapponese solo una frattura a una gamba. Poteva andare molto peggio.

Ma questa gara verrà ricordata soprattutto per l'impresa di Barrichello. Il brasiliano parte deciso, alla prima curva resta in testa e vola via. mentre dietro di lui Michael Schumacher punta al centro della pista e taglia fuori il fratello. Le Ferrari prima e seconda. Heidfeld (Sauber) passa terzo. Villeneuve (Bar) e Frentzen (Arrows) si toccano, ma restano in gara. Al secondo giro le Williams sono di nuovo dietro le Ferrari. Al sesto, la McLaren di Raikkonen perde fumo e si ritira. Davanti, Barrichello guida la corsa davanti a Schumi, le Williams sono a più di dieci secondi. All'undicesimo i secondi diventano 18. Addirittura 30 al ventesimo.

Poi, la prima svolta della gara. La Bar di Panis prende fuoco nella parte posteriore. Entra la safety car, il vantaggio delle Ferrari si annulla, almeno a prima vista. Ma la reazione dei box di Maranello sorprende tutti gli avversari. A Schumi e Rubens arriva l'ordine di anticipare il pit stop previsto tre giri dopo. Le rosse rientrano ai box: 8,8 secondi per il campione del mondo, 11,4 per il brasiliano rifornito con più carburante. Le macchine tornano in pista prima che la safety car esca. Risultato: il vantaggio è mantenuto, Ferrari prime con il primo stop già fatto. Applauso, meritato, di autocelebrazione ai box.

Ma alla ripartenza c'è poco tempo per godersi lo spettacolo perché al ventottesimo giro arriva il momento più drammatico. Heidfeld perde il controllo della sua Sauber, la macchina esce di pista, taglia la curva, sfreccia a un centimetro davanti a Montoya e colpisce in pieno la fiancata della Jordan di Takuma Sato. Le due auto vanno in pezzi e finiscono sulla sabbia. Il tedesco esce con le sue forze, per il giapponese si ricorre all'ambulanza. Attimi di panico, poi la notizia che Sato sta bene.

In pista torna la safety car. Quando esce, al lap 39, la situazione è Barrichello, Ralf e Michael Schumacher, Montoya, Coulthard e un sorprendente Jacques Villeneuve partito diciassettesimo. Poi subisce una penalità per l'incidente di inizio gara e la sua performace finisce.

A dieci giri dalla fine, il secondo pit stop per le Ferrari: sei secondi per entrambe. La corsa ormai è finita, Barrichello è primo, Schumi secondo. Fino all'ultimo giro, fino all'ordine partito dalla scuderia. Poi, vince Schumacher davanti a Barrichello, terzo Montoya, quarto Ralf Schumacher e quinto Giancarlo Fisichella che torna nella zona punti con la sua Jordan.

Fonte: La repubblica





sport - Basket/Giocatori rinunciano a premio per pullman per tifosi

BASKET: GIOCATORI RINUNCIANO A PREMIO PER PULLMAN PER TIFOSI

Per consentire ai propri sostenitori di seguire la gara-tre dei play-off per la promozione nel campionato nazionale di B2 di basket, i giocatori della formazione catanzarese Impremed hanno deciso di mettere a disposizione l' importo del loro eventuale premio promozione per contribuire a finanziare l' organizzazione di alcuni pullman da parte della societa'





sport - Il Cosenza esonera Mondonico

Mondonico esonerato
Al suo posto Gigi De Rosa, sostituito proprio da Mondonico a metà ottobre


La sconfitta di Bari è costata la panchina a Emiliano Mondonico. Il Cosenza, infatti, ha esonerato il tecnico lombardo, richiamando alla guida della squadra Luigi De Rosa. Quest'ultimo aveva già guidato i rossoblù in avvio di stagione ed era stato sostituito proprio da Mondonico a metà ottobre, dopo la battuta d'arresto di Salerno.

L'arrivo dell'ex trainer granata in Calabria, all'inizio, fu caratterizzato da una serie di exploit del Cosenza, che riuscì a sfiorare la zona promozione. Ma anche nel momento migliore del torneo, il "Mondo" ha sempre ribadito come l'obiettivo della sua squadra fosse la salvezza.

E infatti la formazione silana ha iniziato a perdere colpi e faticare sempre di più: per ben nove turni, tra dicembre e marzo, non è riuscita a vincere, ritrovandosi impelagata nella lotta per non retrocedere. Gli ultimi due successi interni consecutivi (sull'Ancona e su un Crotone già spacciato) sembravano aver risolto la maggior parte del problemi del team bruzio. Ma lo stop del "San Nicola" ha indotto la società guidata da Paolo Fabiano Pagliuso a sollevare dall'incarico Mondonico. L'ufficializzazione si è avuta con un breve comunicato, in cui si parla di una "decisione traumatica". Lo è stata, oltre che sotto il profilo umano, anche dal punto di vista economico. Il tecnico, infatti, era stato ingaggiato con una formula particolarmente onerosa: un triennale da quattrocentomila euro a stagione.

La situazione di classifica del Cosenza, a quattro giornate dalla conclusione del campionato, è molto delicata. Le posizioni più calde della graduatoria sono vicine: il Siena, quartultimo, ormai fa sentire il fiato sul collo del team bruzio, da cui è distanziato da tre lunghezze. Sarà, dunque, un finale da brividi, anche perché il calendario non presenta appuntamenti facili. Domenica al "San Vito" scenderà il Napoli, a caccia di punti promozione. Proprio per ritrovare la concentrazione e gli stimoli giusti, la società ha disposto che, alla ripresa della preparazione, la squadra vada in ritiro.





sport - Calcio di Domenica 5 Maggio

La Reggina mantiene il quarto posto
Vittoria della Reggina sul Siena. Cosenza bloccato a Bari. Festa di gol nella pertita del Crotone contro il Genoa.

Juve Campione d'Italia>>> per la 26-ma volta. Incredibile partita per l'Inter che dopo aver segnato due gol si fa raggiungere e superare. La Juve vince con facilità ad Udine mentre la Roma vince a Torino e si posiziona al secondo posto della classifica.
In serie B la Reggina conquista i 3 punti dopo una partita con il Siena molto sofferta. Un'altra notizia positiva per i tifosi degli amaranto è il pareggio del Napoli a Palermo. Il Cosenza invece viene bloccato a Bari perdendo 1-0 gol di Spinesi all' 81-mo. Festa di gol nella partita del Crotone con il Genoa, finisce 4-3 per il Crotone.
In serie C2, altra battuta d'arresto per il Catanzaro che perde in casa dell'Igea Virtus per 1-0.
In serie D, il derby tra Rossanese e Castrovillari finisce a favore dei padroni di casa con un risultato di 2-0. L'altro derby, Nuova Acri Corigliano, viene assegnato alla Nuova Acri (4-2). La Nuova Vibonese perde in casa del Pro Favara (2-1). Il Locri, invece, perde in casa della Battipagliese (5-0). Solo il Vigor Lamezia vince contro Milazzo per 2-1.

Home Sport

Serie A
Risultati
Classifica

Serie B
Risultati
Classifica

Serie C2
Risultati
Classifica

Serie D
Risultati
Classifica





sport - Juve Campione d'Italia

la Juve è campione d'Italia
I bianconeri vincono 2-0 a Udine e superano l'Inter. E' lo scudetto numero 26 della loro storia. La Roma vince a Torino (1-0) ed è seconda

La Juventus è campione d'Italia, scudetto numero 26 della sua storia. Arrivato alla fine di una rincorsa in cui gli uomini di Lippi non hanno mai smesso di credere. Anche oggi i bianconeri sono scesi in campo a Udine a testa bassa. Dopo due minuti hanno fatto il primo gol, dopo 11 il secondo. Tutto qui. Partita secca, Trezeguet e Del Piero. Tutto il resto è successo a Roma dove l'Inter non è riuscita a mantenere il punto di vantaggio che aveva fino a quest'ultima giornata. I bianconeri sono riusciti a mantenere la lucidità di chi ha un solo compito da portare alla fine: vincere una partita, l'ultima, la più importante. Sono riusciti a resistere sia alla delusione di quando l'Inter era in vantaggio sia alla gioia di quando la situazione si è rovesciata. Che è un po' l'atteggiamento mentale che la Juve è riuscita a mantenere in tutta la sua lunga rincorsa all'Inter. Uno stoicismo andato di pari passo con una forma fisica che ha tenuto fino alla fine a ritmi incredibili. E' finito così il finale di campionato più bello degli ultimi trent'anni. E, a Torino, la Roma vince 1-0 con un gol di Cassano a metà ripresa. I giallorossi coronano il loro campionato con il secondo posto.

Bastano due minuti alla Juve per gelare in un colpo il Friuli e l'Olimpico. Conte scende sulla destra, crossa in area, testa di Trezeguet lasciato solo: 1-0. Lippi esplode in un urlo di gioia. Ma la Juve non si ferma, i primi cinque minuti viaggiano a un ritmo tremendo che l'Udinese subisce. Poi, di colpo, un brivido: Di Michele fa tutto da solo, arriva al limite e batte, Buffon sembra fuori causa, ma la palla finisce fuori.

All'11', la Juve raddoppia in contropiede. La palla esce dall'area juventina, Trezeguet lancia da metà campo e trova Del Piero che mette giù, entra in area sulla destra e tira all'angolo sinistro. Ma quasi in contemporanea a Roma va in gol Vieri. La Juve è rimasta campione d'Italia per 12 minuti. Sarà un pomeriggio lungo.

Il gol di Vieri non spegne però il ritmo. I bianconeri continuano ad attaccare e l'Udinese non rimane a guardare. Al 14' mischia in area juventina, Muzzi non ne aprofitta. Cinque minuti dopo quello che non succede a Udine, succede all'Olimpico: la Lazio pareggia, i tifosi juventini fanno tremare lo stadio, Lippi sbuffa via la tensione, lo scudetto è di nuovo suo.

Ma è inutile illudersi, è ancora troppo lunga. Infatti al 23' l'Inter torna in vantaggio con Di Biagio, lo scudetto virtuale ripassa di maglia. Lippi, impassibile, guarda in campo. La Juve continua a fare la partita. L'unico rischo che corre Buffon arriva al 35' da Montero che con un retropassaggio di testa, costringe il portiere a un intervento difficile in angolo.

Al 45' esatto cambia di nuovo il risultato all'Olimpico, 2-2. La Juve entra negli spogliatoi campione d'Italia. Mancano 45 minuti al verdetto finale.

Si riparte. Al 6' una combinazione Thuram-Conte-Del Piero viene annullata da Zamboni. La Juve non diminuisce il ritmo quasi come se volesse scacciare pensieri troppo grandi. I bianconeri giocano e basta. E al 10' succede: la Lazio va in vantaggio. La gioia è così grande che in pochi si accorgono che l'Udinese ha segnato in fuorigioco (Di MIchele). A poco più di mezz'ora dalla fine del campionato, gli uomini di Lippi sono ancora più vicini al traguardo.

Minuto 29, occhio all'Olimpico: la Lazio segna il quarto gol. Quello che manca al fischio finale è solo un limbo tra una rincorsa impossibile da credere e il finale di campionato più bello degli ultimi trent'anni.

Dramma Inter: Addio allo scudetto

All'Olimpico l'unico a festeggiare è il calcio. Gli altri sono tutti tristi. Disperati gli interisti, solo dispiaciuti i laziali. Dopo due anni di festeggiamenti, lo stadio romano conosce l'atmosfera pesante, plumbea della sconfitta. La sconfitta storica dell'Inter che distrugge con una prestazione sconcertante una stagione quasi perfetta. Novanta minuti da incubo che fanno scivolare i nerazzurri dal possibile scudetto al terzo posto, scavalcati anche dalla Roma vincente a Torino.

Novanta minuti vissuti sulle montagne russe dell'emozione. Prima sembrava tutto difficile, poi tutto facile, poi ancora difficile. Infine quasi impossibile. Poi impossibile del tutto.

Il primo tempo dell'Inter è una corsa senza fiato, con i polmoni chiusi, bloccati da un masso. Lo stomaco sottosopra e la gola secca da morire. La partita più strana del mondo si gioca su due campi: a Udine a e Roma, con i tifosi dell'Olimpico uniti in un incredibile gemellaggio. Tutti a tifare Inter.

Ad ascoltare urla e slogan si capisce dove sta andando la domenica. Il primo mormorio arriva dall'altro campo, quello in Friuli. Dopo due minuti segna Trezeguet e i bianconeri sono virtualmente campioni d'Italia. Il mormorio diventa urlo di gioia al 12' quando Vieri approfitta di un errore di Peruzzi e butta dentro l'1 a 0.

E' a questo punto che sembra tutto facile. Via le biro, chiusi i taccuini non è più tempo di cronaca della partita: come quasi sempre in passato (l'anno scorso andò così Roma-Parma) il conteggio delle azioni non ha più senso. Conta solo far girare la palla e le lancette del cronometro. Ma questa non è una partita normale, questa è la partita più strana del mondo: cose da Osvaldo Soriano. E infatti le biro serviranno ancora.

E così al 19' Poborsky sfida i suoi tifosi andando a segnare l'1 a 1. La Juve è tranquilla sul 2 a 0 (il secondo è di Del Piero) e per l'Inter diventa di nuovo tutto difficile. Scudetto in altalena, si dice. Scudetto per gente dai nervi saldi, per gente alla Di Biagio che una manciata di minuti dopo ci mette la testa: è il 23' e l'Inter è di nuovo in vantaggio e campione d'Italia.

Adesso solo una squadra di masochisti potrebbe divertirsi a rovinarsi la domenica. E il gruppo Cuper non sembra avere questa predisposizione: la palla corre con sufficiente lucidità, le gambe rispondono. Prima Ronaldo, poi Recoba hanno qualche possibilità di segnare il gol sicurezza: occasioni non eccezionali, sufficienti per rammaricarsi.

Più che sufficienti per disperarsi quando al 45' Gresko regala un pallone d'oro a Poborsky che non si fa pregare per battere Toldo. E' il 2 a 2, è di nuovo tutto difficile per l'Inter, quasi impossibile. E' la Juve sul trono d'Italia.

Favorita al primo minuto, l'Inter inizia la ripresa in rincorsa: le gambe già di legno, diventano di marmo e il pallone è una bomba che fa paura solo a sfiorarlo. La tattica non conta più, la confusione e la rabbia sono le uniche cose che ancora hanno un senso. Illogico ovviamente.

Il cronometro gira. Cuper fuma la decima sigaretta, Massimo Moratti è di pietra in tribuna. Al suo fianco Tronchetti Provera ha perso la proverbiale abbronzatura. Il trionfo annunciato inizia a trasformarsi sempre di più in una sconfitta storica.

Al decimo la tragedia nerazzurra ha la faccia impassibile di Simeone, l'ex interista che di testa batte Toldo e non esulta. Adesso tutto diventa impossibile, assurdamente impossibile.

Tra la squadra di Cuper e lo scudetto adesso ci sono due gol da realizzare in poco più di mezz'ora. Una corsa contro il tempo da compiere con la zavorra del rimpianto sulle spalle. Il tecnico butta dentro Dalmat al posto di Conceicao, l'Inter si ritrova, ma è ormai è tardi. Troppo tardi.

A Torino segna la Roma e l'Inter scivola al terzo posto. La lotta disperata di Vieri, i lampi di classe impotente di Ronaldo e le corse di Dalmat non riescono a spostare il risultato. Il cronometro che prima sembrava bloccato ora nella testa degli interisti corre veloce come mai nella loro vita.

L'ultima spallata la dà Simone Inzaghi: cross da sinistra e gol di testa per il 4 a 2 che regala lo scudetto alla Juventus e gela l'Olimpico. La partita più strana del mondo è finita: piangono i tifosi di tutte e due le squadre, festeggiano solo sull'altro campo, quello di Udine. Il campionato è finito. Vieri è immobile, Ronaldo al suo fianco si copre la faccia con le mani e piange disperato. Gresko singhiozza. Moratti non c'è più. Hector Cuper fuma da solo la millesima sigaretta. Il sogno di quest'argentino triste e testardo finisce con il campionato. Arrivederci al prossimo anno.

Fonte: La repubblica





sport - Moto/Vittoria di Rossi nella 500

GP Spagna: Rossi brinda nella classe regina
In Moto Gp secondo successo stagionale per il campione del mondo. Dietro Kato e Ukawa


-Il campione del mondo Valentino Rossi su Honda ha vinto la gara della classe MotoGp del Gran Premio di Spagna, terza prova del Motomondiale. Al secondo posto si è piazzato il giapponese Daijiro Kato, seguito dal connazionale Tohru Ukawa, entrambi su Honda.
Per Rossi si tratta del secondo successo stagionale.

La gara
Dopo una partenza con giallo a causa di una presunta partenza anticipata di Max Biaggi (squalificato poi per non essersi fermato come indicato dai commissari di gara) il grupppetto di testa si snodava lungo il circuito con Rossi, Barros, Ukawa, Roberts e Kato nelle primissime posizioni.
Toccato dalla Suzuki di Kenny Roberts, il campione del mondo perdeva posizioni.

A questo punto mentre Barros e Ukawa si allontanavano, Rossi doveva iniziare la sua difficile rimonta. Giro dopo giro, il Dottore passava gli avversari e si riportava sotto, facendo ben presto vedere la sua ruota minacciosa al compagno di squadra che, superato anche il brasiliano Barros, si era portato nel frattempo al comando della corsa. Con cinque Honda nelle prime cinque posizioni il Gp si infiammava, mentre la torcida spagnola trepidava tutta per Valentino.

Dopo un decina di tornate, quando già Biaggi aveva dovuto dire addio alla sua gara, la battaglia tra Ukawa e Rossi si faceva accesissima, curva dopo curva, staccata dopo staccata in un duello esaltante e mozzafiato. Il giapponese teneva per quanto gli era possibile, ma ad undici giri dal termine il campione del mondo colpiva in staccata, passava il rivale e tentava di involarsi.

Mossa difficile perchè Ukawa continuava a mantenere un ritmo altissimo e si incollava ala marmitta del leader della corsa. Alle loro spalle Checa si portava in sesta posizione e metteva nel mirino la ruota di Capirossi, quinto alle spalle di Kato e Barros, oggi sicuramente in forma smagliante.

Ma dopo un paio di tornate Rossi riusciva a prendere un discreto vantaggio, guadagnando circa mezzo secondo a giro su Ukawa che nel frattempo veniva infilato anche da Kato e cedeva la seconda piazza. Capirossi superava il compagno Barros e con una grandissima rimonta andava a prendersi la terza posizione: passava il giapponese, veniva ripreso, lo ripassava e teneva con grinta e caparbietà nonostante la superiorità del mezzo avversario. Solo all'ultimo Ukawa riprendeva la terza piazza e poteva così tagliare il traguardo alle spalle di Rossi e Kato.

Fonte: Datasport