Serie D/I: la sintesi della 7.a giornata

Il punto. Non si può dire che sia un campionato avaro di sorprese: per la terza domenica consecutiva c’è una capolista nuova. Stavolta ad issarsi sul gradino più alto del podio tocca alla Paganese, vittoriosa di misura a Milazzo, cui riesce il sorpasso sul Modica fermato sul pari al “San Vito” dal Cosenza FC nella sfida tra le uniche squadre ancora imbattute del girone. Seconda batosta di fila per la Vibonese, travolta a domicilio da una Folgore giunta al terzo successo esterno stagionale. Gli ipponiani scivolano così addirittura al quarto posto, scavalcati pure da un sempre più sorprendente Giarre, che con l’aiuto della buona sorte fa il colpo in casa di una Rossanese che non riesce ancora ad invertire la rotta nonostante il ritorno in panca di Zampollini. Sempre di rincorsa Alcamo e Siracusa, che non si fanno male nel rendez-vous del “Catella”, si inserisce in zona promozione il Sapri, prevalso di misura sul Trapani. Il “neutro” di Battipaglia teatro del riscatto della Casertana, che centra il primo successo stagionale ai danni della Rosarnese, quel successo che manca ancora invece al Cosenza 1914 che dopo il ko di Pomigliano vede anzi pericolosamente avvicinarsi l’ultima poltrona su cui da stasera siede solo soletto il Milazzo, al termine di una domenica funestata dalla notizia della prematura scomparsa di Antonio Chiappetta, difensore con la fama di “duro”, stroncato a 34 anni da un male incurabile: per onorare il suo ricordo osservato un minuto di silenzio sui campi di Rossano e Vibo Valentia, gli ultimi calcati dallo sfortunato “Totonno”.

Alcamo-Siracusa 0-0: nulla di fatto al “Catella” in una sorta di spareggio per l’alta classifica. Primo tempo appannaggio dei padroni di casa, ma in attacco per Iovino non è giornata e l’ex di turno Lupo, dopo la tripletta della settimana, non si ripete: nell’unica circostanza in cui il numero nove bianconero centra lo specchio della porta Aprile si salva di piede in angolo. A frenare l’undici di Aiello anche l’infortunio occorso a Di Somma, costretto ad uscire dal campo al 79’ per una distorsione alla caviglia. Il Siracusa da par suo fa valere una migliore organizzazione di gioco contro un Alcamo che per contro paga la giornata opaca del proprio fulcro di centrocampo Guarini. Pari in tutto, anche nei salvataggi sulla linea di porta: ad evitare in extremis la capitolazione per i rispettivi colori prima Bonino sul fronte alcamese poi Boemia da parte aretusea.

Casertana-Rosarnese 2-0: nel silenzio del “Pastena” di Battipaglia si spezza l’incantesimo: la Casertana conquista il primo successo stagionale e comincia forse ad intravedere la fine del tunnel. Dopo un avvio favorevole agli ospiti, con Di Siena che già al 7’ scalda i pugni di Tommei, i “falchetti” prendono il sopravvento: prima conclusione verso la porta amaranto al 24’ ad opera di Costa, poi al 40’ Bertolucci rompe l’equilibrio intervenendo sottomisura su un cross quasi dal fondo di Barone. Non cambia la musica neppure dopo il “rosso” rimediato da Amato a venti minuti dalla fine per somma di ammonizioni: anzi all’85’, dopo un intervento scomposto di Papasidero su Colella in area reggina, il “carioca” Bertolucci si ripete dal dischetto ponendo la parola fine alla contesa.

Cosenza FC-Modica 2-2: giocano a rincorrersi le uniche due squadre ancora imbattute del girone. Parte forte l’undici di Sannino che passa all’11’: Tasca mette giù Gallicchio all’ingresso dei sedici metri ospiti e Aruta sigla dal dischetto il suo primo gol con la maglia dei “lupi”. Ma il Modica dimostra di non essere capolista per caso: poco dopo la mezz’ora Pianese scodella una punizione a centro area, svetta Corbino che incorna nel sacco sull’uscita a vuoto di Amedeo. Al 41’ magistrale esecuzione su punizione dell’eterno Barraco e per i “tigrotti” il sorpasso è cosa fatta. Con entrambe le squadre in dieci uomini dopo il “rosso” per reciproche scorrettezze rifilato a Moretto tra i padroni di casa e a Cacciola tra gli iblei, per la banda di Rigoli il sogno del sacco del “San Vito” sfuma al 73’, minuto in cui su una palla vacante in area modicana sbuca il neoentrato Melillo che da pochi passi batte di forza Merletti.

Marsala-Adrano AB Auto 0-0: di fronte una squadra, il Marsala, a secco di gol da 270’, e un`altra, l’Adrano, privo per squalifica delle due punte titolari, vale a dire Pannitteri e Genova. Risultato: zero in tutto, se si esclude un sussulto iniziale da parte lilibetana provocato da un palo colto da Ciulla al 4’. Al centro dell’attacco azzurro riecco “Ciccio” Erbini, ex dei tempi della C, servito però poco e male. A complicare le cose in casa azzurra ci si mette pure Perdichizzi, che si fa cacciare a cinque minuti dalla fine per somma di ammonizioni.

Milazzo-Paganese 0-1: la Paganese vista al “Grotta Polifemo” non sembra certo squadra da primato: privi per infortunio del proprio cannoniere Romano gli azzurrostellati giocano al piccolo trotto, ma per conquistare i tre punti che valgono il primato solitario basta al 61’ un’incornata del vecchio Scarpa su azione d’angolo. Per contro non demerita un Milazzo volonteroso ma troppo sterile in fase offensiva, e che senza il proprio uomo migliore Riganò, ormai in “rotta” con la società, non riesce a rendersi pericoloso neppure contro un avversario ridotto in inferiorità numerica per oltre mezz’ora dopo il “rosso” rimediato al 54’ da Ianni per somma di ammonizioni.

Pomigliano-Cosenza 1914 1-0: dopo la “scoppola” di Trapani che ha lasciato non pochi strascichi polemici urge un pronto riscatto in casa granata. Bando alla forma si pensa alla sostanza: fuori l’under Sicignano, autore la domenica prima di almeno tre topiche che hanno determinato la disfatta in terra di Sicilia, tra i pali ci va il 36enne Micera. La filosofia di mister Amato che poco regala allo spettacolo alla fine però porta a tre punti d’oro, che maturano già al 36’ quando sulla conclusione di Bonetti che filtra tra una selva di gambe c’è il tocco decisivo di Di Sabato a spiazzare Panico. Una boccata d’ossigeno salutare per Gelotto e compagni, in attesa della riapertura delle liste di novembre: l’attivissimo D.S. Antignani è già al lavoro, nella città dell’Alfa Sud si prevede un notevole tourbillon di arrivi e di partenze.

Rossanese-Giarre 0-1: atmosfera quasi irreale al “Rizzo”: nel giorno del ritorno sulla panchina jonica di Mauro Zampollini un lungo minuto di silenzio onora la memoria del compianto “Totonno” Chiappetta, capitano rossoblu proprio nella stagione in cui gli “elefantini” fecero mirabilie sotto la guida del “mago” di Civitavecchia. I tempi cambiano e gli uomini pure: Zampollini le prova tutte scambiando ruoli e posizioni, ma i Sifonetti e i Galardo di allora non ci sono più, anche se Di Maggio e compagni stavolta almeno ce la mettono tutta per non farli rimpiangere: solo il palo nega la rete all’estroso numero dieci di casa al 55’, sette minuti esatti dopo che la bandierina alzata del segnalinee aveva strozzato in gola l’urlo a Cicchetti che aveva trovato lo spiraglio giusto nell’affollata area etnea. A castigare la Rossanese uno strattonamento di Grassani ai danni di Mondello ai limiti dell’area che costa pure l’espulsione al difensore calabrese: dal dischetto Torre non fallisce e per i bizantini è notte fonda.

Sapri-Trapani 2-1: zitto zitto il Sapri comincia a fare capolino nella parte alta della graduatoria. Più netto di quanto lasci intendere il punteggio finale il successo dell’undici di Bellinvia, oggi espulso per proteste nel finale. Biancoazzurri avanti al 35’ grazie ad un siluro su punizione di Di Maio, ma raggiunti al 42’ quando un’uscita avventata di Russo consente a Cucinella di servire a Bifara una palla che deve solamente essere sospinta in fondo alla porta sguarnita. Nella ripresa il numero uno granata Mistretta si oppone da campione prima su un’altra staffilata da fuori di Di Maio e poi su una punizione di Lio, prima di arrendersi ad un quarto d’ora dal termine alla conclusione dal dischetto di Sparacio, abile a cercare il contatto con Piccolo all’ingresso dei sedici metri ospiti che genera il penalty del meritato successo cilentano.

Vibonese-Folgore Castelvetr. 1-3: nella giornata del ricordo del compianto ex Chiappetta, che proprio nella Vibonese tirò gli ultimi calci la passata stagione, tira aria di crisi in casa rossoblu: seconda batosta consecutiva al cospetto di una Folgore passata al “Razza” con pieno merito. Ospiti micidiali nelle ripartenze in contropiede, da una di queste nasce il primo vantaggio già al 5’: Buetto ispira, N’Doum è in ritardo nella chiusura e Norfo può battere l’esordiente Lovera da pochi passi. Un fuoco di paglia il pareggio del capitano coraggioso Cordiano, che alla mezz’ora incorna in fondo al sacco su angolo di Campo: nove minuti dopo La Vaccara brucia in velocità un impacciato Simoni e va a siglare il nuovo vantaggio rossonero. La definitiva resa degli ipponiani arriva a tre minuti dal fischio finale: padroni di casa tutti sbilanciati in avanti alla ricerca del pari, lancio lungo di Scimemi a pescare Benenati che a tu per tu con Lovera non fallisce il punto della sicurezza per i trapanesi.




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